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Serie A 2017-2018, le migliori giocate della stagione

Serie A

Non sono solo i gol a farci emozionare. Dribbling fantasiosi, giocate coraggiose, persino un numero mai visto prima su un campo di calcio: una selezione delle 10 migliori perle che ci ha offerto finora il campionato

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Le pause del campionato sono la miglior occasione per fermarsi un attimo e riguardare il meglio che la stagione ci ha offerto finora. Per chi ama davvero il calcio, niente porta più piacere di una bella giocata, a prescindere dal fatto che sia il preludio a un gol o fine a se stessa, magari addirittura totalmente inutile. Abbiamo selezionato le 10 top giocate del campionato: qual è la vostra preferita?

Sombrero di Alisson, il portiere volante

Guanti da portiere, piede da trequartista, coraggio da leone. Che il portiere della Roma, di brasiliano, non abbia solo il passaporto, lo stiamo scoprendo settimana dopo settimana. Una saracinesca tra i pali, ma anche una sicurezza con il pallone tra i piedi: i compagni si fidano ciecamente, lo coinvolgono nel gioco, la Roma lo usa spesso e volentieri per la prima impostazione da dietro. Contro il Crotone la dimostrazione di tutto ciò quando Gerson, pressato a metacampo, alleggerisce su di lui con un retropassaggio: Alisson non perde la calma, se la alza, con un sombrero supera Stoian che si fa sotto e poi se ne va in dribbling su Benali. In una recente intervista su "Undici" ha svelato il segreto della sua concentrazione: "Il portiere deve leggere la giocata in anticipo, pensare sempre che il compagno possa sbagliare".

Il folle dribbling di Cancelo

Nelle scuole calcio insegnano sempre che è il dribbling in difesa è da evitare come la peste. Cancelo, il giorno in cui lo spiegavano, era evidentemente assente. Tanto meglio per chi ama vedere giocate di questo genere, ardite ma stilisticamente impeccabili (quando riescono), e ci perdoneranno i tifosi interisti che invece, in quegli attimi, restano con il fiato sospeso. Il terzino nerazzurro, contro il Napoli, viene pressato altissimo da Hysaj, che tenta di fermare sul nascere l'uscita dell'Inter: è qui che opta per la soluzione più rischiosa e allo stesso tempo spettacolare, non perdendo la calma e accettando la sfida. Dall'uno-contro-uno esce vincitore grazie a un gioco di gambe con cui si crea lo spazio e la conseguenza è il corridoio libero in cui può buttarsi Borja Valero, che riceve palla.

Il doppio passo dell'illusionista Ilicic

In certi casi Ilicic dà l'impressione di poter passare anche attraverso i muri: non sfondandoli a spallate, ma trovando il pertugio impossibile e inesistente fino a un attimo prima. Una finta di qua, una di là, un doppio passo caracollando e l'avversario sparisce, lo spazio si inventa. Contro il Verona è Fares a crollare sotto i suoi colpi da illusionista e l'ingresso in area è trionfale.

Schick, dribbling in retromarcia

Lo diceva anche Dejan Savicevic: in certi casi è più semplice dribblare due avversari in un colpo che uno solo. Sarà una questione mentale, per cui ognuno dei due difensori si sente rassicurato dalla presenza dell'altro e dunque non affronta la situazione con la massima concentrazione; o magari è un fatto puramente tecnico: uno solo dove lo passi, a destra o a sinistra?, mentre se sono in due è chiaro che la via sia quella al centro. Ecco: Patrick Schick ci mostra l'applicazione sul campo di tutti questi pensieri astratti, e lo fa anche in retromarcia. Contro il Milan si allarga sulla sinistra portandosi dietro ben due marcatori, rassicurati dal fatto di essere in due e di vederlo allontanarsi dall'area di rigore. Poi, con un improvviso cambio di direzione, li beffa passando tra loro. Colpo di coda, e di genio.

André Silva di testa... ma da terra

Una giocata che è lo specchio della sua volontà di inseririsi nel Milan di Gattuso ad ogni costo. André Silva dimostra che le difficoltà possono essere superate con la giusta caparbietà e una bella dose di fantasia. Scivola al momento di restituire il pallone al compagno che gli chiede l'uno-due, ma non si dà per vinto: il pallone si può passare anche di testa, nonostante ci si trovi con la faccia ad altezza prato. La sua forza di volontà, alla lunga, è stata premiata, e sono arrivati anche i primi gol in campionato.

Milinkovic-Savic, tris di magie

L'impressione, in alcuni casi, è quella di veder giocare un gigante in mezzo ai bambini, al parchetto: Milinkovic-Savic ispirato fa ciò che vuole, danza con la palla nonostante la stazza, la nasconde agli avversari, accelera e rallenta a suo piacimento. Contro il Napoli ci regala tre giocate super nel giro di 9 secondi: prima l'aggancio "uncinato" con cui fa suo e passa il pallone; poi lo chiede indietro, indicando il punto preciso al compagno, dribbla l'avversario "sciando", frena e scarica con la suola. Ci credete se vi diciamo che non era ai giardinetti ma al San Paolo?

Douglas Costa fa sparire il pallone

Il dribbling è il suo pane, quando è anche artistico vengono fuori veri e propri capolavori. Gli unici a non apprezzarli sono i poveri difensori, involontari coprotagonisti delle clip che lo ritraggono: in questo caso è Masina a "sfigurare", saltato secco nel tentativo di contrastarlo - con la palla che misteriosamente sparisce e riappare alle sue spalle - e poi dribblato nuovamente sul secondo tentativo di intervento.

Di Francesco inventa un nuovo dribbling

Vedendo questa giocata la prima volta ci siamo ritrovati tutti nello stato d'animo di chi ha il privilegio di assistere alla nascita di qualcosa di assolutamente nuovo, di mai visto prima. Di Francesco ha inventato un dribbling, una giocata, un trick, chiamatelo come volete. Difficile persino da descrivere a parole, molto più semplice vederlo. E vederlo di nuovo, rivederlo, rivederlo...

Florenzi, la follia che genera spettacolo

In pochi secondi un compendio delle capacità di Florenzi, sia in fase difensiva che in quella d'attacco, da piccolo re della fascia. Contro la Spal, per prima cosa toglie palla a Borriello: "sfila", è forse il termine più appropriato, perché gliela sottrae con una pulizia chirurgica, con una sorta di tenaglia talmente limpida e precisa da non risultare assolutamente fallosa. Dopo una giocata del genere, già di per sé da "top giocate difensive", ecco che aggiunge la fase offensiva: due numeri su Mattiello, saltato in due modi diversi nel giro di pochi attimi.  

Zielinski danza in mezzo a tre

Più che un dribbling, un balletto. Ad accompagare Zielinski sono ben tre giocatori della Spal, che pensano di averlo ingabbiato e che si ritrovano con niente tra le mani quando lui evade dalla loro prigione con una piroetta gentile. Leggiadro, si gira nel classico fazzoletto di campo portando con sè l'unica compagna di ballo che è disposto ad accettare: la palla. I difensori gelosi non la prendono bene e infatti a quel punto l'unico modo per fermarlo è stenderlo.