Il capitano del Benevento fermato per 12 mesi dopo essere stato trovato positivo al Clostebol, nonostante l'ammissione di colpevolezza del medico sociale, squalificato per 4 anni. Il difensore a Sky Sport 24: "Non me l'aspettavo, anche perché il medico si è assunto tutte le responsabilità". Vigorito: "Campionato falsato"
Fabio Lucioni, lo "zio" del Benevento positivo all'antidoping
Il medico del Benevento aveva ammesso la sua colpevolezza assumendosi tutte le responsabilità, ma anche questo non è bastato. Il capitano del Benevento, Fabio Lucioni, ha ricevuto infatti la squalifica di un anno per doping, dopo che era stato trovato positivo al Clostebol al termine della partita contro il Torino. Quattro, invece, gli anni di squalifica per il medico della società, Walter Giorgione, che lo scorso ottobre aveva confessato di aver applicato al difensore, senza che lui lo sapesse, uno spray cicatrizzante con all'interno la sostanza incriminata, specificando di possedere personalmente il farmaco che non era quindi nella disponibilità del Benevento. Come detto, l'ammissione di colpa del medico non è bastata per convincere il Tribunale Nazionale Antidoping, che è tornato al capo di imputazione iniziale e ha confermato la richiesta del Pm, al termine del dibattimento iniziato intorno alle 15 e durato quasi due ore. Il Pm aveva chiesto 12 mesi di squalifica per Fabio Lucioni e 4 anni per il dottore Giorgione, ma al termine della precedente udienza il difensore aveva avuto la possibilità di tornare in campo. Il 18 dicembre scorso, infatti, il pm aveva riqualificato l'accusa, determinando l'inevitabile slittamento del processo. Poichè i termini cautelari di tre mesi erano scaduti, il capitano giallorosso aveva potuto giocare tre partite di campionato, quella in trasferta contro il Genoa, persa nei minuti di recupero, e le due casalinghe, vinte, contro Chievo e Sampdoria. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 30 giorni.
Lucioni a Sky Sport 24
Contattato al telefono dal Sky Sport 24 il difensore del Benevento ha raccontato tutta la sua amarezza per come sono andate le cose: "In questo momento è come se fosse caduto un fulmine a ciel sereno, perché sinceramente dopo l’ammissione di colpa da parte del dottore sociale non mi aspettavo che mi venisse comminato un anno di squalifica, anche perché siamo andati di fronte alla commissione antidoping non per prendere in giro qualcuno ma dicendo semplicemente la verità. Ora c’è grande rammarico, mi era stata data la possibilità di giocare le ultime tre partite e stavo vedendo la luce in fondo al tunnel. Purtroppo ora dovrò aspettare ancora parecchio e farmi forza, soprattutto con l’aiuto dei miei compagni e della mia famiglia. Ricorso? Ne ho parlato col mio avvocato subito dopo la sentenza ma dovremmo riconfrontarci e aspettare le motivazioni della commissione, ma quasi certamente presenteremo il ricorso. Mi è stato tolto dalle mani il sogno della Serie A, dove ero arrivato al termine di tanti anni di sacrificio cominciati nelle categorie inferiori, e per questo continuerò a lottare affinché questa squalifica possa quantomeno essere diminuita".
Legale Lucioni: "Nessuna responsabilità dell'atleta"
"Il collegio ha riconosciuto tutte le attenuanti previste dalla normativa, ma non si e' sentito di applicare la norma sull'assoluta mancanza di responsabilità, che era quello che chiedevamo in via principale". L'avvocato di Fabio Lucioni, Saverio Sticchi Damiani, ha commentato così la sentenza del Tribunale nazionale antidoping. "Dispiace perché si poteva arrivare a una decisione del genere in tempi meno lunghi e senza illudere il ragazzo - aggiunge il legale - che è rientrato in campo e ora e' stato squalificato. Era opportuna una gestione più attenta dei tempi del processo". Sicuro il ricorso in appello: "Andremo avanti - annuncia Sticchi Damiani al termine del processo svoltosi oggi presso gli uffici dello stadio Olimpico di Roma - perché questo è uno dei pochi casi nei quali si può davvero escludere completamente la responsabilità dell'atleta".
Vigorito: "Medico ha ammesso colpevolezza, campionato falsato"
Contattato da Sky Sport24 il presidente del Benevento Oreste Vigorito ha espesso tutta il suo disappunto per la squalifca di Lucioni: "L'errore è stato del nostro medico sociale, non ha senso squalificare il nostro giocatore". Poi ha aggiunto: "Credo che in questo modo il campionato sia falsato, avremo grossi problemi nella corsa salvezza". L'avvocato del giocatore, Saverio Sticchi Damiani ha commentato in questo modo la sentenza: "Il collegio ha riconosciuto tutte le attenuanti previste dalla normativa, ma non si è sentito di applicare la norma sull'assoluta mancanza di responsabilità, che era quello che chiedevamo in via principale". Sicuro il ricorso in appello: "Andremo avanti perché questo è uno dei pochi casi nei quali si può davvero escludere completamente la responsabilità dell'atleta".