Finisce senza gol e senza un vincitore il derby dell’Olimpico. Ritmo alto e tanta intensità. La Lazio lotta in dieci uomini dopo l’espulsione d Radu arrivata all'80'. Palo di Bruno Peres nel primo tempo, e grandi occasioni nel finale per Marusic e Dzeko (traversa). Roma e Lazio rimangono in zona Champions appaiate a quota 61
Doveva essere la partita del riscatto per la Lazio, e quella del non svegliarsi dal sogno per la Roma. l’Europa nel passato e l’Europa, quella più prestigiosa della Champions, nel futuro come obiettivo. È finito 0-0 il derby, senza vincitori in un match ad alta intensità che porta le due romane avanti in classifica, ancora appaiate a quota 61 in piena zona Champions, e con una lunghezza di vantaggio sull’Inter. Ritmi alti e inevitabile stanchezza nel finale, con Radu che paga la fatica con un rosso che, paradossalmente, porterà la Lazio alla più grande occasione della partita con Marusic. Roma pericolosissima già nel primo tempo, con un palo colpito da Bruno Peres, ma soprattutto nel finale con un Dzeko scatenato, che si confeziona tre palle gol nell’arco di un minuto, trovando però in serie Strakosha, una traversa, e un palo sfiorato.
LAZIO-ROMA 0-0
TABELLINO
Lazio (3-5-1-1): Strakosha; Luiz Felipe, De Vrij, Radu; Marusic, Parolo, Lucas Leiva, Milinkovic-Savic, Lulic (59' Lukaku); Felipe Anderson (59' Luis Alberto); Immobile (82' Bastos). All. S. Inzaghi
Roma (3-4-2-1): Alisson; Fazio, Manolas (74' Florenzi), Juan Jesus; Bruno Peres (82' El Shaarawy), Strootman, De Rossi, Kolarov; Schick (55' Ünder), Nainggolan; Dzeko. All. Di Francesco
Ammoniti: 11' Leiva (L), 31' Juan Jesus (R), 36' Luiz Felipe, 39' Radu (L), 62' Strootman (R)
Espulsi: 80' Radu (L)
Lazio, c’è Felipe Anderson dietro a Immobile
Il derby è sicuramente l’occasione migliore per la Lazio di Inzaghi per riscattare la delusione europea e la clamorosa eliminazione subita dal Salisburgo. Due i ballottaggi prima del match, così risolti nella notte dell’Olimpico: Luiz Felipe gioca in difesa, e non Bastos, e con lui i soliti De Vrij e Radu. Mentre dietro a Immobile ci sarà Felipe Anderson e non Luis Alberto come in Europa League. Centrocampo, da interni, classico, con Parolo, Leiva e Milinkovic-Savic. Sugli esterni, invece, Lulic a sinistra e Marusic (e non Basta come in coppa) sulla destra.
Di Francesco conferma la difesa a 3
Dopo la clamorosa impresa di Champions contro il Barcellona Di Francesco non poteva che confermare il nuovo assetto tattico con la difesa a tre, e solo un cambio nell’undici titolare con Bruno Peres a prendere il posto di Florenzi, uscito acciaccato dalla sfida contro i catalani, sulla corsia di destra. I tre centrali sono Fazio, Juan Jesus e Manolas. Il greco, eroe con l’inzuccata decisiva nella notte europea, ha recuperato fisicamente dopo essersi allenato con la squadra sabato. Detto di Bruno Peres, con lui De Rossi e Strootman in mediana, e Kolarov - l’ex di turno - spingerà sulla corsia opposta. In avanti, con Perotti e Defrel fuori dai convocati, ci saranno Nainggolan e Schick a supportare Edin Dzeko.
Intensità Lazio, chance per Parolo
Grande ritmo, grande intensità nei primi minuti del derby. Perché perdere non è un’opzione contemplata, e in palio non c’è solo un fondamentale balzo in avanti nella corsa alla prossima Champions, ma anche l’onore e il primato in città. Meglio la squadra di Inzaghi a inizio match, soprattutto dal punto di vista del pressing, forte, con tre giocatori (Immobile, Felipe Anderson e Milinkovic-Savic) sempre alti in pressione a ostacolare la creazione di gioco della Roma fin dalla propria metà campo. La prima occasione è dunque proprio per i biancocelesti, con Parolo che raccoglie appena dentro l’area di rigore, e decentrato sulla destra, un pallone lasciato vagante dalla difesa giallorossa. Il centrocampista spara di destro, ma il tiro sorvola la traversa.
Roma, difesa altissima
Se alla Lazio va l’intensità del match, nella Roma dei primi minuti si deve riconoscere il grande coraggio in difesa, specie contro una squadra che in stagione ha già messo a segno qualcosa come 109 reti. Alla mezz’ora sono già 7 gli offside per la squadra di Inzaghi, con una difesa altissima quasi a ridosso della linea di centrocampo, nonostante Di Francesco non sia particolarmente soddisfatto dei suoi, specie in fase di costruzione dell’azione. Alla mezz’ora possesso palla favorevole ai giallorossi (56%), pur sempre senza mai trovare grande verticalità. Ancora nessuna occasione salvo la botta di Parolo del settimo minuto.
Si accende Radja: occasionassima per Peres
Il primo tempo prosegue con la classica intensità da derby, e qualche fallo di troppo. Partita che si fa leggermente cattiva, con tre ammoniti nelle fila della Lazio (Leiva, Luiz Felipe e Radu) e uno nella Roma (Juan Jesus). La seconda occasione del match, certamente la più ghiotta dei primi 45 minuti, capita dunque sui piedi di Bruno Peres, decisamente avvantaggiato tatticamente nella nuova disposizione tattica scelta da Di Francesco. La lampadina, nella metà campo laziale, la accende Nainggolan, altro che sembra poter ringraziare e beneficiare del nuovo 3-5-2-1 giallorosso. Il belga riceva da Dzeko e serve Peres in area, decentrato sulla destra, facendo filtrare il pallone alle spalle di Lulic. Il terzino ex Toro calcia in diagonale e centra il palo. Una grande chance per la Roma, esattamene però come quella che capita meno di sessanta secondi dopo a Dzeko. Questa volta è Kolarov a sfornare l’assist, sfondando sulla sinistra e calciando rasoterra e teso il pallone al centro, con il bosniaco a lisciare però il controllo da ottima posizione. Mazzoleni fischia così l'intervallo. 0-0 all'Olimpico.
Primi cambi
Il secondo tempo inizia con ritmi leggermente inferiori rispetto ai primi 45 minuti, e la Lazio sembra aver subito un leggero contraccolpo col buon finale della Roma, vicinissima al gol con Peres. A inizio ripresa Di Francesco cambia subito gli uomini in attacco, prima Schick si alza all’altezza di Dzeko e Nainggolan agisce alle loro spalle. Dunque esce proprio l’ex Samp - che arriva così a 734 minuti senza gol in campionato - per Cengiz Ünder, che partirà anche lui alle spalle di Dzeko ma spostato largo a destra. La risposta di Simone Inzaghi è con Lukaku per Lulic (il classico cambio di esterni) e Luis Alberto ad alternarsi con Felipe Anderson dietro a Immobile. Poco prima delle sostituzioni laziali, al 59’, si rivede Dzeko, che calcia però alto dal limite dell’area di rigore col destro.
Stanchezza europea
Il secondo della Roma si chiama Florenzi, che rileva un Manolas uscito zoppicante, già non al meglio dopo la grande fatica di Champions contro il Barcellona. Di Francesco cambia uomini ma non modulo, con Kolarov a stringere sul centro sinistra, Juan Jesus in mezzo alla difesa al posto del greco e Peres-Florenzi esterni di centrocampo. Prima della sostituzione Roma, occasione per Immobile, che, al 66’, riceve in area la scucchiaiata di Milinkovic, ma il suo esterno destro al volo - complicatissimo - esce fuori. L’altro squillo biancoceleste della ripresa è poi di Luis Alberto, che al 75’ spara dal limite dell’area mandando il pallone fuori di poco. In mezzo, il tiro di Ünder, anch’esso finito piuttosto largo, con le due squadre che iniziano piano piano a sentire la stanchezza accumulata in Europa in settimana.
Lazio in dieci, Dzeko si scatena
Stanchezza, tanta. Come quella che coglie Radu a dieci minuti al termine quando ferma Ünder lanciato in profondità. Per il difensore di Inzaghi secondo giallo inevitabile e Lazio in dieci. La mossa di Di Francesco è immediata, che toglie Peres per inserire El Shaarawy, e chiamando un nuovo 4-2-3-1 con Nainggolan a fare da trequartista centrale. La contromossa Inzaghi è Bastos, che rileva Immobile: l’attacco è così affidato alla forza di Milinkovic-Savic. L’idea non è insolita, e proprio il serbo propizia la più grande occasione biancoceleste della partita a meno di dieci minuti dal termine. Savic tiene palla sulla fascia destra e cerca Leiva a centro area, assist di petto geniale per Marusic che, in torsione, sfiora il palo ad Alisson immobile, decisiva anche la deviazione di El Shaarawy. Dunque arriva il momento di Dzeko, che in pieno recupero sfiora il gol per tre volte nell'arco di pochi secondi. Due colpi di testa pericolossissimi per il bosniaco - uno coglie la traversa - più una botta da fuori area finita vicinissima al palo. Sono gli ultimi squilli del match, che si chiude 0-0. Lazio e Roma rimangono in zona Champions.