Queste le parole dell'allenatore neroverde dopo la preziosa vittoria in casa della Sampdoria: "Forse doevevo far battere il rigore ad Acerbi. Sono contento per lui, è straordinario. Abbiamo affrontato con organizzazione il Genoa, concedendo poco"
Un vero Sassuolo. Un neroverde brillante, sul pezzo, combattivo e pieno di voglia di stupire. E così la Sampdoria crolla in casa, decisivo negli ultimi istanti di partita il gol di Alessandro Matri. Alla fine, quindi, il Sassuolo sbanca Marassi e conquista la seconda vittoria consecutiva, dopo quella di settimana scorsa contro il Crotone. Prima del gol vittoria di Matri, Viviano aveva parato un rigore a Politano. Diverse polemiche visto che, sulla respinta, c’era un altro fallo di mano, stavolta di Torreira.
La consapevolezza di Iachini
Qestione di lavoro, voglia di stare assieme, imparare e migliorarsi. Proprio come testimoniato da Iachini nel post partita di Sky Sport: "Forse doevevo far battere il rigore ad Acerbi. Sono contento per lui, è straordinario. Abbiamo affrontato con organizzazione il Genoa, concedendo poco. Peccato non averla sbloccata prima, quello sì, abbiamo avuto tante opportunità. Lavoriamo solo da tre settimane assieme, ma con la nostra applicazione possiamo avere ancora tanti margini di miglioramento, soprattutto nella doppia fase di gioco. Questione di cuore, voglia di stupire e desiderio di fare sempre meglio".
Meravigliosamente Acerbi
Una storia incredibile, quella di Acerbi. Uomo immenso, pieno di forza, e difensore straordinario. Un ragazzo capace di stare in campo 90 minuti in tutte le ultime 100 partite giocate con la maglia del Sassuolo. Ecco le sue parole nel post partita: "Era importante la prestazione. Se non gioco, non faccio disputare la partita. Ho sempre voglia, non sono mai contento quando sono fuori. Mi preparo sempre nei dettagli per essere al meglio, dall’alimentazione alla testa. Dopo la malattia non voglio nessun rimpianto. Prossimo obiettivo le 162 consecutive di Zanetti. Cerco sempre di non fare mai falli evidenti per non prendere le ammonizioni. Cercherò di nuovo di tornare in una grande squadra. Non è assolutamente finita qua. Per ora non c’è nessuna squadra in particolare, ma il mio traguardo sarà proprio tornare al top. Al Milan ero immaturo, mi sentivo arrivato"