Mihajlovic: "Toro, tutti uniti contro la Juventus"
Serie AL'allenatore granata presenta in conferenza la sfida alla Juventus: al suo fianco tifosi e magazzinieri: "I bianconeri giocheranno contro il mondo Toro"
Sorpresa. Sinisa Mihajlovic alla vigilia del derby contro la Juventus non si presenta da solo in sala stampa, al suo fianco c’è Marco Benassi, ma soprattutto un tifoso storico (Renato Cornaglia detto Socrates), il figlio del "Capitano dei Capitani" (Amos Ferrini) ed il magazziniere granata (Luca Finetto). "Tutto questo - spiega l’allenatore del Torino - per capire che domani la Juventus non giocherà solo contro undici giocatori, ma contro tutta la gente del Toro e tutti quelli che lavorano con noi. Dovranno sudare le proverbiali sette camicie. Non so come finirà, ma so che noi domani usciremo a testa alta, giocando da Toro e dando tutto. Voglio fare soltanto una raccomandazione: vorrei vedere domani un derby bello, pieno di intensità ma anche di correttezza. Perchè il derby non è una guerra. Il derby è essenza del calcio: c’è intensità, sforzo, sfottò, emozione, ma alla fine resta un gioco", ha sottolineato Mihajlovic.
Insidia Juventus - "E’ la squadra più forte. Hanno tanti giocatori di qualità, una grande società, giocatori con fisicità e qualità, una squadra aggressiva e pericolosa sulle palle alte. Noi dovremo fare una grande partita, ma anche loro: non è un caso se abbiamo il terzo attacco in Italia. Anche loro - continua Mihajlovic - si dovranno preoccupare di noi perchè abbiamo qualità. Boniperti diceva: "Vincere è l’unica cosa che conta". Per me invece quello che conta è vedere la mia squadra giocare da Toro, perchè quando lo fa di solito vince. Dobbiamo giocare seguendo i nostri soliti principi. Per me il come si gioca è importante. E’ questo che voglio vedere. Noi dobbiamo giocare sempre dando tutto, giocando da uomini, con intensità, ambizione e coraggio", prosegue l’allenatore del Torino.
Il dragone bianconero - "Per me la Juventus è un dragone che, quando gli tagli una testa, gliene spuntano altre due. Io ho molto rispetto, ma non paura. Faremo di tutto per batterli, e per toglierci questa soddisfazione", aggiunge Mihajlovic.
I derby di Sinisa - "Cerco sempre di essere lucido. Il derby è sempre una partita particolare, per tutti. Ma ho passato questi giorni tranquilli e sereni. Vivo il derby come ogni altra partita, il derby è una delle partite più facili da preparare. Non c’è bisogno di caricare a pallettoni i giocatori. Perchè c’è il rischio che poi siano bloccati, al contrario. E’ una partita che vale tre punti e vogliamo prenderceli", avverte l’allenatore del Toro.
Uomini derby - "Higuain e Belotti sono uomini da 100 milioni. Per Higuain li hanno già versati, per Belotti per fortuna no. Higuain è fortissimo, ma io mi tengo il Gallo. E comunque entrambe le squadre hanno altri giocatori di qualità, che con un colpo possono risolvere la partita. Ma sono convinto che a vincere è sempre la squadra e mai il singolo", prosegue Mihajlovic.
La forza del Toro - "Siamo aggressivi e pressiamo alti, questa deve essere la nostra forza. Non cambieremo il nostro modo di giocare. Cercheremo di rubare palla il prima possibile come facciamo sempre, per questo ci vorranno coraggio e convinzione. Spero che domani i giocatori ce le avranno, e speravo che la Juve non perdesse prima di venire qui. Al di là del risultato io voglio vedere prestazione e senso di appartenenza. Se ci saranno queste componenti, il risultato, qualunque esso sia, potrà essere accettato con più facilità", ha proseguito Mihajlovic.
Mentalità - "La prima cosa che mi hanno chiesto i tifosi quando sono arrivato a Roma è stata vincere il derby. Sicuramente il derby è una cosa importantissima, negli anni lì hanno migliorato nella mentalità nel senso di considerare importanti anche le altre partite. Dobbiamo farlo anche noi, capendo che il derby è una partita fondamentale ma porta tre punti come tutte le altre. Dobbiamo quindi affrontarla nella maniera giusta, cercando di non accontentarci se dovessimo vincerla e di non andare nel panico se la perdessimo", sottolinea l’allenatore del Torino.
Il passato e la Juve - "Ho la memoria corta, non ricordo se sono stato vicino ai bianconeri. Sono concentrato su questa partita, sul presente e sul futuro - ha continuato Mihajlovic -. Il bilancio? Col Milan l’ultima volta abbiamo giocato una buona partita, se c’era una squadra che doveva vincere era la nostra. Gli episodi hanno pesato, ma non è per quella partita che io voglio vincere domani. Io ho grande rispetto per la Juventus e i motivi per cui voglio vincere li ho detti prima".
Le palle inattive - "Sappiamo che sono un problema, oggi ne parleremo con i ragazzi. Sappiamo che hanno chi batte bene le punizioni e chi salta bene di testa. Da Mandzukic a Rugani, da Chiellini a Higuain e Khedira: sono tutti alti. Sicuramente hanno risolto tante partite anche tramite palle inattive. Siamo l’ultima squadra in Italia per palle prese di testa. Tanto vale giocare palla a terra. Poi domani vedremo, magari proveremo anche a mettere qualche cross", aggiunge Mihajlovic.