Chievo Verona, Maran: "È un momento no, giochiamo con paura"

Serie A
Rolando Maran, allenatore del Chievo Verona (getty)

L'allenatore gialloblu dopo il KO per 1-0 a Bergamo: "La squadra deve essere più spregiudicata, non c'è equilibrio tra difesa e attacco. Dobbiamo tornare a essere sereni e coraggiosi"

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Continua il momento estremamente negativo del Chievo Verona, che in campionato non vince ormai dal lontano 25 novembre scorso. Nuova sconfitta per la squadra gialloblu, battuta questa volta dall’Atalanta per 1-0 all’Atleti Azzurri d’Italia. È il terzo KO consecutivo per i ragazzi di Rolando Maran, che non può che essere sconsolato per la situazione: “È un momento un po’ così - ha spiegato al termine della partita - Non riusciamo a esprimerci al meglio in fase offensiva. Facciamo fatica, ma vedo anche tanta applicazione da parte dei ragazzi. Si è vista la crescita nelle partite contro la Juventus e contro l’Atalanta. Dobbiamo ripartire subito da questi aspetti positivi e ritrovare lo spirito giusto nella fase di possesso palla. Adesso siamo impauriti, dobbiamo ritorno a essere sereni e, di conseguenza, a essere più coraggiosi di quanto siamo ora”.

"Manca equilibrio, serve più spregiudicatezza"

Parlando della partita, Maran ha spiegato le motivazioni della sconfitta, arrivata solo nel secondo tempo: “Lo spirito in campo è stato giusto - ha ammesso - ma manca l'equilibrio tra fase difensiva e attacco. Nel primo tempo abbiamo rischiato quasi niente, nel finale c'è invece stata una buona reazione da parte nostra. Coraggio e spavalderia ci vogliono, anche se non sono bastati”. In attacco, senza Inglese (rientrato nel finale di partita e pronto, quindi, a giocare dalla prossima) pochi segnali positivi da parte della squadra: “Ci sono state situazioni con Meggiorini, Birsa ed Hetemaj da sfruttare meglio. Alla ricerca del pari invece abbiamo saputo metterci la dovuta spregiudicatezza”, ha proseguito. E ha parlato bene dell’atteggiamento del nuovo arrivato: “Giaccherini si è mosso bene, ma il suo ritmo partita non può crescere solo allenandosi. Non era facile contro avversari che si attaccano a uomo a tutto campo”, ha concluso Maran.