Il difensore spagnolo ha parlato a Marca: "Lavoriamo molto e portiamo avanti un’idea di gioco iniziata con Benitez e poi proseguita con Sarri. Questo gruppo è una famiglia, tutti abbiamo lo stesso sogno che è lo stesso della città - che lo attende da 28 anni - speriamo di poterci riuscire"
L’ultimo gol segnato contro il Genoa ha permesso alla sua squadra di mantenere più viva che mai la corsa scudetto in Serie A, il suo Napoli è ora nuovamente più vicino alla Juventus di Allegri. Poche giornate alla fine del campionato e un obiettivo da raggiungere, quello scudetto che a Napoli tutti sognano e continuano a inseguire. Sulle pagine di Marca, il difensore azzurro Raul Albiol ha parlato proprio di questo obiettivo, sottolineando come la ricerca del titolo sia per la squadra di Sarri e per tutta la città quasi un’ossessione: "Sono contento di aver segnato contro il Genoa, ma soprattutto di aver vinto - ha dichiarato lo spagnolo - mancano nove partite e solo vogliamo vincerle una dopo l’altra. Ora si soffre molto, tutti gli avversari hanno un obiettivo per cui giocare che sia la salvezza o la qualificazione in Europa. Da molto tempo non segnavo un gol e dopo, nello spogliatoio, c’è stata la tipica presa in giro dove tutti mi dicevano che era ora che segnassi anche io. Sono contento perché dopo lo stop della Juve era importante conquistare i tre punti. Solo che noi avevamo davanti un avversario complicato è il pallone non entrava in porta. Passavano i minuti e si restava sullo 0-0 e cresceva la tensione".
"Stiamo lottando con il club più potente d'Italia"
"Il nostro obiettivo all’inizio della stagione era di arrivare alle ultime 10 partite con la possibilità di vincere lo scudetto. Dopo sei giornate già era cambiato tutto. Gli altri anni la Juve aveva sempre molto vantaggio sul resto delle inseguitrici mentre questa volta dipendiamo soltanto da noi stessi e questo è importante. Sappiamo che i bianconeri sono una squadra storica ed economicamente la più forte in Italia. Hanno oltre 30 scudetti e hanno vinto negli ultimi sei anni. Hanno giocato nove finali di Champions e due nelle ultime tre stagioni e in ogni finestra di calciomercato spendono tra i 30 e i 40 milioni (o più) per pagare i nuovi arrivi. Dopo ci sono anche Milan e Inter, due grandi squadree che non stanno vivendo il loro migliore momento. E poi c'è la Roma… Noi non siamo la prima potenza né economica né storica, siamo la quinta. In quel campo non possiamo competere e non partiamo mai nemmeno come favoriti però cerchiamo comunque di mettere le cose sullo stesso piano in altre maniere. Volevamo lottare con il club più potente d’Italia lo stiamo facendo. Lavoriamo molto e portiamo avanti un’idea iniziata con Benitez e poi proseguita con Sarri. Questo gruppo è una famiglia, tutti abbiamo lo stesso sogno che è lo stesso della città che lo attende da 28 anni. Speriamo di poterci riuscire. Quando tutto il gruppo va nella stessa direzione le possibilità aumentano ma manca ancora molto. Nove giornate possono sembrare poche però quando si tratta di vincere tutte le partite si soffre e il cammino sembra più lungo".
Ossessione scudetto
E ancora: "Tutti sognano di vincere un campionato, quasi abbiamo l’ossessione di riuscirci ma credo sia normale. Non si pensa ad altro, la volontà è quella di fare qualcosa di grande e di vedere felice un’intera città. E' quasi pazzia quando arrivi qua e vedi l’amore di Napoli per il calcio e per la squadra. Dal primo giorno in cui è arrivato Sarri ho imparato molte cose e mi è piaciuto molto avere a che fare con un allenatore come lui. I tre anni che abbiamo lavorato insieme ce li siamo davvero goduti molto. Praticamente siamo sempre gli stessi giocatori, i numeri ci danno la fiducia per continuare a crescere. La sua idea è quella di un gioco che si adatti alle nostre caratteristiche e soprattutto in questa stagione siamo migliorati molto in difesa. Abbiamo subito meno gol, che è una cosa importante per vincere il campionato. L’unica cosa che ci manca è far culminare tutti questi miglioramenti con un titolo. Tutto il mondo adesso aspetta la sfida che ci sarà contro la Juve. Però prima dobbiamo vincere i quattro incontri che la precedono altrimenti non servirà a nulla. Se arriveremo allo scontro diretto con due punti di differenza allora sarà davvero una gara decisiva. Per quanto riguarda la Champions, credo che per Juve e Real Madrid sarà difficile. Si affrontano le due finaliste dell’anno scorso e di sicuro nessuna vorrà uscire ai quarti. Ci sarà grande equilibrio ma in Champions una partita giocata male ti lascia fuori. Credo che il Real sia favorito, perché ha ha vinto due Champions consecutive".