Milan-Cagliari, Montella: "Lo spirito ci porterà a fare grandi cose"

Serie A
Vincenzo Montella, allenatore del Milan (getty)
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Il rossonero è un colore che brilla, vince: illumina San Siro. E batte il Cagliari grazie alle reti del solito Cutrone e di Suso. "La società ha fatto grandi investimenti, ci vorrà tempo. Ma il nostro spirito è quello giusto", parola di Montella ai microfoni di Sky Sport

Sì, a San Siro è ancora più bello. Davanti a un popolo in festa, orgoglioso di quel rossonero ritrovato: bello e concreto. Per il mercato, i top player, l'armonia ma soprattutto i risultati. Due su due. Dal Crotone al Cagliari, con i soliti protagonisti: Cutrone e Suso. Ragazzi responsabili, pronti e bravi a rimontare il pareggio di Joao Pedro. Questione di entusiasmo, perché " questa è la vittoria più significativa. L'ultima di un mini ciclo. Di un nuovo inizio". Queste le parole di Vincenzo Montella nel dopo partita. E "non era facile, con così tanti nazionali prossimi alla partenza. Bene nella prima parte, ci siamo illussi nel credere fosse una domenica facile". Sbloccata da lui, Cutrone: "Sono felice, faccio delle scelte: la sua è giusta. L'ho fatto debuttare l'anno scorso, col Bologna, in un momento difficile. E ora sta avendo una crescita esponenziale. Anche Suso, si merita la convocazione in nazionale. Però, a volte, ho anche delle scelte infelici".

La forza del gruppo

Quanto spirito, voglia di lottare. Da vero Milan, sempre in palla. "Siamo partiti alti, intensi. Ci sembrava troppo facile, è stato un errore. Il Cagliari ci ha dato sofferenza, ma siamo stati sempre in partita. C’è una grande partecipazione collettiva. Del gruppo. L’equilibrio di una squadra cresce nel tempo. Come quello di Montolivo, oggi eccellente. Eravamo però troppo frenetici, serviva più sostanza. A tratti abbiamo sofferto". Ma con sensazioni positive: "Io sono estremamente felice di allenare il Milan. Quello dell’anno scorso è stato un buon risultato, l’Europa era l’obiettivo minimo. C’è bisogno di tempo, la società ha fatto grandi investimenti a lungo termine. C’è da lavorare in silenzio ed entusiasmo".

Pennellata

Giocatori giovani ma esperti. Da Milan. Tra classe e colpi di punizione meravigliosi, alla Suso: "Abbiamo sofferto, il campionato italiano è così: duro, tosto. Qui servono i tre punti. Ci sono stati tanti miglioramenti, ma siamo solo a due partite. La squadra c’è, però è presto. La punizione è stata importante, l’ho sfruttata: dobbiamo volgere gli episodi a nostro favore. Devo parlare ancora per il rinnovo, ma sono davvero contento. Questa è una settimana bellissima, anche per la Nazionale".

Leader e capitano

Con passione, orgolgio, forza. That's Bonucci. Trascinatore e difensore vero. "Mi sento più responsabile, ho il dovere di portare il mio entusiasmo e la mia esperienza a questo gruppo. Gente unita,  solida. Oggi abbiamo rischiato. Ma questa è la strada giusta. C’è tanto da migliorare. Ma abbiamo tante cose da fare nostre. Abbiamo le qualità per diventare una grande squadra, dobbiamo esserlo in primis. Certo, sono arrivati tanti nomi nuovi. Ma il nostro grande pubblico ci aiuta". Ma cosa vuol dire essere del Milan per Bonucci? "Questa squadra è simile alla Juve di 7 anni fa. Al tempo arrivò Pirlo, un altro top player. Noi ora abbiamo tante fortune, dalla società ai giocatori. Il singolo deve fare la differenza ma rispettare il gruppo. Sì, ci sono similitudini con quella Juve". Dallo Stadium a San Siro, dove di certo non è semplice giocare: "Oggi a San Siro mi sono trovato meglio rispetto all’Europa League. Lo ammetto, ero teso quella volta. Questo è il tempio del calcio. Ma oggi molto meno, ero sereno totalmente. Sì, siamo partiti alla grande. C’è entusiasmo, dobbiamo mantenerlo bello vivo". Da Milano a Coverciano. Dal Rossonero all’azzurro. Bene, ma come ci arriverà Bonucci? "Quando instauri un rapporto in sette anni in un uno spogliatoio non è un cambio di maglia che modifica il rapporto. Ritroverò campioni e amici in Nazionale. Giocheremo con la Spagna, quindi ci sarà da riformare la BBC".