Amarcord Sampdoria, il derby di Genova secondo Vialli e Pellegrini

Serie A

Luca Cassia

Gianluca Vialli e Luca Pellegrini, icone della Sampdoria attraverso le figurine Panini: stagione 1990/91, quella dello Scudetto
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Cinque vittorie di fila a Marassi per i blucerchiati di Giampaolo, exploit che rievoca il gruppo allenato da Boskov sulla strada dello Scudetto. A distanza di 26 anni e a poche ore dal derby, l'ex capitano Pellegrini e bomber Vialli raccontano la Sampdoria e la sfida al Genoa tra passato e presente

I 6 DERBY DI GENOVA CHE HANNO FATTO LA STORIA

Guai a fidarsi della classifica, parola di Vialli e Pellegrini. In pochi ricordano la vigilia di un derby di Genova così sbilanciato per risultati e continuità, umori e prospettive. Da una parte della bilancia domina la Sampdoria affacciata all’Europa, 20 punti e 6° posto nonostante la gara in arretrato con la Roma. A -14 e inchiodato in penultima posizione fatica invece il Genoa, battuto nell’incrocio salvezza dalla SPAL e con Juric aggrappato all’esito della stracittadina. Ebbene, vietato archiviare pronostici e destini: "Questa è una partita a sé - ribadisce l’ex difensore e capitano blucerchiato -, addirittura è meglio non arrivare favoriti. Diciamo pure che uno scenario peggiore non poteva esserci". Non è scaramanzia, pura psicologia: quanto pesano stimoli e fattori ambientali, elementi che accostano questa Sampdoria al gruppo scudettato di 26 anni fa. Il denominatore comune è la striscia di 5 vittorie consecutive a Marassi, exploit che non si verificava proprio dalla squadra targata 1990/91 sul tetto d’Italia per la prima volta. A poche ore dal derby della Lanterna, sponda doriana, affidiamo il racconto della sfida tra passato e presente a due icone del club.

Branco-gol, bivio Scudetto

Incrocio genovese numero 115, derby che premia la Samp avanti 37 vittorie contro 24 nelle gare ufficiali. Un bilancio paradossalmente negativo per i blucerchiati nella Serie A più gloriosa di sempre: il doppio confronto con il Genoa nel campionato 1990/91 riservò infatti lo 0-0 nel match di ritorno a seguito del 2-1 rossoblù risolto dalla punizione di Branco. "È l’unico duello che ho perso sul campo - ricorda Luca Pellegrini -, una partita amara ma dolce perché da quel 25 novembre ci ricompattammo verso lo Scudetto". Sconfitta salutare anche per Gianluca Vialli, l’ideale per trasformare la delusione in energia positiva: "Quel gol diventò una cartolina di Natale per i genoani, ma alla fine festeggiammo noi. Piuttosto ricordo con piacere il derby dell’anno precedente, vinto 2-1 in rimonta con me e Mancini in gol. Segnare sotto la sud fu incredibile, c’era anche capitan Signorini". Già, proprio il simbolo rossoblù, leader allo specchio con Pellegrini: "Mi colpivano l’intelligenza e la personalità, ciò che gli ha permesso di guidare il Genoa al 4° posto quell’anno e di vivere una carriera gloriosa. Un grande uomo con carisma da vendere".

Samp ieri e oggi

Difficile e ingeneroso tracciare paralleli tra due squadre diverse per fisionomia ed epoca calcistica, quantomeno possiamo avanzare analogie e differenze tra quella storica formazione e il gruppo allenato da Giampaolo. "In comune restano i colori, la voglia e la passione - spiega Vialli -, tuttavia sono due mondi lontani per progettualità e organico, allenatori e impostazione tattica". La specificità della programmazione resta un vanto dell’era Mantovani, presidente votato alla costruzione della rosa attraverso l’acquisto di giovani talenti negli anni ’80 come racconta Pellegrini: "È stato un percorso di crescita maturato da ragazzi poi diventati uomini, bravi ad alzare il livello fino a raggiungere lo Scudetto. Oggi è tutto accelerato, un po’ uno specchio dell’attualità". L’ex capitano blucerchiato, 275 presenze e 5 titoli in bacheca, sottolinea quanto è cambiata la filosofia tecnica: "Prima vinceva chi aveva le individualità migliori, oggi fanno la differenza l’organizzazione e la qualità del collettivo. Prendete un allenatore come Boskov, eccellente psicologo, tuttavia in campo scendevamo noi giocatori e vincemmo poco in proporzione alle nostre risorse come mi confidò Fabio Capello. Oggi il fenomeno della Samp è Giampaolo, valore aggiunto in grado di elevare le prestazioni della squadra".

Scenari futuri

I meriti dell’allenatore trovano l’applauso anche di Vialli, capocannoniere con 19 gol nell’anno dello Scudetto nonché bomber da 107 reti complessive nella parentesi blucerchiata fino al 1992. "È impressionante ciò che sta ottenendo Giampaolo da una squadra così giovane e rivoluzionata: bisogna essere realisti, ma i risultati e le prestazioni sono eccezionali. Potremmo parlare di stagione trionfale qualora ripetesse il cammino dell’Atalanta di pochi mesi fa". A proposito di reti, non è passato inosservato l’exploit di Torreira contro il Chievo ad arricchire la cooperativa del gol: 8 marcatori diversi e 22 centri totali per la Sampdoria di Giampaolo, abile a sfruttare tutti i reparti rispetto allo scorso campionato. "Non so dire dove può arrivare questa squadra - ammette Pellegrini -, d’altronde la concorrenza è tremenda: passiamo dallo spettacolo del Napoli alla completezza della Juventus, c’è la solidità della Lazio e la crescita evidente di Inter e Roma. Se il punto più alto nella storia della Samp è lo Scudetto, trionfo seguito dal 4° posto nel 2010 con Cassano e Pazzini, chiudere alle spalle delle corazzate completerebbe il podio ideale nei 71 anni della società".

Derby e cervello

Giampaolo a caccia del terzo successo in altrettanti derby, battaglia riservata agli attaccanti attesi a Marassi: Lapadula è un esordiente assoluto a differenza di Quagliarella, mai a segno nell’incrocio genovese. Quale migliore occasione per sbloccarsi? "Quagliarella sta brillando e merita di essere decisivo - ammette Vialli -, tuttavia Lapadula è andato al Genoa per sfide come questa. Il suo modo di giocare è coerente alle esigenze dei tifosi e riuscirà a conquistarli. Può essere la serata ideale per entrambi". Pronostici banditi, come detto, basti pensare al derby targato Branco ricordato da Pellegrini: "Quella situazione era analoga al presente per identità e risultati agli antipodi, addirittura Bagnoli si era inimicato la gradinata nord alla vigilia. Tutti pensavano di mangiarsi il Genoa, e invece… Le statistiche sono fatte per essere smentite". Trappola stracittadina quindi per la Sampdoria con vista europea, obiettivo da ribadire nell’incontro che ribalta equilibri e valori. "Va affrontato con attenzione e lucidità onde evitare di uscirne con le ossa rotte - parola di Vialli -, un pericolo annunciato se giocato solo con il cuore: è il cervello che fa vincere le partite. Occorre il giusto equilibrio tra ragione e passione, ovvero i due elementi che distanziano l’approccio di Sampdoria e Genoa".