Il 'Massimo' della Premier: il Liverpool di Klopp

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Massimo Marianella

Massimo Marianella

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Quello di Klopp è il più grande Liverpool di sempre? In attesa di rivederlo in campo su Sky Sport, Massimo Marianella prova a rispondere a questa domanda e ci racconta la sua genesi e i suoi segreti

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Il posto nei libri della storia dei Reds e anche in quella del calcio Mondiale questa squadra se lo è già meritato

 

Il Liverpool di Klopp merita un posto nei libri della storia dei Reds e anche in quella del calcio Mondiale. Merito di un titolo atteso 30 anni, arrivato grazie a una squadra fantastica: bella, fisica, tecnica e pratica. Klopp ha costruito nel tempo un team perfetto per le sue idee di calcio aggiungendo dei tasselli ogni anno. “Appena arrivati abbiamo impostato subito un nuovo stile di gioco, molto aggressivo, alta intensità e per farlo abbiamo inserito i giocatori che servivano senza fare rivoluzioni”. Parole, quelle del tecnico tedesco, che sottolineano un percorso fin troppo evidente.

Klopp intervistato da Massimo Marianella

Le prime mosse

Innanzitutto due terzini che sono oggi i migliori al mondo, uno, Alexander Arnold, promosso dalle giovanili e l’altro, Robertson, pescato dall’Hull City, una squadra retrocessa. Ha poi investito molto sulla voglia di dimostrare il suo valore in Inghilterra di Salah, sapeva per quello che aveva visto direttamente in Bundesliga della classe e della visione di Bobby Firmino e ha fatto ammenda con quel Manè cui aveva negato un provino al Dortmund per quell’aria un po’ da rapper e un po’ troppo sicura di sé. Nel caso di Salah poi l’emblema di come i due si siano incontrati perfettamente. Klopp è l’allenatore migliore per esaltare le caratteristiche tecnico tattiche dell’egiziano che a sua volta, non solo con i gol, è l’ideale per esprimere il gioco di Klopp.

Un murales di Salah nel centro di Liverpool

I ritocchi

A quel punto, sistemato l’attacco e visto che i capitani in Milner e Henderson li aveva ereditati, aveva bisogno degli ultimi ritocchi in due ruoli chiave. Il limite dei suoi primi Reds: la difesa. Ha investito molto economicamente e in credibilità personale con la proprietà americana, ma non ha sbagliato né con Alisson né con Van Dijk.

Alisson e Van Dijk esultano dopo la conquista della finale di Champions

La vittoria nata dalle sconfitte

In quel momento la squadra era fatta mancava solo di completare il processo di crescita del gruppo. Quello è arrivato come aveva con lucidità previsto Milner, attraverso le sconfitte, anche dolorose, nelle Finali di Basilea e Kiev e l’aver perso la Premier di un punto:

“Il primo trofeo è sempre il più difficile da sollevare, ma aver perso 2 finali Europee ci ha reso un gruppo migliore e ci ha fatto crescere più che se avessimo vinto. Ora siamo davvero pronti a tutti i livelli per vincere su tutti i fronti”

Così è stato. Campioni d’Europa, del Mondo, vinta la Super Coppa Europea e la Premier. 

Il Liverpool più forte di sempre

La prossima domanda, augurando al Liverpool di poter mettere davvero in bacheca quello che si è già abbondantemente meritato, è ancor più difficile da rispondere. E’ quello di questi anni il Liverpool più forte di sempre? Qui ho meno certezze. Anzi, il Liverpool dagli anni 60 ad oggi ha avuto generazioni strepitose, da Shankly a Paisley, da Fagan a Dalglish, che hanno contribuito alla leggenda vincendo in Inghilterra come in Europa quindi tengono il paragone con orgoglio e scegliere è difficile, ma solo rientrare nella conversazione motivo di grandezza.

Le foto di Rafael Benitez, Kenny Dalglish, Joe Fagan e Bob Paisley ornano le pareti di un pub nei pressi di Anfield
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Alla fine ancora una volta ha ragione il sorridente Jurgen quando chiosa che “il bello di questo club è che guarda al futuro tenendo i valori del passato e della storia più in considerazione e legati di qualsiasi altro club.” Perché in effetti a Liverpool YNWA