Je suis Mbappé, Ethan Mbappé

"Tu quoque, Ethan, fili mi". L’avranno pensata un po’ così, parafrasando Giulio Cesare, i tifosi del Paris Saint Germain e soprattutto il presidente del club Nasser Al-Khelaifi, quando durante la trasferta contro il Lille sono stati fermati sul 1-1 grazie a un gol segnato a pochissimo dal 90° da chi, fino a pochi mesi fa, giocava nella capitale. Perché Ethan, che di cognome fa Mbappé, fratellino della superstar del Real Madrid, 12 mesi fa ha lasciato Parigi a sua volta, non senza qualche rimpianto e soprattutto qualche sasso nello scarpino, che almeno in parte ha lasciato sul prato del ‘Pierre Mauroy’ dopo la rete che ha fermato la corsa della sua ex squadra. Con tanto di esultanza sotto la tribuna dove sedeva, guarda caso, proprio Kylian, che ha partecipato appassionatamente alla festa, in un mix di gioia e, perché no, rivalsa contro il Pag. ‘Fratello d’arte’, sì, ma non solo. Mbappé junior sta iniziando a costruire la sua carriera nel calcio che conta. Giovanissimo, classe 2006 , 19 anni da compiere a fine dicembre, Ethan ha iniziato a calcare i campi da gioco con il Bondy, la formazione della periferia parigina da cui hanno iniziato anche Kylian e William Saliba, difensore centrale dell’Arsenal. Una permanenza durata poco, solo un paio di stagioni, giusto il tempo di prendere confidenza con i fondamentali, prima di passare al Psg, ovviamente proprio nell’estate del 2017, quella del trasferimento record di suo fratello dal Monaco. Nella capitale Ethan ha fatto tutta la trafila delle giovanili, dall’U12 fino a qualche sporadica presenza in prima squadra, prima di lasciare i parigini nell’estate 2024, proprio quella del passaggio di Kylian Mbappé dal Paris Saint-Germain al Real Madrid. Un trasferimento accompagnato da molte polemiche in Francia, che hanno reso impossibile la permanenza di Mbappé junior a Parigi senza il fratello maggiore a fargli da ‘mentore’. Non che Ethan Mbappé giocasse senza meriti in una delle migliori squadre d’Europa, perché il ragazzo, che di ruolo fa il centrocampista si era distinto come uno dei talenti più cristallini del calcio francese: in 62 presenze con l’Under19 del Psg, l’equivalente delle nostre formazioni ‘Primavera’, Mbappé ha racimolato in tutte le competizioni la bellezza di 14 gol e 10 assist, numeri di tutto rispetto per una mezz’ala con ottimi tempi di inserimento, che non disdegna anche di fare all’occorrenza il regista davanti alla difesa o il rifinitore dietro le punte. Numeri di certo buoni, ma il calcio, si sa, non è fatto di sole statistiche. È fatto anche di emozioni e di rapporti: nella stagione 2023/24 ha esordito sia in Ligue 1 sia in Coupe de France con il Psg, ma il contratto in scadenza in quell’estate non è stato rinnovato. Si dice che Kylian, che aveva il contratto a sua volta in scadenza nel 2024, sarebbe stato disposto a rinunciare al Real Madrid se suo fratello avesse voluto rimanere nella capitale e giocarsi le sue chance con i parigini, e che gli screzi tra club e giocatore non avessero niente a che fare con la partenza di Ethan. Che nel frattempo, il 4 luglio 2024, ha firmato con il Lille, una delle migliori squadre di Francia: “Alla mia età stare nel mio Paese è la scelta migliore per continuare a crescere”, ha spiegato il giorno della presentazione. Il numero di maglia? Il 29, proprio lo stesso che indossava Kylian Mbappé all’inizio della sua carriera, nella speranza magari di ricalcarne le orme. La prima stagione in Alta Francia non è stata per niente facile. Tanti, troppi infortuni e la miseria di 10 presenze, praticamente tutte da subentrante, accompagnate però dalla soddisfazione per l’esordio in Champions League: una manciata di minuti contro lo Slavia Praga durante il preliminare di agosto che gli hanno permesso di ‘battere’ Kylian nella gara in famiglia per l’esordio più prematuro, 17 anni a 18. Anche la seconda stagione a Lille non è iniziata nel migliore dei modi: un problema muscolare ne ha rallentato la preparazione, al punto tale che dopo quasi due mesi dall’inizio del campionato i minuti complessivi sono stati solo 32, spalmati su quattro partite. Però quanto decisivi. In casa contro il Tolosa, alla quarta giornata, ha siglato al 98° il gol per la vittoria, mentre nell’ultimo turno ha punito proprio il Paris Saint-Germain, con il più classico dei gol dell’ex. Settima giornata di Ligue 1. Il posticipo domenicale prevede il big match tra Lille e Psg. In un tutto esaurito stadio ‘Pierre Mauroy’ prendono posto tre Mbappé, nessuno di loro però dal campo: Kylian e papà Wilfrid in tribuna, pronti per fare il tifo per Ethan, che al momento del calcio d’inizio è seduto in panchina. La partita non è delle più esaltanti, l’aria che arriva dal nord sferza i volti dei presenti in questa fresca serata di ottobre: il Paris conduce per 1-0, grazie a una punizione capolavoro di Nuno Mendes e sembra poter gestire la partita senza particolari difficoltà. Al minuto 81 la lavagna luminosa del quarto uomo si alza, entra il numero 8, “l’altro” Mbappé, che EL frattempo ha cambiato numero di maglia e dopo una manciata di minuti raccoglie palla al limite dell’area durante un’azione di contropiede, salta secco Pacho portando il pallone sul sinistro e trafigge un non perfetto Chevalier sul palo lontano. È 1-1. Il punteggio con cui si concluderà la partita. La vera notizia, oltre alla rete in sé, è stato il modo di festeggiare di Ethan: prima le scuse di rito verso la sua ex squadra, poi il dito puntato verso la tribuna, con le braccia che prima si incrociano e poi si spalancano. Guarda caso, proprio come suo fratello Kylian, che in tribuna non riesce a contenere la gioia, saltando come un ossesso sulla sua poltroncina insieme al papà. Chissà dove finiscono l’orgoglio e il senso di colpa e dove inizia la voglia di rivalsa, con qualche sfumatura di dolce vendetta, in casa Mbappé. "Devo congratularmi con Ethan, perché è un ottimo giocatore. Sono felice per lui", ha ammesso con molta signorilità Luis Enrique nel post partita, in maniera molto più pacata di quanto non hanno fatto molti tifosi, che hanno visto nel gesto di Ethan e Kylian una certa dose di polemica. Forse in casa Mbappé non avranno una gran dose di diplomazia, ma in quanto a talento di scorte ce ne sono in abbondanza.

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Simone Dagani