Tonali 2.0: un uomo più forte dopo l'incubo

308 giorni. 44 sabati e 44 domeniche. Dal 25 ottobre 2023, Newcastle-Borussia Dortmund, ad oggi. 10 mesi di pensieri e di sofferenza. 10 mesi senza calcio. 10 mesi di introspezione per capire e pensare, alle debolezze, agli errori, al passato, per leggere, per capire, pesare, per ridare valore alle cose semplici, per stringersi intorno all’affetto di chi non lo ha mai lasciato solo. Neanche un istante. 10 mesi, aspettando questo giorno. Insieme al suo mondo, ai suoi cari, al Newcastle, e ai suoi tifosi, che lo hanno aspettato, capito, accompagnato, sostenuto in ogni angolo della città, regalandogli e strappandogli un sorriso, quando forse Sandro di sorrisi credeva di non ne averne più. Quella gente ora è pronta a tornare a cantare per lui. Torna in campo Sandro Tonali, e ricomincia la sua seconda vita nel calcio. Interrotta poco meno di un anno. Mesi di silenzio e di lavoro. Di corsa e sudore. Di allenamenti e di rimpianti, che con il passare dei giorni diventavano serbatoio di emozioni, da custodire, vivere. Affrontare di petto. Aspettando questo benedetto 28 agosto 2024. La fine di un periodo grigio, come il cielo di Newcastle, un cielo che però lo ha sempre sorvegliato, schermato come fosse da sempre uno di loro. Sandro è praticamente rimasto sempre lì: sveglia presto al mattino. Allenamenti ordinari, e supplementari. Per trasformare lo stop forzato in una grande opportunità. Di calcio e di vita. Ha lavorato sul campo, in palestra, curando la sua alimentazione come non aveva mai fatto prima. Ed ha lavorato su sé stesso, anche grazie a un team che è diventato famiglia, casa, cassaforte del suo cuore. Uno scudo umano, irrobustito dalla fiducia del suo allenatore, dal sorriso dei suoi compagni, dai cori della sua gente, che ogni qualvolta vedevano Sandro nel suo SkyBox al St. James’ Park, si voltano verso di lui e gli dedicavano la solita ovazione, il solito coro: “He eats spaghetti, he drinks Moretti, he hates f**king Sunderland". L’incubo adesso è finito. Per lui e per chi gli vuole bene. Per lui e per chi non ha mai smesso né a Brescia, né a Milano, né a Newcastle di indossare la maglia numero 8, con la scritta Tonali. E se Sandro è ancora oggi un idolo a Brescia, è un emblema per i tifosi del Milan, è un simbolo per quelli del Newcastle, qualche motivo ci sarà. Forse per il suo modo di stare in campo, per il suo non dire mai cose banali, per la sua semplicità, o forse perché ha dato sempre l’impressione di non giocare al calcio per la maglia, ma di giocare al calcio per difendere la maglia. Le ultime settimane sono state un countdown di palpitazioni, tra amichevoli a porte chiuse organizzate appositamente per lui e una conta continua, frenetica dei giorni, delle ore, degli allenamenti che lo speravano dal ritorno in campo. Sandro torna a fare quello che ama di più, che sa fare meglio. Giocare al calcio. La cosa che lo rende più felice, che lo fa stare meglio. La cosa che ha sempre sognato da bambino. Oggi con la maglia del Newcastle, tra pochi giorni con quella dell’Italia. Sandro ha capito l’errore in questi 308 giorni, e mentre lo capiva pagava, in silenzio, sulla sua pelle. Ma oggi è un uomo più forte e stanotte a Nottingham sarà la sua notte: Tonali sarà titolare, e non poteva non essere così. Bentornato Sandro.

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Tonali 2.0: un uomo più forte dopo l'incubo