Inter, gli ultras contestano Icardi sotto casa

Serie A
Mauro Icardi, attaccante dell'Inter (foto LaPresse)

Dopo il durissimo comunicato e gli striscioni esposti a San Siro durante il match perso contro il Cagliari, la protesta della curva nerazzurra contro il proprio capitano è proseguita anche di fronte all'abitazione dell'argentino. Al centro della polemica le parole riportate dall'attaccante nella sua biografia: "Togliti la fascia", chiedono i tifosi insieme al ritiro del libro dal mercato

Le contestazioni dei tifosi dell'Inter nei confronti di Mauro Icardi sono proseguite anche dopo la partita con il Cagliari, quando un gruppo di ultras si è recato sotto casa dell'attaccante nerazzurro. Cori insultanti e striscioni esposti da una trentina di tifosi ma, secondo alcuni testimoni, Mauro Icardi e la sua famiglia erano già rientrati in casa. "Noi ci siamo, quando arrivano i tuoi amici argentini ci avvisi o la fai da infame?", è il testo dello striscione esposto sotto casa. Lo striscione è un chiaro riferimento alle parole di Icardi riportate nella sua autobiografia, in cui sfidava gli ultras con queste parole: "Sono pronto ad affrontarli uno ad uno. Forse non sanno che sono cresciuto in uno dei quartieri sudamericani con il più alto tasso di criminalità e di morti ammazzati per strada. Quanti sono cinquanta, cento, duecento? Va bene, registra il mio messaggio e faglielo sentire: porto cento criminali dall'Argentina che li ammazzano lì sul posto, poi vediamo".

La richiesta degli ultras - La Curva Nord detta le condizioni a Mauro Icardi. Secondo quanto riporta l’Ansa, gli ultras avrebbero chiesto al capitano nerazzurro di ritirare dal commercio la sua autobiografia e di rimetterla in vendita in una nuova versione che non riporti i fatti di Reggio Emilia, la cui ricostruzione è al centro delle polemiche tra la Curva e il giocatore. Sarebbe quindi questa l'unica condizione per riportare la pace tra le parti e scongiurare la contestazione a oltranza del tifo organizzato.

Lo striscione a San Siro - "Usi un bambino per giustificarti e tirarci fango in faccia. Non sei uomo. Non sei capitano": è questo il testo dello striscione rivolto a Icardi, esposto in Curva Nord nel prepartita di Inter-Cagliari. Prima c'era stato il comunicato degli ultra' nerazzurri, che nella notte avevano già riservato parole durissime al capitano. Tutto nasce da alcune dichiarazioni contenute nel libro autobiografico 'Sempre avanti' legate alla ricostruzione dell'episodio del febbraio 2015, quando al termine di Sassuolo-Inter ci fu un duro confronto tra gli ultras e un gruppo di giocatori: "Icardi con noi hai chiuso. Togliti la fascia. Pagliaccio. Troppe fantasie, inesattezze e squallide finzioni", scrivono sul sito gli ultras.

La vicenda - L'attaccante, nel libro, racconta di aver lanciato al termine della partita la maglia ad un bambino. Un capo ultras, dice Icardi, la strappa dalle mani del piccolo e la lancia con disprezzo in campo. A quel punto scatta l'ira di Icardi: "Pezzo di m... fai il gradasso e prepotente con un bambino?". L'argentino quindi lancia la maglia in faccia al tifoso. Continuando il racconto, Icardi scrive: "Sono pronto ad affrontarli ad uno. Forse non sanno che sono cresciuto in uno dei quartieri sudamericani con il più alto tasso di criminalità e di morti ammazzati per strada. Quanti sono cinquanta, cento, duecento? Va bene, registra il mio messaggio e faglielo sentire: porto cento criminali dall'Argentina che li ammazzano lì sul posto, poi vediamo".

La Curva Nord: "Non può indossare la fascia di capitano" - La Curva Nord dell'Inter accusa Mauro Icardi di aver inventato di sana pianta l'intero episodio riguardante il bambino, definisce inaccettabili "tutte le falsità concentrate in quelle tre pagine del libro" e annuncia che "i bonus sono finiti". Per gli ultras "il capitano dell'Inter non può permettersi tali dissennate uscite. Un individuo del genere non può indossare la fascia di capitano. A prescindere dal nostro pensiero, esulando dalla nostra presa di posizione. L'Inter non lo merita". 

Una foto pubblicata da Mauro Icardi (@mauroicardi) in data:


Icardi: "Dispiaciuto e sorpreso" - Icardi affida a un post su Instagram la sua risposta al duro comunicato della Curva Nord: "Sono dispiaciuto. Dispiaciuto per questo polverone che si è creato. Ho semplicemente raccontato un episodio seguendo i miei ricordi". Icardi spiega che già nel libro riconosceva di aver usato in quella occasione parole troppo forti contro la sua stessa tifoseria: "Sono sorpreso perché relativamente all'episodio di Reggio Emilia ho semplicemente riferito di come, complice l'adrenalina post partita e il difficile momento che stava attraversando la squadra, 'a caldo' ho perso la testa. Volevo semplicemente rendere l'atmosfera di quell'episodio". Il giocatore chiede alla Nord di restare vicina all'Inter: "Io e i miei compagni abbiamo bisogno di voi". 

"Nel libro ho detto che avevo esagerato" - "Nel libro - ammette Icardi nella sua risposta sui social - ho aggiunto che avevo sputato fuori frasi esagerate (ed il verbo sputare già rende l'idea di quanto inopportuna fosse stata la mia reazione). Riguardo al discorso degli assassini dall'Argentina, siccome da più parti mi continuavano a ripetere che mi sarei ritrovato degli esagitati sotto casa (nota bene: non la Curva Nord, degli esagitati) ho pronunciato quella frase: ma nella biografia ho anche detto 'avevo usato parole minacciose contro la tifoseria e non avrei dovuto farlo'. Spero che avrete compreso quanto importanti siete per me e quanta stima e quanto Amore nutra per voi anche se deciderete di fischiarmi. Vi chiedo solo una cosa da Capitano: state vicini all'Inter come avete sempre fatto, io e i miei compagni abbiamo bisogno di voi".