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Cristiano Ronaldo, l'intervista integrale a Piers Morgan

Premier League

L'intervista a Cristiano Ronaldo, in cui il campione portoghese attacca il Manchester United e il suo allenatore, è andata in onda in forma integrale. Tra i nuovi passaggi anche quello in cui cita Allegri tra i grandi che lo hanno allenato. Poi nuove critiche al suo club e ai giovani di oggi, il racconto del suo dramma familiare, il passaggio al Manchester City sfiorato

RONALDO LASCIA LO UNITED

Dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi, con la pubblicazione di alcuni stralci dell'intervista rilasciata in esclusiva da Cristiano Ronaldo a Piers Morgan, TalkTV ha mandato in onda in maniera integrale la chiacchierata tra il campione portoghese e il giornalista inglese.

Un'intervista che aveva scosso il Manchester United e non solo, con le accuse molto dirette da parte di CR7 nei confronti del suo club, dell'allenatore ten Hag e di alcuni ex compagni, tra i quali Rooney. La pubblicazione dell'intervista integrale ha aggiunto nuovi dettagli, nuove accuse e porterà di sicuro a nuove polemiche.

"Con il City era quasi fatta"


La prima domanda che Morgan rivolge a Cristiano Ronaldo è molto semplice: gli chiede come mai abbia accettato di parlare e Ronaldo risponde che "era ora di dire qualcosa". Si parte poi tornando all'estate del suo ritorno allo United, e Ronaldo racconta di come il suo trasferimento ai "cugini" del Manchester City fosse quasi cosa fatta: "Nel 2021 sono stato vicino a passare al City. Sono rimasto sorpreso quando hanno cercato di ingaggiarmi, ma i miei sentimenti e il mio passato con il Manchester United hanno fatto la differenza. È stata una decisione consapevole, fatta con il cuore, non ho rimpianti. Sir Alex è stato la chiave, gli ho parlato e lui mi ha detto 'è impossibile per te andare al Manchester City'. E io gli ho risposto solo: 'Ok Boss'. È stata una buona decisione, è successo tutto velocemente perché ho deciso nel giro di 72 ore: avevo parlato anche con altri club, inizialmene il Manchester United non era tra questi, e ha sorpreso anche me".

Lo United è indietro: zero progressi


Fin dal primo momento, però, Cristiano Ronaldo si accorge che il suo ritorno non è esattamente come se lo aspettava. "Quando ho firmato e hanno firmato anche Sancho e Varane, credevo che le cose sarebbero andate nel modo in cui a Manchester dovrebbero andare. Pensavo davvero che fossero cambiate tante cose dopo 13 anni. Ma poi sono rimasto sorpreso, in senso negativo. Tutto era uguale. Mi sono accorto che il club era indietro, come se per loro l'orologio si fosse fermato. La piscina, la vasca idromassaggio, anche la palestra. Tutto uguale. Anche la cucina, gli chef... che apprezzo, sono persone adorabili, si sono fermati nel tempo".

Il confronto con Juve e Real


"Dopo Sir Alex Ferguson, al Manchester United non c’è stata alcuna crescita: i progressi sono stati pari allo zero, soprattutto se si fa il confronto con Real Madrid o Juventus, che hanno tecnologie e infrastrutture recenti e hanno sempre cercato di progredire anche dal punto di vista dell'allenamento e dell'alimentazione. Lo United è indietro rispetto ad altri grandi club: un club di quelle dimensioni dovrebbe essere al top, ma al momento non lo è. Spero lo possa raggiungere nei prossimi anni".

"Rangnick? Mai visto come capo"


Il capitolo sugli allenatori è quello più "succoso". Pesanti le critiche rivolte a Rangnick: "Un aspetto importante è stato come lo United ha esonerato Solskjaer, per prendere un direttore sportivo come Ralf Rangnick. Ed è una cosa che nessuno ha capito: non è mai stato un allenatore, e la cosa ha sorpreso non solo me, ma tutto il mondo. Lo United non ha seguito la strada giusta per raggiungere il successo come fatto da Liverpool, Manchester City, Chelsea… sono un passo indietro o due per colpa di questi errori. Non avevo mai sentito parlare di lui. Lo rispetto, tutti gli allenatori della mia carriera li ho dovuti chiamare capo, ma dentro di me non l’ho mai visto come il capo".

"Io allenato dai più grandi"


Poi Ronaldo elenca i grandi tecnici da cui è stato allenato: "Sono sempre stato insieme ai migliori allenatori del mondo: Zidane e Ancelotti, Mourinho, Fernando Santos, Allegri... quindi ho un po' di esperienza perché ho imparato da loro. E quando vedi alcuni allenatori che vogliono venire a rivoluzionare il calcio, non sono d’accordo, ho la mia opinione e non sono d’accordo, ma fa parte del gioco". E subito, i più attenti, avranno notato che nel suo elenco CR7 "dimentica" Sarri e Pirlo, con cui ha condiviso due anni alla Juventus.

I giovani di oggi


Ronaldo ne ha anche per i compagni più giovani: a suo dire, i giovani di oggi "non hanno la mentalità giusta, non hanno rabbia, ottengono tutto facilmente, non soffrono. A loro non interessa. Ascoltano, ma le cose gli entrano da un orecchio ed escono dall’altro: non mi sorprende ma è anche una vergogna quando hai davanti agli occhi i migliori esempi e non prendi spunto da loro. Quando ero giovane io avevo come esempi Van Nistelrooy, Ferdinand, Roy Keane, Giggs e ho imparato tanto da loro". Si salva Diogo Dalot, che "di sicuro avrà una grande carriera e longeva. Dalot è intelligente ed è un grande professionista, così come Martinez e Casemiro".

La perdita del figlio


Il lato più tenero di Ronaldo emerge quando parla a cuore aperto della perdita di uno dei due gemelli che la sua compagna Georgina aspettava, lo scorso aprile. "Il momento più difficile della mia vita", dice Cristiano. La bimba, Bella, è sopravvissuta, mentre il maschio non ce l'ha fatta, e i due genitori si sono trovati a dover affrontare l'argomento anche con gli altri figli: "Cristiano jr ormai ha 12 anni, capisce tutto ma allo stesso tempo era confuso: ne abbiamo parlato e abbiamo pianto insieme. I più piccoli ci chiedevano dove fosse il fratellino. Dopo una settimana ho detto: 'Siamo onesti, diciamo tutto'. Allora ho detto: 'Angel è andato in paradiso'. E' meglio dirlo così. I bambini hanno capito, hanno fatto disegni per Angel e indicavano il cielo. Io prego e parlo ogni giorno con lui. Fa parte della vita e non volevo mentire ai bambini: allo stesso tempo sono diventato più padre e loro si sono avvicinati di più a me. Ho anche ricevuto una lettera dalla famiglia della Regina e sono rimasto molto sorpreso. Ecco perché dico che ho un grande rispetto per la comunità inglese, per gli inglesi, perché sono stati molto gentili con me".

L'attacco a Rooney e Neville


Si arriva quindi al famoso passaggio in cui Ronaldo attacca direttamente l'ex compagno Wayne Rooney: "Non capisco perché mi critichi così tanto, non capisco se sia geloso di me. Io davvero non capisco le persone così, se vogliono finire in prima pagina o vogliono un nuovo lavoro o qualsiasi altra cosa. Probabilmente è geloso perché ha finito la sua carriera a trent’anni.  Io sto ancora giocando ad alto livello. Non dirò che sono meglio di lui, il che è vero… ma è difficile ascoltare quel tipo di critiche da parte di persone che hanno giocato con te. Così come Gary Neville. Significa molto perché ero in uno spogliatoio con loro, fanno parte del mio viaggio nel calcio. Come ho detto molte volte, Roy Keane per me è stato il mio miglior capitano di sempre. Rio Ferdinand mi ha aiutato molto. Sono bravi ragazzi non solo perché parlano bene di me, ma erano lì nello spogliatoio, sono giocatori di calcio, sanno come pensano i giocatori e come si comportano. E ascoltare ex colleghi e compagni di squadra criticarti e vedere solo un punto di vista… è facile criticare se hai un lavoro in televisione perché devi criticare per essere più famoso".

"Sono come una fragola appetitosa"


Le critiche, in generale, sono un vero tarlo per Cristiano Ronaldo. "A volte non capisco perché la stampa mi critichi così tanto, anche quella portoghese. A volte penso sia invidia... ma sono 21 anni che sono al top. Una cosa buona che ho è che non mi piace leggere perché il 90% di ciò che dice la stampa è spazzatura, bugie". Fortunatamente, ci sono i suoi tifosi, "la cosa più importante nel calcio. Giochi per loro, sono sempre dalla mia parte e sento che ogni volta che cammino per strada, i tifosi vengono da me e apprezzano quello che faccio per il calcio. I tifosi sono tutto per me, parlerò sempre bene di loro. I tanti follower su Instagram? Ne sono orgoglioso. Significa molto per me, significa che anche le persone mi amano, sono carismatico. Sì, devi essere carismatico... Devi essere anche bello (ride, ndr). Sono come un frutto appetitoso, che vorresti mordere... diciamo una fragola!".