Napoli, Sarri: "Darò il massimo per il pubblico. Scontro diretto? Basta poco e non conta più"
Serie AL'allenatore del Napoli ha parlato così dopo aver ricevuto il Premio Maestrelli: "A questo ritmo di punti basta avere 15 giorni di défaillance e lo scontro diretto non conta più niente poi. il contratto? E' un falso problema"
Due punti di svantaggio, con nove giornate ancora da giocare: lo scudetto è ancora pienamente in discussione, a contenderselo ci sono Napoli e Juventus. Proprio per ciò che sta facendo alla guida degli azzurri, Maurizio Sarri è stato insignito del Premio Maestrelli, a Montecatini. A margine della premiazione, l’allenatore è stato interrogato sul duello con i bianconeri: “Impossibile dirlo oggi, dipende da come arriveremo allo scontro diretto. Poi a questo ritmo di punti basta avere 15 giorni di défaillance e lo scontro diretto non conta più niente poi”. Lecito chiedersi che ne sarà del rapporto col Napoli alla fine dell’anno, visto che tante squadre sono interessate a lui. “Il contratto è un falso problema, vedremo se ci sono tutte le condizioni. Io voglio essere sempre in grado di dare il 100% per questo pubblico che amo così tanto, se così non fosse va fatto un passo indietro. Sono cose che si sentono dentro. Il rapporto che il San Paolo ha con la squadra è sempre stato stupendo, con me in maniera particolare: il pubblico di Napoli non ha eguali. E' già emozionante entrare allo stadio e ricevere certi attestati dal pubblico, mi sento già in forte debito e l'unico modo che ho per sdebitarmi è dare tutto fino alla fine” ha proseguito Sarri.
Abituare a vincere
“La settimana scorsa abbiamo fatto una grande partita a San Siro con l'Inter, gara che abbiamo tenuto sotto controllo. Il fatto che non avendo vinto ci abbia lasciato l'amaro in bocca, vuol dire che stiamo abituando stampa e tifosi a cose straordinarie. A noi dà gusto giocare bene e possibilmente giocare bene” ha detto l’allenatore. E nonostante da quando sia arrivato il Napoli compete per le prime posizioni, Sarri si dice sereno anche se si sta giocando lo scudetto: “Io quattro anni fa ero in Serie B, mentre ora siamo vicini ad una squadra che domina da 7 anni: non riesco a sentirmi preoccupato. Io più di questo non posso chiedere ai miei ragazzi, si sono messi tutti a disposizione e mi stanno facendo fare bella figura, devo loro tantissimo”.