L'Inter che verrà: giocatori adatti al metodo Spalletti
Serie AChi va e chi resta, poi ci saranno le entrate. Le valutazioni sulla rosa della prossima stagione sono in corso. Molto dipenderà dal nome del nuovo allenatore. Se sarà l'attuale tecnico giallorosso bisognerà consegnargli una squadra adatta al suo modo di giocare: resteranno Handanovic, D'Ambrosio, Perisic, Candreva, Gagliardini e Icardi. Urgono i centrali di difesa, il sogno è Nainggolan a centrocampo. Bernardeschi e Berardi per il ruolo di esterni offensivi
Occorrerà ripartire, e in fretta. Il fallimento di questa stagione è stato duro da digerire, l'Inter ancora fuori dall'Europa nell'anno in cui si sarebbe dovuta consolidare da un punto di vista societario impone una riflessione profonda su uomini di campo e non. Restando a ciò che è mancato in questa annata calcistica, ossia i risultati, bisognerà ripartire da una guida tecnica sicura, affidabile, in grado di gestire le pressioni che storicamente caratterizzano la milano nerazzurra. Luciano Spalletti è il maggior indiziato. Da lui ripartirà la costruzione della squadra attraverso le conferme dei meritevoli, ma soprattutto utili alla causa, e le cessioni di chi non si è dimostrato all'altezza o non è particolarmente adatto all'idea di gioco di Spalletti.
Stando all'evoluzione tattica che ha subito l'attuale allenatore della Roma, che in questa stagione ha sperimentato alcune soluzioni innovative rispetto al suo passato giallorosso (vedi costruzione bassa a tre con Florenzi "alzato" sulla linea dei centrocampisti), è possibile abbozzare una sorta di rosa "potenziale" valutando le risorse a disposizione e quelle che eventualmente potrebbero arrivare.
La difesa: urgono centrali
La difesa nerazzurra è quasi totalmente da rifare. Miranda e Murillo hanno deluso le aspettative e Spalletti ha bisogno di qualcuno che contribuisca a fortificare il reparto centrale dal momento che l'allenatore toscano utilizza i due esterni difensivi in costante proiezione offensiva (vedi Florenzi e Emerson in questa stagione). A tal proposito, Andreolli, che è in scadenza potrebbe essere una soluzione alternativa (non la prima scelta), il "rinnovato" D'Ambrosio resterebbe nel roster per caratteristiche tecniche, Santon e Nagatomo difficilmente potrebbero rientrare nei piani di Spalletti, così come anche Ansaldi.
Qualità e sostanza a centrocampo
In mezzo al campo Gagliardini sarà certamente l'uomo di Spalletti per qualità e dinamismo. Nel ruolo di secondo "play" occorre ricercare caratteristiche differenti. Qualcuno che sappia interpretare le situazioni di gioco con efficacia tanto in fase difensiva quanto in fase offensiva. In questo hanno fallito sia Brozovic che Kondogbia (il primo sicuro partente, il secondo probabile), Joao Mario ha soprattutto doti offensive e potrebbe essere riconsiderato nel ruolo di trequartista centrale, che eventualmente potrebbe ricoprire anche Banega in una sorta di remake nerazzurro del Pjanic giallorosso. Medel resta un'alternativa, di minore qualità, a Gagliardini.
La certezza degli esterni
Una maggiore sicurezza è rappresentata dagli esterni offensivi. Perisic si sposa alla perfezione con l'idea spallettiana dei tagli in profondità alle spalle della prima punta, Candreva garantisce anche la doppia opzione: lungo sulla fascia o in diagonale verso la porta. Ma l'Inter dispone solo di due giocatori con queste caratteristiche, servirà puntellare questi ruoli per avere una rosa competitiva per l'intera stagione dal momento che uno come Eder sarebbe "adattato" in questo ruolo con il rischio di non riuscire a rendere a dovere.
Una punta centrale per dare respiro a Icardi
Con Palacio partente e con Eder che generalmente gioca da seconda punta, occorrerà garantire a Icardi i minuti di riposo necessari e soluzioni alternative alla squadra. Spalletti ama giocare con un "puntero" vero e proprio anche se in passato ha inventato lui il Totti "falso nueve". Tuttavia si dovrà decidere se dare fiducia al giovane Pinamonti, che ha dimostrato di avere le potenzialità necessarie al grande salto, o ripiegare su una scelta di mercato che sia tanto efficace quanto redditizia.
Come potrebbero essere colmate le lacune
Fatto un quadro completo su chi potrà restare, occorrerà individuare i nomi giusti per ogni reparto che andranno a rinforzare la rosa. Ripartendo dalla difesa farebbero senz'altro comodo giocatori del calibro di Manolas e Rudiger, ma Spalletti apprezza molto il laziale De Vrij che forse, da un punto di vista del mercato, potrebbe essere più raggiungibile. L'idea Pepe del Real Madrid appare difficilmente percorribile anche se non impossibile. Più complicata la pista che porta agli esterni difensivi. Le idee non sono ancora chiare, tutto resta da valutare. In mezzo al campo i nomi più inflazionati restano quelli di Nainggolan e Strootman (più difficile la pista che porta al primo, più percorribile quella verso l'olandese). Ma l'Inter sta pensando anche a qualcuno dei talentini del Lione, ovvero Tolisso, giocatore di grande prospettiva. Quanto agli esterni da aggiungere a Perisic e Candreva, potrebbero esserci Berardi (utile anche come unica punta) e soprattutto Bernardeschi cresciuto moltissimo sotto la guida di Paulo Sousa in quel ruolo. Difficile poter arrivare a Di Maria.
La disponibilità dei giocatori
Insomma, i nodi da sciogliere restano tanti, è evidente che non tutto sia da buttare in questa Inter che ha deluso le aspettative. Occorrerà puntellare, aggiustare, dare a un allenatore come Spalletti (se sarà lui il nuovo tecnico dell'Inter) soprattutto giocatori utili alle sue idee. Meglio profili un po' più bassi o di prosepttiva che giocatori affermati ma scarsamente abbinabili a una gestione che richiede lavoro e adattamenti. Spalletti è un allenatore duttile che cerca disponibilità assoluta da parte dei suoi giocatori. Caratteristica principale per ricostruire una squadra vincente.