Donnarumma carica il Milan: "La stagione è lunga, noi siamo combattivi. Buffon mi dice di restare umile"

Serie A
Gigio Donnarumma, portiere del Milan (getty)

Il portiere rossonero si racconta a SportWeek: "Buffon è il migliore di tutti, in Nazionale mi dice sempre di non montarmi. La mia parata più bella? A Dybala, in Supercoppa". Sulla stagione del Milan: "I nuovi sono forti, non facile però trovare subito la chimica giusta. Scelta che non rifarei? Avrei dovuto ascoltare di più mio padre..."

BUFFON 'CHIAMA' DONNARUMMA ALLA JUVENTUS

È l’anno zero di Gigio Donnarumma. La lunga estate di tira-e-molla per il rinnovo con il Milan ha trasformato lo status del portiere 18enne, diventato in tempo breve un vero e proprio top player  (e l’ingaggio lo certifica) per i rossoneri. Nonostante un avvio di campionato travagliato, la squadra di Montella arriva con la giusta rabbia al match contro la Juventus, che per il portiere di Castellammare significa solo una cosa: sfidare Buffon. Un confronto generazionale stimolante: “È il più forte di tutti, perchè è la storia del calcio dentro e fuori dal campo”, ha raccontato Donnarumma in una lunga intervista rilasciata a Renzo Rosso, su SportWeek. “È il migliore per la sua tranquillità in partita. Per la voglia di esserci sempre, in tutte le gare. Per la sua serietà in allenamento. Lo vedo in Nazionale: è l’ultimo a uscire dalla palestra e il primo a entrare in campo. Quando ci vediamo mi dice di stare tranquillo e di non montarmi. L'umiltà è la prima cosa per diventare grandi”. Milan-Juve arriva a due settimane di distanza dal derby perso allo scadere: decisivo il rigore di Icardi. “Me l’ha tirato a sinistra. Due campionati fa, nella stessa porta e dalla stessa parte, prese il palo. Stavolta l’avevamo studiata in un’altra maniera, quindi non mi sono buttato da quella parte”, ha spiegato il portiere rossonero e della Nazionale.

"La parata più importante? Su Dybala in Supercoppa"

Restando in tema di portieri, Donnarumma compone la lista ristretta dei migliori nel suo ruolo: “Ce ne sono tanti: Neuer, Courtois, Lloris, De Gea… Io dove mi posiziono? Io sto sotto, molto sotto ancora”. E, invece: quale l’attaccante più temibile? “Sono due: Messi e Cristiano Ronaldo. Sono diversi: Messi è nato fenomeno, Ronaldo ha lavorato per diventare quello che è”. Meno di un anno fa il primo trofeo nelle mani del classe 1999, che rappresenta anche la gara più importante della sua giovane carriera: “Oltre al derby vinto 3-0 a gennaio di un anno fa, quello del palo di Icardi su rigore, la Supercoppa italiana vinta a Doha a dicembre sulla Juve. La parata più bella? Su Sneijder in Nazionale contro l’Olanda. La più importante il rigore decisivo parato a Dybala in Supercoppa”. Da napoletano, Donnarumma ha un’idea su chi potrà vincere lo scudetto: “Dico Napoli. dopo che ha vinto tante volte la Juve, credo che alla squadra di Sarri non manchi niente quest’anno”. Sull’inizio di stagione complicato del Milan… “Con tanti giocatori forti non è semplice trovare subito la chimica giusta per metterli insieme, però il campionato è lungo e noi siamo combattivi. Chi mi ha impressionato dei nuovi? Conti è veramente forte. E Cutrone è pazzesco: se non fa gol si incazza. Anche se vinciamo, se non segna esce dal campo incazzato”.

Che è successo? Non l'hai vista?😂😂😂😂 @antodonnarumma90

Un post condiviso da Gianluigi Donnarumma (@gigiodonna99) in data:

"Non sopporto la mancanza di rispetto"

A Renzo Rosso, Donnarumma ha poi raccontato un po’ della sua vita fuori dal campo: “La pizza è il mio piatto preferito. Margherita: sono un tradizionalista. Quando torno a casa mamma mi fa trovare il ragù, che inizia a preparare dalle 6 di mattina. Mozzarella. Carne arrostita”. Idee chiare, invece, su cosa non piace nella vita di tutti i giorni: “La mancanza di rispetto. In una persona non deve mancare, tanto quanto la fiducia e la simpatia”. Donnarumma, nonostante i 18 anni, è già “Fidanzatissimo”, ma resta pur sempre un ragazzino. E infatti… “Beh, sono un amante della Playstation. Ma mi piace pure giocare a tennis. I social? A volte li uso tanto, a volte poco. E in vacanza meglio al mare che in montagna”. Lo shopping non manca: “Vesto quasi sempre sportivo, pure per esigenze professionali, ma mi piace molto il classico. Al Milan c’è Abate, e fino alla scorsa stagione lo faceva pure Honda, che veste in maniera molto formale. Elegante, impeccabile. Colori e accostamenti sempre azzeccati. Io fino allo scorso anno ero troppo giovane per apprezzare, ma adesso sì.

"Avrei dovuto ascoltare di più mio padre..."

Con un salto temporale, Donnarumma immagina la sua vita a 60 anni: “Ancora non ci ho pensato, ma mi piacerebbe fare l’allenatore dei portieri”. Al Milan c’è Magni, che dicono sia molto bravo: “Perché cura molto i dettagli. La fase di spinta, la presa alta... Lavoro con lui da quattro anni e sono molto migliorato. Mio fratello Antonio in squadra mi è utile, tantissimo. Averlo per compagno mi stimola da un lato e mi rasserena dall’altro. È un sostegno, uno stimolo. In ritiro dividiamo la camera, in allenamento scherziamo, e questo aiuta molto a sopportare gli esercizi…”. E se Gigio non avesse fatto il portiere… “Mi sarebbe piaciuto giocare in attacco. Da piccolo ho provato davanti, ma non ero buono abbastanza. Se non avessi fatto il calciatore? Ah, solo quello, potevo fare (ride). Avrei fatto lo studente”. In conclusione una battuta sulle scelte che non rifarebbe: “Diciamo che in alcune occasioni avrei dovuto dare retta a mio padre”. Una allusione all'ultima estate? Chissà...