
Amuleto, letale e rigenerato. Non può che essere Edin Dzeko l’uomo copertina della Roma di Spalletti, allenatore che ha applaudito la sua prima tripletta in maglia giallorossa contro il Viktoria Plzen in Europa League. Un exploit che conferma il bilancio stagionale del bosniaco, mai così prolifico in carriera -
Inevitabile ripartire dalla serata contro il Viktoria Plzen all’Olimpico, la prima volta di Dzeko a segno per tre volte sfoggiando il meglio del suo repertorio: doppia finta e sinistro all’incrocio da posizione defilata, colpo di testa da centravanti vero e tap-in risolutivo in area. Poco importano gli errori che non macchiano la sua gara -
Numeri alla mano, il rendimento dell’attaccante classe 1986 in stagione lascia a bocca aperta: 10 gol in Serie A, 5 in Europa League e 3 con la Nazionale bosniaca. Clamorosa la parabola di Dzeko dalla scorsa estate ad oggi, intervallo che lo consacra come uno dei centravanti più letali su scala mondiale -

Edin ha confezionato il 33% dei sigilli totali della Roma, un trend che a questo punto della stagione non aveva mai archiviato. Non dimentichiamo che la legge del secondo anno a pieno regime, successiva al primo impatto non esaltante, l’aveva già coinvolto tra Wolfsburg e Manchester. Il suo record personale recita 36 gol totali nell’annata 2008/09: di questo passo può superarlo -
Tra gli attaccanti che disputano le Coppe solo Messi (18 gol, uno ogni 67’) e Cavani (16 reti, uno ogni 79’) presentano uno score migliore di Dzeko. Nell’élite europea lo eguaglia Aubameyang (a segno 15 volte con una frequenza di 90’) ma non l’ex compagno Aguero, 11 centri dei quali uno ogni 93’. Ecco perché il centravanti della Roma appartiene all’eccellenza internazionale -

Un’evoluzione impensabile per l’attaccante targato 2015/16, protagonista tragicomico nella Roma dopo l’acquisto dal Manchester City. Se a fine anno il bottino recitava 10 reti complessive, negli occhi di tifosi e appassionati restavano errori macroscopici e la delusione per un fuoriclasse irriconoscibile -
Ma cos’è cambiato nella testa del protagonista che ha conquistato Roma? In primis la fiducia di Luciano Spalletti, che pochi mesi fa accantonandolo con Totti gli riservò i fischi dell’Olimpico. Non dimentichiamo il sostegno dei senatori come De Rossi, leader che l’ha accompagnato per mano verso un ruolo da trascinatore -

Merito di Spalletti e compagni verso un’autostima ritrovata, ma non solo: indichiamo il gioco della Roma che non può fare a meno di Dzeko, una rigorosa dieta alimentare e la paternità oltre ad un’estate di riposo e riflessione. E come trascurare la cattiveria invocata dall’allenatore, ora un valore aggiunto del nuovo Edin -

Una parabola a livello emotivo nonché tecnico: detto della supremazia del vero nove a discapito dell’attacco leggero adottato da Spalletti fino a maggio, Dzeko si fa apprezzare per sacrificio e movimenti. La sua disponibilità per i compagni trova in Salah, in primis, una soluzione da 8 reti in campionato -

Assist e sponde, certo, ma ciò che colpisce è un profilo impeccabile sotto porta che non gli apparteneva pochi mesi fa. Gol di testa e con entrambi i piedi, letale su azione come su rigore: la varietà di Dzeko è diventata un surplus per la Roma ora dipendente dai suoi gol. Spalletti confida che possa concretizzare tutti i palloni serviti dai compagni -

Altro dettaglio da non trascurare è il valore oggettivo di Dzeko, un amuleto per questa Roma: quando segna lui i giallorossi vincono sempre, ovvero 9 incontri totali. Anche da questa curiosità passa la rinascita del bomber di Sarajevo, fondamentale nel gioco di Spalletti che l’ha definitivamente reso un punto fermo -

Ecco quindi che il titolo di capocannoniere in Serie A, attualmente condiviso con Belotti e Icardi a quota 10 reti, promette scintille da qui al termine del campionato. Non sarebbe una prima volta per Dzeko, leader della classifica marcatori in Bundesliga nel 2010 con 22 gol indossando la maglia del Wolfsburg -

Nella stagione attuale il centravanti bosniaco vanta anche un primato inedito tra gli altri bomber impegnati in Serie A: nessuno come lui si è già ritagliato 5 marcature multiple. Il bilancio presenta 4 doppiette (Crotone, Napoli, Sassuolo e Austria Vienna) fino all’ultimo hat trick contro il Viktoria Plzen -

Fino alla debacle di Bergamo, inoltre, Dzeko accumulava altri due dati da leader in Italia e in Europa. Ben 108 i palloni giocati in area avversaria da Edin, un record stagionale nei top 5 campionati del continente. In chiave internazionale dominava anche per le conclusioni nello specchio, addirittura 32 davanti a gente come Ibrahimovic, Cavani e Messi -

Detto dei numeri in maglia giallorossa, Dzeko segna con continuità anche con la maglia della Nazionale: se la Bosnia latita a -5 dal Belgio sulla strada verso Russia 2018, Edin ha prodotto 3 reti contro Estonia e Cipro. Non è un caso che il centravanti della Roma sia il leader di sempre con 49 centri in 83 caps, terzo per presenze dietro a Spahic e Misimovic -

Chi avrebbe scommesso su Edin Dzeko, ora spietato e travolgente, dopo una prima stagione da incubo nella Capitale? Accantonate le sirene di mercato e le perplessità dell’ambiente, ora l’attaccante della Roma ha conquistato allenatore e tifosi nella sua migliore stagione di sempre. Per aggiornare i numeri la prossima tappa è il Pescara domenica all’Olimpico -