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Di Natale: "Non volevo giocare contro il Napoli"

Serie A
Antonio Di Natale, ex attaccante dell'Udinese (Getty)

L’attaccante ex Udinese racconta alcuni aneddoti della sua carriera: "Ero quasi sempre assente quando la mia squadra affrontava gli azzurri, fare gol a quei colori sarebbe stato come segnare a mio fratello. Insigne il mio erede, Sarri grande allenatore. La Juve non è più così lontana"

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Ha segnato 209 gol in Serie A, è diventato una bandiera dell’Udinese e anche oggi - dopo il ritiro - continua a lavorare per il club bianconero. Antonio Di Natale è tornato a parlare a Radio Crc e nel corso dell’intervista ha indicato il suo possibile erede, ha svelato numerosi aneddoti della sua carriera e ha poi parlato della sua squadra del cuore, il Napoli; queste le sue parole.

Il suo amore per Napoli -
"Perché non ho giocato nel Napoli? Sono napoletano e amo Napoli, ma quella maglietta per me era troppo pesante e avevo paura di non fare ciò che invece ho fatto; sono un grande tifoso degli azzurri. E poi ero quasi sempre assente quando la squadra per cui giocavo affrontava il Napoli, perché fare gol a quei colori era come segnare a mio fratello. Per questo che era meglio evitare. Oggi quando vedo giocare la Serie A mi interessano soprattutto le mie ex squadre e quella azzurra, sono pezzi di cuore. La vicenda Quagliarella? Ho vissuto qualche anno a Udine con Fabio e mi parlava sempre di Napoli. E’ stato il ragazzo più felice del mondo quando ha indossato quella maglia e meriterebbe di giocare ancora in azzurro. Se lo merita lui come la sua famiglia, hanno sofferto tanto".

Sulla Serie A attuale -
"Credo che manchi poco alla squadra di Sarri per essere al livello dei bianconeri, importante nel prossimo mercato sarà trattenere tutti, compreso Sarri. Poi bisognerà aggiungere qualche giocatore importante. Chi può essere il mio erede? Insigne, deve solo trovare la via del gol con più continuità. La Juventus ha qualcosa in più delle altre se vince da tanti anni di seguito - ha aggiunto - ma Napoli e Roma stanno lavorando bene e tra qualche anno sono convinto che se la giocheranno con i bianconeri. Sarri sta dimostrando di essere un grande allenatore ed è bellissimo veder giocare il Napoli. Insigne è cresciuto e quest’anno sta vedendo anche di più la porta: è un grande giocatore e se Ventura gli darà la possibilità, farà bene anche in Nazionale".

Passato e futuro -
E pensare che Di Natale la Juventus la rifiutò: "Ma nessun rimpianto - dice l’ex attaccante - grazie all’Udinese ho disputato due Mondiali e un Europeo, ho giocato la Champions e non potevo chiedere di più. Forse in un’altra squadra avrei potuto vincere di più trofei ma ho scelto Udine anche perché la mia famiglia stava bene. Ora mi riposo un po' dopo 21 anni di calcio, vado a vedere qualche ragazzino perché mi piace veder giocare i giovani. E’ normale che calpestare l’erba un po' mi manca, ma avevo bisogno di fermarmi. L’anno prossimo chiederò a Sarri se potrò vedere qualche allenamento perché mi piacerebbe lavorare con i giovani. Non è detto che un giocatore sia anche un buon allenatore, devo capire un po’ se sono in grado di farlo".