Il Leicester e l'esordio da record (ma senza sponsore) di Jeremy Monga

Epitèto. Parola che ha un retaggio delle scuole medie o al più tardi delle superiori. La Treccani lo definisce così: “Sostantivo, aggettivo o locuzione attributiva che si aggiunge a un nome per qualificarlo, o con funzione semplicemente accessoria o esornativa, come quando viene aggiunto a determinati nomi per indicarne una caratteristica propria e rilevante”. Chi legge probabilmente lo associa all’Iliade: Achille piè veloce. Ecco, a proposito di velocità, una bella caratteristica per descrivere Jeremy Monga. Ma in questo articolo, di epitèto ne usiamo un altro: gemma. Sedici minuti gli hanno regalato la storia. Una consacrazione in Premier League e soprattutto un record che non sarà facile da battere. Precoce? No. Solo giovane. E tanto forte. Si chiama Jeremy Monga, è inglese e il suo cartellino è di proprietà del Leicester. Giovane talento? Sì, come molti prodotti dell’Academy delle Foxes: però fa impressione il fatto che la carta d’identità reciti che sia nato il 10 luglio 2009, cioè che abbia 15 anni. E fa ancora più impressione che su Transfermarkt si veda questa statistica: Premier League, 1 partita, 16’ in campo. Gemma Esordio storico, perché è il secondo giocatore più giovane di sempre a entrare in campo in una partita di Premier, dopo Ethan Nwaneri che con l'Arsenal è entrato 15 anni e 181 giorni . Lo sognava, come tanti, ma in qualche modo poteva anche aspettarselo. Perché Van Nistelrooy da tempo lo teneva sott’occhio in allenamento e quando ha deciso di farlo entrare in campo nella partita contro il Newcastle in qualche modo quella chiamata se l’era anche immaginata. Era da almeno un anno che in società il suo nome girava sulla scrivania dei dirigenti della prima squadra, con un epitèto, eccoci qui, che lo descriveva: gemma. Per capirlo, bisogna prima conoscere bene la realtà Leicester, che è molto strutturata: l’Academy ha dei suoi dirigenti, la prima squadra degli altri. I canali sono evidentemente comunicanti, ma i compiti sono ben distinti. E da un anno appunto le relazioni su questa gemma si sprecavano, tanto da aver già convinto gli allenatori delle categorie maggiori a impiegarlo stabilmente: se prendiamo in considerazione solo quest’anno, ha giocato 8 partite in Premier League 2, con 2 reti e 2 assist. Cioè è stato impiegato nel campionato dell’Under 21, dove si trovano giocatori molto più strutturati. Ma il suo strapotere fisico è già talmente notevole da meritare di essere valorizzato. Le caratteristiche Parliamo di un esterno in grado di usare entrambi i piedi e giocare su entrambe le fasce: destra o sinistra, non fa differenza. È veloce, ma potente, tenta spesso il tiro e riesce con successo nei dribbling o negli inserimenti con la palla. Tradotto: è molto dotato, ha dei numeri impressionanti. Ma deve migliorare nella disciplina tattica, cioè gli inserimenti senza palla e la fase difensiva. Che nelle categorie giovanili è importante ma non rilevante; mentre tutto un altro peso ha se giochi in prima squadra. E in prima squadra, ora, qualche spazio in più potrebbe averlo, soprattutto in vista della prossima stagione nel caso in cui dovesse arrivare, come si teme, la retrocessione in Premiership . Il valore della programmazione è questo: pensare al futuro anche se le cose vanno meno bene del previsto. E capire da chi ripartire. Non a caso Monga ha esordito in questa stagione: è un segnale chiaro al giocatore e al mercato, visto che gli estimatori non mancano. Piace al Liverpool, al Manchester United e pure al City, che lo hanno già osservato con una certa frequenza. Ma farlo giocare è un modo per dirgli: “Resta con noi, qui verrai davvero valorizzato”. Come una gemma, che in due anni può diventare un titolare fisso della prima squadra. Ma come ha preso lui l’esordio? Quasi come se nulla fosse. E non è tracotanza. Sul suo profilo Instagram non ha postato nulla, anche perché in generale non è uno di quelli che fa parlare tanto di sé. È cresciuto nelle Academy del Leicester e sta evidentemente bruciando le tappe. Così tanto da portare a raccontare altre due curiosità. La prima: proprio Transfermarkt si è fatto trovare impreparato, tanto da non avere una sua foto per almeno due giorni da quando ha esordito in Premier League. E a proposito di mancanze, la seconda: ha giocato con una maglia senza sponsor, perché la Premier impedisce ai giocatori minorenni di pubblicizzare in qualsiasi modo i marchi di betting o giochi online, come è la BC GAME, partner principale del club. Maglietta pulita , per un esordio ancora più singolare. La storia di questa gemma parte da qui, dai 16’ contro il Newcastle che potranno fare la differenza. Anche con una sconfitta. Ma questo, incredibilmente, importa meno.

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Valentino Della Casa