Un campionato esaltante e imprevedibile. E' quello che ci ha restituito la giornata che ha preceduto la vigilia di Natale. Protagonisti assoluti più gli allenatori che i giocatori. Anche se Hamsik ha battuto il record di Maradona.
Un Natale così restituirà energia anche a chi credeva di essere completamente scarico: il calcio italiano sta ritrovando quanto era andato lentamente disperso, il calo di entusiasmo collegato al fallimento della Nazionale avrebbe potuto spingere verso conseguenze estreme con un’impennata dell’indice del disamore che invece non c’è stata.
La giornata che precede la festa che (ufficialmente) non c’è più è stata un inno alle novità: la classifica innanzitutto, con il Napoli capolista e serio candidato alla vittoria finale. Nonostante Mertens si sia un po' appannato, ma al posto del cannoniere per caso s’è risvegliato Hamsik che ha cancellato dal libro dei primati addirittura Maradona: 116 gol somigliavano tanto a un traguardo impossibile da raggiungere, è diventato un gradino verso altre mete future. La costante è sempre la Juventus, da sei anni lepre imprendibile; quest’anno viaggia a una velocità più tollerabile, almeno finora. Le notizie sono la seconda sconfitta consecutiva per l’Inter contro avversari non irresistibili (il Sassuolo dopo l’Udinese) e il cartello di crisi di nuovo aperta per il povero Milan che non piace più a nessuno dopo l’innamoramento collettivo che in estate aveva contagiato tutti.
Ora possiamo raccontare di un campionato esaltante come nessuno aveva previsto, e l’imprevedibilità è la migliore garanzia di spettacolo. Uno spettacolo corale, non motivato solo da imprese individuali, ma da un gioco di squadra: l’essenza più vera del calcio. Succede che i protagonisti diventino gli allenatori, i progettisti che gli schemi li disegnano e le scelte le fanno. Juventus-Roma era stata letta come la sfida tra Allegri e Di Francesco più che quella tra Higuain e Dybala contro Dzeko e Schick. Anzi Dybala e Schick in campo da titolari non sono neppure scesi, e nessuno alla fine della partita se l’è sentita di contestare le esclusioni. S’è parlato piuttosto del pressing alto della Roma e dei continui ritorni difensivi degli attaccanti juventini, due momenti tattici partoriti dalle menti tecniche: vedere Allegri e Di Francesco rispondere con il sorriso ai tentativi di provocazione intellettuale di Fabio Capello al Club di Sky Sport è stato il segno evidente del cambiamento in corso nel mondo del pallone.
Perfino l’errore di Icardi può rientrare nella sfera del possibile, come un errore che può capitare, ma che da solo non riesce a spiegare il secondo passo falso interista. E anche il VAR torna a essere una lodevole (e irrinunciabile) prova per ridurre al minimo gli errori nelle valutazioni arbitrali.
Ecco perché questa giornata è stata speciale: godiamocelo tutto questo bellissimo Natale senza pause: il modo migliore per celebrare la festa.