Dybala dice no al Barça: "Fedele alla Juve"

Serie A
Paulo Dybala promette fedeltà alla Juve (Getty)
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In vista del big match Juve-Roma, l'attaccante argentino è pronto a prendersi il posto da titolare dopo l'infortunio di ottobre. E sulle voci di interessamento dei blaugrana: "Ho un rapporto fortissimo con l'ambiente bianconero, meglio non dar retta alle voci"

Rieccolo nella gara più importante. Dopo l’infortunio dello scorso ottobre, Paulo Dybala è pronto a riprendersi il posto da titolare. Nel suo mirino non c’è solo Juve-Roma. A breve, infatti, ci sarà la possibilità di vendicarsi contro il Milan nella finale di Supercoppa.

Condizioni fisiche - "Non so se sono al cento per cento, però sto sempre meglio" – ha detto la Joya al Corriere dello Sport -. "Giocare è il desiderio di ogni calciatore, però siamo tanti e c’è un allenatore che decide. Critiche alla squadra? Siamo primi in serie A e abbiamo chiuso in vetta il girone di Champions: cosa dobbiamo fare di più? Certo, nel gioco non siamo perfetti, ma serve pazienza perché abbiamo cambiato tanto: per fortuna abbiamo un allenatore molto bravo a inserire i nuovi nel gruppo".

L’avversaria scudetto - La Roma è l’anti Juve? Dybala ha qualche dubbio: “La classifica in questo momento dice questo, in realtà gli anti-Juve sono tanti: vinciamo da anni ed è normale che sia così, sabato non avremo contro solo la Roma ma per noi è una carica in più. Totti? Fa parte della storia mondiale del calcio, l’ho sempre ammirato e quando l’ho incrociato con il Palermo gli ho chiesto la maglia. Se penso che quando lui ha debuttato in A non ero nato mi vengono i brividi: giocare a quarant’anni nella propria squadra del cuore è un sogno che tutti vorrebbero vivere".
Appuntamento con il gol - Dybala ha voglia di tornare a segnare: “Ho cercato la rete tre volte nei 10' giocati con la Dinamo, nel derby non sono arrivato al tiro e ho cercato di dare una mano alla squadra, riproverò sabato. Per gli attaccanti il gol è fondamentale, ma io da questo punto di vista sono un "mezzo" attaccante: sono felice anche se faccio segnare gli altri".

L’amicizia Nainggolan-Pjanic - Dybala ha poi parlato di uno dei temi della sfida: "In allenamento scherzavamo con Miralem sull’amicizia con Nainggolan, gli abbiamo chiesto se davvero gli ha tolto il saluto. Non ha risposto... Nainggolan è un combattente, determinante per il gioco: si è visto anche nell’ultima partita".

E poi c’è Higuain - Il Pipita ha già segnato dodici reti in stagione. Ma c’è chi lo ha criticato: “Gli piace vincere e far gol. Con il Napoli, per lui, è stata la partita perfetta. E poi, essere criticati è nel destino dei più forti. E’ felice di essere alla Juventus. Io lo guardo tanto e cerco di imparare".
Milan e Napoli – “Il Milan? Mi piacciono le squadre che puntano sui giovani: in Italia non è usuale. Non dimentichiamo – ha proseguito Dybala - la sconfitta di San Siro: sarà una rivincita, vogliamo il primo trofeo della stagione. E il Napoli? L’avvio è stato inferiore alle attese, ma adesso sta facendo grandi partite. Esprime un bel calcio e ha un grande allenatore: in Champions con il Real sarà un bel test".

L’amicizia con Pogba - "Siamo in contatto. Ci manca per qualità in campo e ci mancano le risate nello spogliatoio. Anche noi, però, manchiamo a lui: basta guardare la classifica nostra e quella del Manchester United".

Il Porto in Champions - "Tanta gente ritiene il passaggio di turno scontato, ma in Europa non si può sottovalutare nessuna squadra. Hanno uno stadio caldo, me ne ha parlato Alex Sandro. Vincere la Champions? Non mi piace parlare di sogno, perché poi ti svegli e finisce tutto. Parliamo di obiettivi: i nostri sono arrivare a Cardiff e cercare di entrare nella leggenda con il sesto scudetto di fila. Rivali? Ce ne sono tante: Bayern Monaco, Barcellona, Real Madrid, Manchester City. Sarà durissima, noi ci siamo".

L’idolo Messi - Dybala ha poi parlato di Messi, il suo idolo: “Sognavo di giocare con lui: la prima volta è stata un’emozione indimenticabile, il top dopo uno scambio con cui l’ho mandato al tiro. Io al Barcellona? Solo gossip , sono legatissimo alla maglia bianconera: la gente deve capire che ho un rapporto fortissimo con la Juve e non dare retta alle voci. La 10? Il mio numero, sarà sempre il 21: quando sono arrivato potevo prendere il 7, ma piaceva a Morata, così ho scelto quello che era stato di Pirlo".