Cagliari-Napoli: da Reina al gol di Hamsik, la toccano in 11 in un'azione perfetta

Serie A

Massimo Corcione

Gianfranco Zola ha paragonato il Napoli a un'orchestra e Sarri al suo Riccardo Muti. L'azione in occasione del 3-0 di Hamsik lo conferma

CAGLIARI-NAPOLI: GOL E HIGHLIGHTS      LA CLASSIFICA DELLA SERIE A

L’ultimo paragone lo ha firmato Gianfranco Zola, uno dei reduci del secondo scudetto napoletano e ovviamente devoto a vita di Santo Diego Armando Maradona: "Ma questo Napoli è un’orchestra, e Sarri è il suo Muti". La musica che fa da sottofondo alla metafora è comunque divina: cinque gol a Cagliari con cinque firme diverse, le più importanti, quei tre là davanti, il capitano e Mario Rui. Più orchestra di così?
L’ha concepita, modellata, realizzata Maurizio Sarri che qualche segnale di predestinazione lo raccolse già il giorno della nascita: a Napoli da genitori toscani. Certi segni vanno solo interpretati. Come quelli che gli regalano, densi di riconoscenza, i suoi titolarissimi: ieri, in occasione del 3 a zero, s’è ammirata l’azione che tutti gli allenatori vorrebbero vedere organizzata dalla propria squadra: pallone toccato da tutti gli undici giocatori, da Pepe Reina a Marek Hamsik. Un coro a bocca chiusa con esplosione di gioia finale. E di fronte un avversario che minuto dopo minuto si è spento, come era accaduto alle ultime nove formazioni che erano state sconfitte in sequenza. Con il Cagliari fanno dieci, una serie mai capitata in novantadue anni di storia napoletana, una vicenda straordinaria che ha fatto giustizia pure del sospetto avanzato da Sarri sul possibile vantaggio concesso dal calendario alla Juventus.

Anzi, la rincorsa per chi sta dietro si è fatta ancora più dura, ora che in classifica i punti di distacco sono diventati quattro. Costretta alla rimonta è la Juve, e il particolare fa notizia come la neve a Mergellina. Mai il duello in testa alla serie A è stato più aperto, destinato a vivere il momento culminante nello scontro diretto che ad aprile deciderà la stagione. A quell’appuntamento Napoli e Juventus si presenteranno proprio come sono stati finora: diversissimi per impostazione e pensiero dei due allenatori, i veri artefici del successo di queste due squadre, catalizzatori in grado di proteggere i giocatori, che restano la ricchezza da preservare e da isolare.
Non pensate che l’operazione sia tanto facile, soprattutto a Napoli, dove in altri tempi l’atmosfera si è surriscaldato per molto meno dei record infilati dalla squadra di Sarri. Oggi, anche per naturale reazione al freddo siberiano di queste giornate, tutt’al più si progetta come potrebbe essere la grande festa. Bella, bellissima, più delle altre due volte. Allora c’era un superuomo da celebrare, intorno tutti gli altri erano comprimari, contenti di esserlo. Stavolta c’è un’orchestra e un grandissimo direttore, il più grande. Lo ha detto Zola, e di uno che campione d’Italia con il Napoli lo è già stato c’è da fidarsi.