Inter, Moratti: "C'è delusione perchè ci eravamo illusi. Zhang soffre come un matto"
Serie AL'ex presidente dell'Inter è tornato a parlare della difficile situazione che stanno vivendo i nerazzurri, a secco di vittorie da inizio dicembre. Moratti ha sottolineato come la soluzione debba essere trovata da Spalletti, puntando sulla voglia di emergere dei nuovi arrivati
Un periodo tanto negativo quanto deludente, prestazioni al di sotto della aspettative e appuntamento con la vittoria che continua ad essere rimandato. Non si respira affatto aria salubre in casa Inter, il pareggio casalingo ottenuto contro il Crotone ha acuito la tristezza dei nerazzurri, incapaci di ritrovare lo smalto e la brillantezza di inizio stagione. Sul momento dell’Inter è intervenuto anche Massimo Moratti, che ha espresso il proprio punto di vista su una situazione tutt’altro che positiva: "C’è un po’ di delusione, questo è normale. C’eravamo illusi ma c’eravamo illusi su fatti reali, la squadra aveva giocato bene, aveva fatto punti. Ci rimani male perché ti eri riempito di speranze, il brutto è che non è la prima volta che capita all’Inter. Soluzioni? La più scontata, tocca all’allenatore e al suo staff trovare la base su cui ripartire. Ai tifosi basterebbe questo, vedere ripartire la squadra senza quella lentezza e quella prudenza eccessiva di tanti giocatori, che si trincerano dietro una maggiore prudenza per evitare di essere loro i colpevoli. Forse i nuovi, come Rafinha e Karamoh, hanno più voglia di esprimersi e possono trascinare gli altri".
Stima per Zhang
Massimo Moratti ha parlato anche della proprietà Suning, escludendo un suo ritorno in società: "La comunicazione possono migliorarla immagino. Io stimo Zhang, ha imparato a soffrire come un matto, questa cosa ti fa crescere come passione per la squadra” le parole dell’ex presidente ai microfoni Rai. “E poi ha in mente cose giuste. Tornare? Ripeto, non mi permetterei mai di disturbare la famiglia Zhang, che so che ha dei programmi molto buoni per l’Inter. Vediamo se li realizzano e come li realizzano".
L’analisi di Adani
Anche Lele Adani ha espresso il suo pensiero in merito al momento attraversato dalla squadra di Spalletti: "La cosa più importante è l'aspetto umano, morale, interiore: se non hai caratteristiche nei tuoi interpreti che ti permettano di sviluppare bene il gioco, di esercitare un dominio territoriale netto e di dare la sensazione di chiudere la partita, di incanalarla, di fare spettacolo. L'Inter l'abbiamo sempre definita una squadra con dentro un sentimento, un'anima, con una caratteristica umana, naturale, interiore che era coesa: un'unica mente, un unico cuore capace di lottare, di combattere e i tanti gol fatti alla fine, nell'ultimo quarto d'ora lo testimoniavano. Se non recupera quello, l'Inter potrò perdere anche altre posizioni, perchè obiettivamente gioca meno bene delle altre squadre lì davanti e ha meno alternative"