Arsenal, Emery: "Rispetto Wenger, ma dopo 22 anni c'era il bisogno di cambiare"
Premier LeagueMarca ha intervistato l'allenatore dei Gunners, il primo dopo l'era-Arsène durata 22 anni: "C'erano 8 candidati per questa panchina, ma ero il migliore e ho convinto il club grazie alle mie idee. Wenger? Lo rispetto, ma dopo 22 anni c'era il bisogno di cambiare aria"
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Lui, l'Arsenal e un nuovo corso: "Dopo 22 anni di Wenger c'era bisogno di cambiare". Parola di Unai Emery, nuovo allenatore dei Gunners, il primo dopo l'era-Arsène: "L'ho incontrato una volta, ci ho parlato poco, ma dovevo cambiare la cose". Tant'è che la prima frase detta ai suoi ragazzi è stata la seguente: "Siamo al chilometro zero". Unai Emery parla per la prima volta ai media da quando allena l'Arsenal e si racconta a Marca, quotidiano spagnolo. Un'intervista sul mondo Arsenal e non solo: "Ero il miglior candidato". Quinto posto in campionato, primo nel girone di Europa League e già qualificato ai sedicesimi. E' iniziato il nuovo corso dell'Arsenal.
"Rispetto Wenger, ma ora ci sono io"
Emery ha raccontato come ha convinto l'Arsenal a credere in lui: "Facevo parte di una lista stilata da Ivan Gazidis (ex CEO dei Gunners, dal primo dicembre sarà ufficialmente il nuovo ad del Milan), c'erano otto candidati da sentire, ma ho convinto il club che potevo essere il migliore. Non ero abituato ad essere un "candidato" - spiega Emery - tutti gli altri club sono venuti da me con una decisione già presa. Psg, Siviglia, Spartak e tutti gli altri. Così ho presentato i miei argomenti, avevo qualche dubbio sul mio inglese ma non è mai stato un problema". Difficile raccogliere l'eredità di Wenger: "Ho iniziato a parlare delle mie idee, dopo 22 è difficile separarsi da un allenatore. Siamo ancora all'inizio, lo ripeto sempre ai miei giocatori, ma dovevo cambiare le cose. Con Arsène l'Arsenal ha festeggiato tanti trofei, la squadra perfetta è stata quella degli Invincibili del 2004 (la stagione in cui i Gunners vinsero la Premier da imbattuti). Ma nel corso del tempo hanno perso di vista la solidità difensiva. Ciò che voglio fare è unire le due cose, ovvero la qualità offensiva e quella difensiva diventando più competitivi".
"In Premier ci sono i migliori allenatori, da Sarri a Mou"
Un pensiero anche sull'ex Napoli, sbarcato in Inghilterra in estate e subito protagonista con il suo Chelsea: "Se il calcio inglese è più complicato? Forse sì, questo perché quasi tutte le squadre hanno almeno due giocatori di alto livello, e anche potere economico. Così arriva il meglio, ad eccezione di club come Real, Barcellona, Psg, Juventus e pochi altri. Infine, ogni anno arrivano i migliori allenatori, come Guardiola, Klopp, Mourinho, Sarri, Pochettino".