Milan, Fassone Doc: il Ceo spopola sui social

Serie A

Alessia Tarquinio

Marco Fassone e Han Li, volti del nuovo Milan post Berlusconi (Foto Getty)

Il nuovo amministratore delegato rossonero sembra già aver convinto le prime persone da convincere: i tifosi. E diventato una tendenza su Twitter nel secondo giorno della nuova era milanista, superando persino hashtag che in questo momento vanno forte come #venerdisanto. Un miracolo? No, è solo uno che ci sa fare 

RIVIVI TUTTA LA GIORNATA DEL MILAN - LIVEBLOG

Gli sono bastati pochi minuti per diventare un caso. Più unico che raro: mettere tutti d'accordo. E per tutti intendo il popolo dei social. Quello con il dito sempre pronto, il prurito alle mani, la scienza infusa, un grande senso critico e tanta ironia. Marco Fassone è diventato una tendenza, il secondo giorno della nuova era rossonera, superando persino l’hashtag con aderenze molto in alto come #venerdisanto. 

Ha messo i puntini sulle i, si è preso il posto che gli spetta, il manager, lasciandosi alle spalle quello di advisor. Perchè adesso c'è poco e niente da consigliare e molto da fare. Cosi, senza fare il piacione, ha convinto le prime persone da convincere: i tifosi. Quelli che Silvio Berlusconi ha abituato bene, quelli che per anni guardavano tutti dall’alto in basso, che tiravano le orecchie delle coppe, suscitavano le invidie di tanti. Li ha conquistati con la concretezza e chiarezza, eleggendoli azionisti di riferimento insieme alla proprietà e gli ha fatto battere il cuore e l’orgoglio pronunciano riferendosi all’Inter come “l’altra squadra di Milano”.  

Non sprizzerà allegria da tutti i pori ma, di questi tempi, a casa Milan e dintorni, nessuno ha voglia di sorridere per niente. Meglio un calibrato entusiasmo. Molto meglio sentirsi dire che il Milan si scatenerà sul mercato perchè  “non c’e’ tempo da perdere, bisogna riprendere il ritmo europeo e riabituarsi allo stile di vita proprio dei grandi club”. Qui sono scattati tweet, sms, whatsapp carichi di emoji con gli applausi . 

Marco Fassone è uno che riconosce il valore del made in Italy, non potrebbe essere cosi visto il passato trascorso tra la Ferrero e La Galbani. Ve lo ricordate il claim? Galbani vuol dire fiducia. lo avrà segnato, gli è rimasto dentro, visto che oggi una delle parole su cui ha puntato di più è stata proprio questa: fiducia. Nei cinesi, in lui, nel futuro. E da buon ex "direttore per lo sviluppo dei nuovi prodotti" sa quanto sia importante. Unito al made in China porterà talenti italiani al Milan, punterà a far diventare Donnarumma il prodotto dell’eccellenza rossonera che neanche l’ovetto Kinder.  

E non importa, caro Ad, se non esulterà come Galliani. L’importante è che faccia esultare. 

Clibbio!