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Mondiali 2018 Russia, la nazionale degli esclusi da 450 milioni potrebbe vincere la Coppa?

Mondiali

Marco Salami

Da Icardi a Ibra, da Morata a Benzema, per non parlare di gente come Payet, Sané, Nainggolan o Alex Sandro. Esclusi eccellenti, molti per scelta tecnica ma qualcuno anche per infortunio: un dream team pazzesco che (forse) potrebbe competere per il Mondiale. Talmente in tanti da formare due squadre: un equilibratissimo 4-2-3-1 e uno spregiudicato 4-2-4 da tutti all'attacco. Ecco i nomi dei bocciati di Russia

CHI CE L'HA FATTA: TUTTI I CONVOCATI

LA "GEOGRAFIA" DEI 736 IN RUSSIA

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Mancano sempre meno giorni al Mondiale, atmosfera ancora più elettrica, squadre impegnate nelle ultime amichevoli e 736 giocatori ufficialmente convocati in Russia. Da casa? Chiunque non vede l’ora di seguire la Coppa: tutti, o quasi. E non solo per noi italiani che non avremo nessuno per cui tifare realmente, ma anche per quel dream team di esclusi eccellenti che alla Coppa del Mondo non sono stati invitati. Molti out per scelta tecnica, qualcuno (come le stelle Dani Alves e Payet) per la sfortuna di un infortunio proprio nel finale di stagione. Ma la nazionale “degli esclusi” sarebbe capace di vincere il Mondiale? Forse, anche e soprattutto perché potrebbe godere di ben due squadre di top player.

Attacco da 65 gol, squadra da 450 milioni

Difficile mettere realmente in campo undici giocatori, più per l’imbarazzo della scelta che per reali motivi legati alla tattica. Undici campioni, con un potenziale di mercato imbarazzante e di cui solo due condividono la stessa squadra, il Manchester City: Laporte e Sané, uno in difesa (e costato a Guardiola qualcosa come 65 milioni), l’altro in fascia, escluso eccellentissimo della Germania valutato su Transfermarkt 90 milioni. È lui il giocatore col cartellino più alto che non sarà in Russia, in un 4-2-3-1 tutt’altro che spericolato e ricco di equilibrio e geometrie. Partendo dalla porta, tra i pali c’è Leno, titolare nel Bayer e anche lui tagliato da Löw. In difesa due terzini brasiliani sulle fasce, tutta corsa e tecnica: Dani Alves a destra (out per infortunio), Alex Sandro a sinistra (a casa per scelta tecnica). In mezzo, oltre a Mr. 65 milioni Laporte c’è Javi Martinez del Bayern, martoriato dagli infortuni in carriera, ma uomo da 37 presenze nella stagione appena conclusa. In mediana corsa, recuperi, inserimenti e gol da parte di Nainggolan, ancora incredulo (come molti nel mondo del calcio) per l’esclusione Mondiale. Con lui le geometrie di Fabregas, assente nella Spagna. Il trio alle spalle di Mauro Icardi, 29 gol in A e nel frattempo a far safari in Africa con Wanda, Sané più Payet e Callejon. 12 gol per l’esterno ex di Sarri, ma sempre nel Napoli, mentre per Payet una stagione da urlo a Marsiglia chiusasi in lacrime con l’infortunio dopo appena 32’ nella finale di Europa League contro l’Atletico.

4-2-4: tutti all’attacco

Squadra da urlo quella di prima, ma non sono finiti certo qui gli esclusi eccellenti di Russia 2018, perché la lista è lunga, lunghissima, e ricca soprattutto là davanti, in attacco. Ecco perché, questa volta, i “bocciati 2.0” sono in campo con un attacco spregiudicato, di quelli messi in campo solo quando manca poco alla fine della partita e c’è ancora qualche gol da recuperare. Tra i pali Neto, ottimo nel Valencia ritornato in Champions nell’ultima Liga. In difesa Sergi Roberto a destra, con gli altri spagnoli Marco Alonso (a sinistra) e Bartra (in mezzo). David Luiz, non certo una garanzia come centrale, ma star indiscussa del pallone, completa il reparto. A centrocampo sempre in due: Can, in arrivo alla Juve, più Rabiot. Il poker spregiudicato? Tutto franco-spagnolo: Suso a destra, Martial a sinistra e una coppia da urlo Morata-Benzema in attacco. 15 gol ma tanta panchina per il primo nel Chelsea, appena 12 quelli di Karim “the dream” nel Real, ma con una speciale tripletta (2 al Bayern e 1 al Liverpool) spalmata tra semifinale di ritorno e finale di Champions che ne ha riscattato una stagione fatta per lo più di ombre.

Bocciati 3.0

E gli altri? Sì, perché non ci siamo certo dimenticati di tale Zlatan Ibrahimovic, che aveva prima chiuso con la Nazionale svedese, salvo riaprirsi (da solo) una porta poi sbattutagli in faccia dal Ct Jan Andersson. Senza scordarsi anche dei vari Lacazette, Coman, Mata, Rafinha, Papu Gomez o Luis Alberto, almeno per quanto riguarda i talenti offensivi e senza - ovviamente - considerare tutte le stelle fuori dal Mondiale insieme alle rispettive nazionali (Italia su tutti). Per la difesa occhio anche ai nomi anche di Cancelo, rivelazione nell’Inter, Ballerin e Smalling. Più centrocampisti come Lucas Leiva, Bakayoko del Chelsea, Kondogbia, Oxlade-Chamberlain (anche lui infortunato), Fabinho e Ander Herrera. Insomma, una marea di stelle, combinabili (e qui sta il bello) in mille modi diversi, ma non ditelo a loro, che certamente mai avrebbero voluto finire in queste “speciali” formazioni.