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Ancelotti: "Pirlo e Gattuso possono superare ogni problema. Scudetto? Spero Milan, ma..."

ESCLUSIVA

L'allenatore dell'Everton ha concesso un'intervista a Sky Sport e ha parlato del rapporto con i suoi ex giocatori, molti dei quali hanno seguito la sua carriera diventando allenatori: "Sono molto legato a loro e li seguo tutti. Pirlo e Gattuso non hanno bisogno dei miei consigli, hanno tutte le conoscenze per superare ogni problema. Spero che il Milan vinca lo scudetto, ma non credo che il mio amico Conte sia d'accordo"

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Come un maestro con i suoi allievi, così Carlo Ancelotti segue i suoi ex calciatori che hanno seguito la sua stessa carriera, quella di allenatore. L'attuale manager dell'Everton, che alla guida dei Toffees è protagonista di un'ottima annata in Premier League e insegue la zona Champions, lo ha raccontato nel corso di un'intervista esclusiva a Sky Sport: "Io seguo tutti i giocatori che ho avuto. Non so se fortunatamente o sfortunatamente - ha detto Ancelotti -, tanti sono diventati allenatori, da Pirlo a Gattuso, da Nesta a Pippo Inzaghi, e di tutti loro sono tifoso. Hanno scelto questa attività che inevitabilmente porta a critiche, ma loro lo sanno meglio di me. Sono stati criticati da calciatori, saranno criticati da allenatori: questo fa parte del nostro mondo".

Se dovesse dare un consiglio a Pirlo o Gattuso in questo momento?

"Non hanno l'esperienza che ho io, su questo non ci sono dubbi, ma solo perché sono più giovani di me. Quindi non è una cosa negativa, al contrario è una cosa positiva perché significa che hanno meno anni di me. Ma hanno tutte le conoscenze per risolvere tutti i problemi che incontreranno".

 

Vi sentite?

"Ci sentiamo molto poco in realtà perché siamo presi da impegni. Ogni tanto capita di fare qualche telefonata, ultimamente ho sentito Pippo. Lui lo sento più degli altri".

 

È quello che le somiglia di più?

"Caratterialmente no, però abbiamo un buon feeling. Forse sarà perché mi ha fatto tanti di quei gol e mi ha dato tante di quelle soddisfazioni… Ma a dire la verità anche Pirlo mi ha fatto tanti gol, devo dire che sono legato a tutti questi giocatori che ho avuto soprattutto al Milan".

 

Chi vincerà lo scudetto?

"Io spero vinca il Milan, ma credo che non sarà facile perché l'Inter viaggia forte. Non penso che il mio amico Conte mi accontenterà in questo desiderio".

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Ancelotti ha poi parlato della stagione in corso: il suo Everton attualmente è al sesto posto a pari punti con il Liverpool, battuto nel derby ad Anfield dopo 21 anni. La zona Champions adesso è distante solo due punti: "Ma la qualificazione in Champions League è un sogno, ma dobbiamo essere realisti. Ancora non siamo nella posizione ideale per competere per i primi posti. Oggi al quarto posto c'è il West Ham, penso che l'Everton può competere con il West Ham, ma non bisogna dimenticare che dietro ci sono squadre come il Chelsea e il Liverpool che al momento sono superiori a noi".

Firmerebbe per una qualificazione in Europa League?

"Firmerei perché questo era l'obiettivo della società all'inizio della stagione, è importante che il club torni in Europa. Ma ancora non si sa perché c'è una grossa battaglia per questi posti, dietro ci sono grandi squadre come Tottenham e Arsenal che hanno tradizione e che stanno venendo su. Ci sarà bagarre fino alla fine. Questa è una stagione molto strana, il Liverpool ha avuto tantissimi infortuni e tutti in difesa: praticamente ha perso tutti i centrali e ha perso solidità, credo che per questo sta facendo una stagione altalenante. In ogni caso è una stagione parecchio altalenante per tutti: molte squadre perdono in casa, è capitato spesso anche a noi. La squadra che ha avuto più continuità, a parte la fase iniziale, è stata il Manchester City che ha fatto queste 20 vittorie di fila e ha fatto la differenza".

 

Come è stato vincere il derby con il Liverpool?

"È stato particolare. Io qualche derby l'ho vinto e in questo caso ho visto gente piangere: è stato emozionante".

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"Duncan è un grande tifoso dell'Everton. Ha giocato qui ed è un simbolo di questo club, quindi mostra tutta questa passione. Anche se posso assicurare che si trattiene molto. Ma in partite come il derby o quella di FA Cup contro il Tottenham, esprime tutta la soddisfazione e l'emozione che prova".

 

Cosa l'ha conquistata di questo club?

"Prima di tutto l'organizzazione. Questa è praticamente una famiglia, molti di quelli che lavorano qui sono tifosi e appassionati dell'Everton. L'Everton è una società molto amata più che criticata, anche se il passato non è stato dei migliori perché sono tanti anni che questa squadra non vince. Il tifoso mostra comunque molto amore per questi colori".

 

Com'è lavorare in Inghilterra?

"Lavorare in Inghilterra è qualcosa di diverso, non so se è meglio o peggio, ma di sicuro è diverso. Ci sono meno attriti, c'è una vita meno stressante. Il calcio si vive in maniera diversa".

 

Cosa è cambiato rispetto alla scorsa stagione?

"Forse quello che ho dato è la convinzione che questa squadra poteva fare qualcosa di più rispetto all’anno scorso. È vero che abbiamo investito, abbiamo preso giocatori importanti e la squadra è migliorata, ma anche quelli che erano qui l'anno scorso un'ambizione, una motivazione e uno spirito diversi".