Secondo quanto rivelato dal libro The Club, il Chelsea non sarebbe stata la prima scelta del magnate russo, il cui acquisto dell’Arsenal fu impedito da una rivelazione secondo la quale i Gunners non sarebbero stati in vendita. Saltò anche l’idea Tottenham per colpa di…un giro in macchina
Un errore di valutazione che avrebbe potuto cambiare le sorti del calcio inglese. Già, perché nel calcio tutto può cambiare molto velocemente, ma anche rimanere immutato. E se il Chelsea, nell’ultimo decennio, ha scritto pagine di storia importanti d’Oltremanica, sicuramente non è per caso. Ma grazie ad una persona che di nome fa Roman e di cognome fa Abramovich. Il magnate russo è entrato negli schemi della Premier a piedi uniti, con la decisione di un Kantè qualsiasi e la qualità di Hazard. Lo ha fatto nell’estate del 2003, quando decise di acquistare i Blues per una cifra intorno alle 60 milioni di sterline. Una sciocchezza se paragonata ai valori che certi club hanno oggi, soprattutto in Premier League. Da quel momento in poi tanti gli investimenti e i soldi utilizzati per creare una squadra capace di vincere il titolo a 50 anni dall’ultima volta, una Champions, una Europa League e non solo. Ma tutto questo poteva non avvenire. Perché? Semplice, il Chelsea non era la prima scelta del magnate russo.
L’Arsenal? No, non è in vendita
Le intenzioni di Abramovic, come raccontato in un nuovo libro intitolato The Club e scritto da due giornalisti esperti di Wall Street, erano quelle di acquistare un club di Londra. Certo, la scelta era molto vasta. Per questo motivo l’attuale presidente dei Blues avrebbe chiesto alla banca UBS di esaminare i valori economici e di mercato dei vari club. In un primo momento la ricerca portò all’ipotesi Arsenal, che avrebbe vinto il campionato 2003/2004 senza mai perdere una partita. I Gunners salirono prepotentemente in vetta alle preferenze di Abramovich, al quale fu però riferito che il club non era in vendita: “Ma se avesse offerto parecchi soldi, avrebbe potuto acquistarlo” Ha spiegato, facendo luce su questo retroscena una volta per tutte, l’ex vice-presidente dell’Arsenal David Dein. Insomma, un chiaro equivoco, un errore di valutazione che, se evitato, avrebbe portato ad una Premier totalmente diversa. Ma le rivelazioni di The Club non finiscono qui. Già, perché archiviato il sogno Arsenal, il magnate russo avrebbe virato su un’altra squadra di Londra, ovvero il Tottenham. Gli eterni rivali del Chelsea, con cui ogni anno vanno in scena derby molto sentiti. A far saltare tutto, a questo giro, nessuna informazione sbagliata. Bensì un semplice giro in macchina, con Abramovic che, passando con la sua automobile nei pressi di White Hart Lane, commentò il degrado circostante con una espressione piuttosto eloquente: “E’ peggio di Omsk!”, con chiaro riferimento alla città siberiana delle sue raffinerie. Storie di occasioni mancate, di avvenimenti che avrebbero potuto cambiare tutto. Da quel momento in poi Abramovich di strada ne ha fatta eccome con il Chelsea, come dimostrano le cinque Premier League vinte, la Champions League, l’Europa League e tutti gli altri trofei messi in bacheca.