Preziosi: "Juric? Nessuno ha fiducia illimitata"
Serie A"Io ho scelto l'allenatore perché mi fido di lui e lui stesso sa le reponsabilità del suo compito. Nel calcio è un sali e scendi continuo e stiamo vivendo delle difficoltà", ha dichiarato il presidente che oggi ha assistito all’allenamento della squadra. Contro il nuovo Pescara di Zeman la squadra rossoblù è chiamata a vincere dopo quasi tre mesi
Sui campi del Signorini, a Pegli, Juric e il suo staff hanno guidato una nuova seduta di allenamento. Ad assistere ai lavori odierni era presente anche Enrico Preziosi in compagnia del figlio Fabrizio e di Omar Milanetto. Come riporta il sito del club ligure, il presidente ha pranzato nella sede di Villa Rostan con il mister e i suoi più stretti collaboratori e nel pomeriggio, a bordocampo, ha poi assistito alla seduta di metà settimana; lavoro tecnico e tattico per i calciatori in vista della gara di domenica allo stadio Adriatico contro il nuovo Pescara di Zeman. "Come avvenuto di recente - si legge nel report della società - il presidente Enrico Preziosi è arrivato a Genova per fare sentire la propria presenza a mister Ivan Juric, allo staff e ai giocatori. L’occasione per ribadire la vicinanza della proprietà e richiamare tutti al massimo sforzo possibile, per invertire il trend dell’ultimo periodo in cui non ne è girata bene una che sia una, al di là di un rendimento in certe partite non in linea con le potenzialità". Nel frattempo, notizie positive arrivano dall’infermeria, dato che prosegue il graduale rientro in gruppo di Davide Biraschi - che non ha però preso parte alla partitella conclusiva. Domani il programma prosegue con una seduta a porte chiuse.
Verso il Pescara - La gara in Abruzzo sarà fondamentale non solo per il futuro della squadra in questo finale di stagione ma anche e soprattutto per l’allenatore. "Juric è un ottimo allenatore ma nessuno può avere una fiducia incondizionata. Mi dispiacerebbe mandarlo via", ha dichiarato Preziosi. Serve dunque una vittoria per garantire al tecnico la certezza di poter portare avanti il suo lavoro anche nelle prossime settimane, ritrovare i tre punti è un obbligo che non si può più rimandare. "Nel calcio è un sali e scendi continuo di momenti positivi e altri meno. Stiamo vivendo delle difficoltà e non ci nascondiamo dietro un dito" ha poi aggiunto il presidente - dietro ai giocatori ci sono sempre degli uomini. Rispetto sì, paura no. È il messaggio che ho trasmesso ai ragazzi per la partita con il Pescara. I valori ci sono nel gruppo, dobbiamo riacquistare consapevolezza. Ho trovato un clima giusto a Pegli, non riscontro motivi di contrasto. Il mister e la squadra mi hanno trasmesso la voglia che hanno di tirarsi fuori dalle difficoltà. Ogni professionista sa quali siano i compiti che si assume. È una situazione da prendere sul serio, ma non va drammatizzata. Rispetto al campionato scorso abbiamo gli stessi punti e un margine di sicurezza molto più ampio sulla zona calda. Dobbiamo stare attenti e restare vigili".
Su mercato, infortuni e obiettivi - E ancora - "L’annunciato ritorno di Zeman? Darà maggiore tranquillità all’ambiente, loro non giocano male, hanno un buon giro palla. Oddo comunque è un buon allenatore. Juric per me è un grandissimo tecnico, a cui mi legano stima e affetto. Chi sta nel calcio sa come vadano le cose. L'obiettivo di un club come il Genoa è mantenere la Serie A e fare più punti possibili. Stop. Di più non possiamo permetterci e la mia coscienza è tranquilla. Accetto poi che qualcuno non sia d’accordo sulle scelte e sull’operato. Io intanto continuo a mettere soldi e fare sacrifici. I debiti calano e la nostra situazione è migliore di altre realtà se andiamo a vedere i conti. Il nuovo infortunio di Miguel Veloso, che ha rifiutato cifre importantissime per trasferirsi in Cina e darci una mano, non ci voleva proprio. Siamo dispiaciuti per lui. Per il calciomercato, detto che i gol li ha fatti Simeone più che Pavoletti per i problemi che ha avuto, forse non siamo stati tempestivi nella sostituzione di Rincon. Alla fine però ne sono arrivati due al suo posto. Cerchiamo di muoverci facendo il bene della società, può succedere qualche volta di non riuscirci. A dicembre la salvezza sembrava cosa fatta e, guardando pure al futuro, abbiamo speso per giocatori di prospettiva come Morosini e Hiljemark. Per Hernanes avevamo ricevuto un segnale di disponibilità, poi un messaggio di ringraziamento che non se ne faceva più nulla. I procuratori influiscono sulle scelte dei giocatori".
"Credo in Juric" - "Pescara in molti dicono essere l'ultima spiaggia per Juric? Intanto io so quello che mi dico con l'allenatore e questo vale. Il calcio dà anche queste cose, se stiamo ad ascoltare le chiacchiere o i giornali allora non facciamo il nostro mestiere. Intanto un professionista sa benissimo che corre dei rischi quando assume un compito, così come lo fanno i giocatori e così come lo fa il presidente. Fiducia incondizionata? Non esiste la fiducia incondizionata da nessuna parte, ma io l'ho assunto perché credo in lui. Non è neanche una questione di fiducia a tempo, i tempi li stabilite voi. Per qualcuno già due mesi fa avrei dovuto cambiare e avrei dovuto vendere ad un arabo. Voi fate e disfate, io dico solo che chi sta nel calcio sa come vanno certe situazioni e so che Juric è un grandissimo allenatore e privarmi di questo allenatore mi dispiacerebbe. I nostri rapporti sono affettuosi oltre che di stima, quindi, più di questo non posso dire. Poi l'ho visto sereno oggi a pranzo, è convinto che attraverso il lavoro arriveranno i risultati e quindi non lo vedo per niente tremante, è nella sua natura essere così".