Napoli-Genoa 1-0: decide Albiol. GOL E HIGHLIGHTS

Serie A

Il difensore spagnolo risolve la sfida con il Genoa e porta il Napoli a due punti dalla vetta della classifica. Due i legni colpiti dai padroni di casa, con Insigne e Mertens. Dura solo venti minuti la partita di Marek Hamsik, costretto a chiedere il cambio. Minuto di silenzio prima del fischio d'inizio per ricordare Luigi Necco

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SERIE A: CLASSIFICA E RISULTATI

NAPOLI-GENOA 1-0 LIVE

72' Albiol

Tabellino

Napoli (4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Rui; Allan, Jorginho, Hamsik (20' Zielinski); Callejon (86' Rog), Mertens (81' Milik), Insigne.
All. Sarri

Genoa (3-5-2): Perin; Biraschi, Spolli, Zukanovic; Rosi (78' Rossi), Lazovic (61' Taarabt), Bertolacci, Hiljemark, Laxalt; Pandev (66' Rigoni), Galabinov.
All. Ballardini

Nel giorno dei 4 gol di Icardi e della tripletta di Ilicic non è il solito Mertens a far godere il San Paolo, e nemmeno Insigne. Dries e Lorenzo si fermano al palo, uno a testa. La rete decisiva, pesantissima, arriva da un insospettabile: Raul Albiol, che non segnava in Serie A dal 10 gennaio 2016 (contro il Frosinone). Il difensore spagnolo ha scelto la serata più indicata per "marcare" il suo terzo gol da quando gioca nel campionato italiano. Consegnando tre punti pesantissimi al Napoli, all'indomani della frenata della Juve, stoppata sullo 0-0 dalla Spal. La classifica adesso dice Juve 75 e Napoli 73.
Sarà per questo motivo che, uscendo dal campo, Sarri ha esultato più volte a pugni chiusi con i tifosi. Rabbia scaricata. È la prima volta. Chiaro segnale di quanta pressione sentisse.

Sarri coi 12 titolarissimi, Ballardini promuove Lazovic

Il Napoli batte il Genoa, che si presenta al San Paolo con la quinta difesa meno battuta in Serie A, la terza in trasferta. Genoa che però è reduce da due sconfitte di fila: il 2-0 a Bologna e il ko di Marassi contro il Milan, all'ultimo secondo con il gol di André Silva. La novità di questa sera è Lazovic interno di centrocampo, giocando Rosi a destra. Inamovibile Laxalt sull'altra fascia, mentre in attacco Ballardini si affida a Pandev e Galabinov. Nessuna sorpresa tra gli XI titolarissimi di Sarri, che vuole assolutamente approfittare del passo falso della Juventus nell'anticipo del sabato contro la Spal (0-0) per portarsi a -2 dalla vetta della classifica.

Hamsik sostituito per la ventesima volta

Prima del calcio d'inizio il San Paolo osserva un minuto di silenzio per ricordare Luigi Necco. L'avvio di gara del Genoa è coraggioso, la squadra di Ballardini ha una grande occasione da gol con Lazovic che va sul fondo e spara all'esterno della rete, alla sinistra di Reina. Il primo allarme per il Napoli arriva però al 20° quando Hamsik è costretto a chiedere la sostituzione: al suo posto entra Zielinski. In questo momento lo slovacco diventa il giocatore più sostituito di questo campionato: 20 volte.

Napoli al palo, Insigne e Mertens fermati dai legni

Al 33' Reina se la vede brutta: Spolli stacca su un corner e sfiora il vantaggio. Ma le occasioni più eclatanti del capitano ai padroni di casa: Insigne bacia il palo alla sinistra di Perin e a cinque minuti dall'intervallo Allan spara alto a due passi da Perin, divorandosi l'1-0. Nella ripresa è ancora il Napoli a sfiorare il vantaggio, colpendo un altro palo, questa volta con un tiro da fuori area di Mertens. Si tratta del 14esimo legno per il Napoli: solo l'Inter (17) ne ha colpiti di più in questo campionato. Ballardini inserisce Taarabt e Rigoni al posto di Lazovic e Pandev.

Albiol provvidenziale, nel finale si rivede Milik

Proprio mentre si stava scaldando Milik, è Albiol a trasformarsi nel centravanti decisivo che sblocca il match. Calcio d'angolo battuto da Callejon e gol di testa dello spagnolo, che non segnava al San Paolo in campionato dal gennaio 2014 contro il Chievo. Sarri concede comunque gli ultimi 10' per Milik, che entra in campo rilevando Mertens. Il polacco fa in tempo a mandare in porta Insigne con un assist che non arriva a potersi definire tale soltanto per la mancanza di freddezza del compagno. Non arriva il raddoppio, ma al San Paolo basta la vittoria, la Juve è più vicina e il campionato è più esaltante che mai. Perché mai nella storia della Serie A c'erano state 2 squadre con almeno 73 punti conquistati dopo 29 giornate di massimo campionato.