Domenica 19 marzo, il veterano degli allenatori italiani compirà 80 anni. Tanti gli auguri che cominciano ad arrivare da ogni parte: "Ho lasciato ovunque un buon ricordo, la gente non mi ha dimenticato", ha detto all'Ansa
"Vorrei ringraziare tutti coloro che mi stanno già facendo gli auguri, ma non potendolo fare di persona, mi affido all'Ansa". Domenica 19 marzo, Carlo Mazzone compie 80 anni. Già da giorni nella sua abitazione di Ascoli Piceno sta ricevendo messaggi augurali e richieste di interviste da giornali, radio, siti internet, tv italiane e straniere. "Ho ricevuto molti inviti: ringrazio tutti per l'attenzione ma, come ho sempre fatto, preferisco trascorrere la festa di compleanno lontano dai riflettori, in forma privata, con la mia famiglia", ha aggiunto Mazzone, quasi a scusarsi coi tanti che si sono premurati di contattarlo in questi giorni. Al suo fianco la moglie Maria Pia, i figli Sabrina e Massimo, i nipoti Vanessa, Alessio, Iole e l'ultimo arrivato, il pronipote Cristian.
Anni quasi tutti trascorsi nel calcio, prima come giocatore, e soprattutto dopo come allenatore, carriera alla quale lo ha instradato, dandogli fiducia e infondendogli coraggio, l'allora presidente dell'Ascoli Costantino Rozzi; lo volle sulla panchina bianconera nel 1968, colpito da quel ragazzo che aveva messo su famiglia ad Ascoli, ma che aveva dovuto interrompere troppo presto la carriera di calciatore per via di un brutto infortunio. Mazzone non ha mai nascosto la sua gratitudine nei confronti di Rozzi. Nella sua lunga carriera il tecnico romano ha guidato Ascoli, Fiorentina, Catanzaro, Lecce, Cagliari, Roma, Napoli, Bologna, Perugia e Livorno (Ascoli e Bologna in due periodi diversi). Ha allenato campioni del calibro di Totti, Roby Baggio, Pirlo, Balbo, Fonseca, Antognoni, Francescoli, Signori, Giannini. Molti dei suoi allievi sono diventati allenatori di successo: Conte, Guardiola e Ranieri, ma anche Iachini, Carillo, Mihajlovic, Mandorlini, Novellino, Menichini, Nicolini, Bisoli e tanti altri.
"In questi giorni sto ricevendo tantissimi messaggi e telefonate da parte di amici, addetti ai lavori, da numerosi miei ex calciatori, ma anche sostenitori delle squadre che ho allenato e la cosa mi ha fatto tanto piacere. Significa - afferma Mazzone - che ho lasciato ovunque un buon ricordo e che non mi hanno dimenticato anche se mi sono ritirato da oltre dieci anni". Da un po' di tempo non frequenta più gli stadi. "Non ci sono andato più, ma seguo il calcio attraverso giornali e tv; faccio il tifo per tutte le mie ex squadre alle quali sono rimasto affezionato".