Ufficializzata la data per la cessione del club al cinese Li Yonghong, fissata per il 4 maggio la seconda convocazione. Montella ha la fiducia dell'attuale gestione. Inoltre il raggiungimento dell'Europa potrebbe essere la spinta per portare l'allenatore rossonero al rinnovo da parte della società entrante
Ora che la strada per il closing sembra in discesa. Ora che Yonghong Lì, grazie al finanziamento ponte di 303 milioni (garantiti in prestito dal fondo americano Elliot), può chiudere l'operazione. Ora che il 14 aprile è stata anche convocata l'Assemblea dei soci per la definitiva cessione del Milan, a Montella cambia poco o nulla. "Ma io sono sereno, sia in caso di permanenza di Berlusconi che con l'arrivo di una nuova società", spiega l’allenatore rossonero.
Il rinnovo di Montella - Montella è consapevole di avere la fiducia da parte dell'attuale gestione. Merito del lavoro svolto finora. L'obiettivo di inizio stagione era l'Europa e rimane tale. Soprattutto pensando che è in piena corsa e il calendario non presenta ostacoli insormontabili. Ecco perché il raggiungimento dell'Europa potrebbe essere la spinta anche per ottenere il rinnovo da parte della società entrante. In quel caso non converrebbe a nessuno iniziare la stagione con un allenatore a scadenza. Tantomeno farsi sfuggire quei giocatori che il Milan in Europa ce lo stanno portando: Donnarumma innanzitutto, poi Suso e De Sciglio che potrebbe però anche decidere per un futuro altrove con la Juventus alla finestra.
La partita societaria - Prima però bisognerà chiudere la partita societaria. L'ultima mano del poker. Con un asso pescato dall'ultima carta del mazzo. Quei 303 milioni di euro necessari a non far saltare il banco. Grazie al lavoro di Fassone e dell'avvocato Agostinelli, intermediario dell'operazione. Entrambi pronti ad avere un ruolo di primo piano nel nuovo Milan. In una corsa al potere dove nessuno d'ora in poi potrà sbagliare la giocata.