Mondiali 2018 Russia, Argentina: la storia della rottura tra Sampaoli, Beccacece, Messi e i giocatori

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Il quotidiano Clarin svela alcuni retroscena sul fallimento Mondiale da parte della Seleccion: i problemi di Messi e Sampaoli con il collaboratore Beccacece, i consigli di formazione della Pulga e l'estromissione di Fazio e Lo Celso

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La Nazionale Argentina, tra le 32 presenti al Mondiale, è probabilmente quella ad aver deluso di più. Un girone cominciato tutto in salita, con il pareggio con l'Islanda e il netto ko per mano della Croazia, una qualificazione acciuffata per un pelo contro la Nigeria e infine il poker subito agli ottavi di finale dalla Francia che ha segnato definitivamente l'uscita di scena dell'Albiceleste. Un fallimento sportivo a tutto tondo, ma i cui segnali si erano avvertiti già nei mesi precedenti all'inizio del torneo in Russia. I primi scricchiolii all'interno dello spogliatoio argentino si erano infatti registrati a marzo durante la sosta per le Nazionali, quando la Seleccion aveva affrontato prima l'Italia, battuta 2-0, e poi incassato una travolgente sconfitta per 6-1 dalla Spagna. Nella sfida contro le Furie Rosse Messi non era sceso in campo per un problema fisico, ma si era reso 'partecipe' della debacle ed era andato nel tunnel dello stadio per andare a incoraggiare i suoi compagni, soprattutto in vista della successiva Coppa del Mondo. Alla vigilia del match contro gli azzurri invece la Pulga, come rivelato dal quotidiano sudamericano Clarin, aveva avuto qualche problema con Sebastian Beccacece, uno degli assistenti di Sampaoli. Una figura non vista troppo di buon occhio da parte dell'AFA, la Federazione Argentina, perché ritenuta eccessivamente coinvolta nel progetto e nelle decisioni importanti. Insomma un uomo incapace di delimitare i propri spazi, tanto che si era pensato alla possibilità di affiancargli nello staff tecnico un altro personaggio di spicco in terra sudamericana, Pablo Aimar. Una figura approvata dai calciatori, ma il cui inserimento a disposizione del Ct era poi sfumato per evitare dissidi all'interno dello staff tecnico e per decisione dello stesso Payaso

L'eccessiva passione a volte è un fattore che si può rivoltare contro e dare sfogo agli aspetti negativi. La grande forza comunicativa di Beccacece, ad esempio, non era stata ben accolta da Messi. Durante una seduta di allenamento, l'assistente 37enne, si era avvicinato all'attaccante del Barcellona per correggerlo su una situazione di gioco e, poggiandogli una mano sulla spalla, gli aveva detto: "Leo, così no. Dovresti farti vedere sull'altro lato". A infastidire il cinque volte Pallone d'oro non era stato il rimprovero, ma il gesto della mano, tanto che dopo un po' si era avvicinato al commissario tecnico chiedendogli di non permettere più che una situazione del genere si ripetesse.

Messi diventa Ct: Fazio e Lo Celso restano fuori

Sampaoli aveva deciso di dare ascolto al capitano e con lui si era spesso confrontato anche per questioni di formazione. "Questa squadra è più di Messi che mia" dichiarava il Ct, sottolineando il ruolo di trascinatore dell'attaccante di Rosario, mentre lentamente perdeva il controllo dello spogliatoio e dava sempre più spazio alle volontà del calciatore del Barça. Questo scenario si è fatto più insistente e quasi definitivo con l'inizio del Mondiale, dove la Pulga ha consigliato all'ex allenatore del Siviglia di lasciare fuori dai titolari sia Fazio che lo Celso. L'esclusione del centrale romanista era motivata da una certa difficoltà ad uscire palla al piede dalla difesa e impostare l'azione, così come il talentuoso centrocampista del Psg non aveva convinto il dieci blaugrana a causa di numerosi passaggi sbagliati nel corso dell'allenamento (il capitano spingeva per avere Banega dal primo minuto). E infatti quest'ultimo non è mai sceso in campo nelle quattro partite disputate in Russia, mentre il difensore giallorosso ha trovato il debutto solo nell'ultima gara contro la Francia, raccogliendo appena 44 minuti in tutta la competizione. Ancora oggi non è ben chiaro quanto fosse influente il pensiero di Messi per le scelte del commissario tecnico, ma è evidente che il peso dei giocatori (in particolare di Mascherano) sia diventato sempre più corposo col passare dei giorni e in particolare dopo la batosta subita dalla Croazia, in cui i calciatori dell'Albiceleste non si erano spiegati gli stravolgimenti adoperati dal Ct. Ecco perché, nella terza e decisiva sfida contro la Nigeria, si è poi assistito a un altro netto cambiamento, con il ritorno nella formazione titolare di Banega, Di Maria e Rojo dopo l'esclusione post Islanda. La confusione di Sampaoli è diventata palese nella stessa partita contro la selezione africana, dove le telecamere hanno beccato l'allenatore chiedere a Messi se fosse il caso di far entrare o meno Aguero per cercare di trovare il gol vittoria e qualificazione.

Sampaoli-Beccacece: muro contro muro

Il triangolo di questa lunga e turbolente storia è completato dalla rottura tra Sampaoli e Beccacece. Due caratteri forti, nella maggior parte delle volte in contrasto tra loro. Secondo quanto riportano fonti vicine all'ambiente della Seleccion pare infatti che i due discutessero praticamente su ogni argomento, più di una volta al giorno: uno voleva la difesa a 3 e l'altro proponeva quella a 4, uno optava per la doppia punta e l'altro preferiva puntare su un solo numero 9, e altre diatribe sullo stesso filone di questi. La situazione è cominciata a farsi incadescente alla vigilia del match contro la Croazia, quando è servito l'intervento di Mascherano per sedare gli animi. Il clima nell'ambiente argentino è degenerato dopo la sconfitta per 3-0 subita contro i ragazzi di Dalic, dove un paio di collaboratori si sono dovuti mettere in mezzo per evitare la rissa tra i due. In sintesi sono stati quindi tantissimi i problemi che la squadra dell'Argentina ha dovuto affrontare in questo periodo e che hanno reso impossibile perseguire il sogno di vincere la Coppa del Mondo. Il 1986, anno dell'ultimo trionfo della Seleccion, sembra oggi più che mai un'epoca lontanissima.