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Figc, Tavecchio rieletto presidente. Battuto Abodi

Serie A

All'Hilton di Fiumicino l'Assemblea elettiva della Figc ha deciso di confermare Carlo Tavecchio alla guida della Federazione per il prossimo quadriennio. Decisiva la terza votazione, nella quale il numero uno uscente ha raccolto il 54,03% dei voti. "Ora dobbiamo trovare la forza per restare uniti", le sue prime parole. 

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Come era nell'aria dopo le prime due votazioni, Carlo Tavecchio è stato rieletto presidente della FIGC. Il numero uno uscente ha ottenuto al terzo scrutinio 275,17 voti, pari al 54,03%, superando lo sfidante Andrea Abodi, che ha raccolto 234,08 voti, pari al 45,97% del totale. Come detto erano andate a vuoto le prime due turnazioni, nelle quali al contrario della terza (dove era necessario il 50% dei voti più uno) serviva una maggioranza qualificata dei 2/3 dei votanti. "Do atto al mio sfidante della correttezza, e ora dico che con la forza con cui ci si divide bisogna ritrovare la stessa forza per unire", le sue prime parole. "Sono emozionato, come e' normale che sia. Sono sicuro di aver fatto il mio dovere, ho detto quello che potevo fare, gli impegni che possono mantenere, niente di piu'. Da oggi una federazione ancora piu' unita? Lo spero"

Le reazione di Abodi - Subito dopo Tavecchio, ha preso la parola Andrea Abodi, che ha così ha risposto a chi gli chiedeva del suo futuro: "Intanto domani è il mio compleanno e farò una partita di calcetto. Poi devo capire cosa accadrà: mi sono dimesso e ho sempre rispettato i miei impegni. Gran parte del futuro è nelle mie mani e un altro pezzo è in chi deve valutare la mia competenza, magari non in questo sistema ma in un altro contesto. Adesso inizia un'altra vita, auguro a Tavecchio e alla Federazione di fare tesoro anche di questo confrontoalla Federazione di fare tesoro anche di questo confronto". Decisivo per le sorti della votazione, molto serrata, è stato anche il voto degli arbitri, che hanno assegnato la propria preferenza al presidente uscente.  "C'è amarezza - continua Tavecchio - perchè quel 2% per me era e rimane sacro. Nei numeri si vede che quel dato almeno psicologicamente ha inciso. Ancora piu' mortificante però è stato non aver mai sentito nominare il mio nome né quello della Lega di B nel discorso del presidente dell'Aia, Marcello Nicchi, nonostante il rispetto e la collaborazione data al corpo arbitrale in 6 anni e mezzo".

 

IL PROGRAMMA DI TAVECCHIO:
• Serie A con 20 squadre con 2 retrocessioni (risparmio di 30 milioni da reinvestire in B e Lega Pro).
• serie B a 20 squadre con 2 promozioni e 3 retrocessioni.
• Lega Pro con 40 squadre divise in due gironi
• Apertura alle seconde squadre dei club di A in LegaPro, a patto che non abbiano diritto di voto e che le seconde squadre non siano coinvolte in promozioni/retrocessioni
• Apertura di altri 180 centri federali territoriali nel prossimo quadriennio: saranno impiegati 1200 tecnici con un budget annuale di 10 milioni
• Introdurre il regime di fair play finanziario dalla stagione 2018/2019

Il discorso di Tavecchio prima della votazione - "Nell'estate del 2014 la Federcalcio si è trovata ad affrontare un'emergenza cui far fronte in tempi brevissimi: in un mese e mezzo abbiamo organizzato l'assemblea elettiva alla quale sottoposi un programma con il gioco calcio al centro dell'attenzione federale. Ritengo di avere l'entusiasmo per portare avanti questo compito. Al termine del mio breve mandato - ha aggiunto il presidente uscente candidato - è evidente la crescita sportiva delle nostre nazionali e la ritrovata passione per i colori azzurri, Tutti i punti del mio programma sono stati affrontati, molti attuati, altri avviati alcuni restano da fare. Sono felice di constatare che prima ero solo e ora in ottima compagnia. Il mio primo obiettivo è dare un forte impulso alle politiche giovanili. Se vorrete confermarmi la fiducia, proseguiremo su questa strada".

Il discorso di Abodi prima della votazione- "Due anni e mezzo fa, d'accordo con le mie società, scelsi Tavecchio. Pensavo sarebbe stato l'inizio di un percorso in cui ogni componente sarebbe stata parte integrante del sistema. Mi sbagliavo. E ora non possiamo bearci di quello che è stato fatto, senza preoccuparci del tanto che c'è da fare. E nel frattempo la gente, i tifosi ci abbandonano. Riconosco a Tavecchio i successi internazionali, ma quanto davvero abbiamo promosso il nostro calcio all'estero? Vorrei essere il portabandiera di un calcio finalmente dignitoso. Sono affezionato all'uomo Tavecchio, sono soddisfatto che la campagna elettorale sia stata sostanzialmente corretta. Ho visto delle cose che non sono nobili, ma cerchiamo di andare avanti. Con pudore. Voglio che ognuno di voi si senta libero di votare per chi vuole. Mi dicono che parlo di fumo? Ma io lavoro da una vita con i numeri. Sono un uomo felice e sereno, ho vissuto questa avventura con forza e onore. Non ho negoziato con nessuno, la mia dignità non ha prezzo".