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Bologna, Mirante: "Voglio restare qui, mai pensato a un ritorno alla Juve"

Serie A
Antonio Mirante, Bologna (Getty)

Il portiere rossoblù alla vigilia del match dell’Allianz Stadium: "Impossibile vincere a Torino? No ma è durissima. Io col Parma di Marino ho già vinto sette anni fa. Buffon è ancora in grande forma, è ancora decisivo. E’ la persona più adatta per un ruolo di prestigio in Nazionale"

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Domani sera contro la Juventus scenderà in campo indossando la maglia del suo Bologna, in passato però anche i colori bianconeri sono stati una parte importante della sua carriera. Antonio Mirante ha parlato proprio della sua esperienza a Torino sulle pagine del Corriere dello Sport; ma non solo. Anche il presente e il futuro - ancora rossoblù - sono stati i temi trattati dal portiere. "Voglio rimanere a Bologna, è la mia intenzione. Vorrei continuare a giocare in questa squadra e spero che la società la pensi allo stesso modo. Impossibile vincere in casa della Juventus? No ma è durissima. Ma impossibile no. Io col Parma di Marino ho già vinto a Torino, sette anni fa, era la Juventus di Del Neri. Buffon? Sono sicuro che ha riflettuto bene sulla scelta. Per quello che posso dire Gigi è ancora in grande forma. Non è più quello di dieci anni fa, ma è ancora decisivo nelle partite che contano. E’ la persona più adatta per un ruolo di prestigio in Nazionale, in un periodo di transizione come questo, sarebbero fondamentali per una crescita del gruppo. Gigi è una ricchezza per il nostro calcio, lui come Maldini. In un periodo di transizione come questo sarà utilissimo. A me ha insegnato a non subire mai la partita, a non farsi condizionare, a rialzarsi dopo l’errore".

E poi: "Proveremo a vincere allo Stadium, i 39 punti che la classifica ci attribuisce ci stanno stretti. Servirà cazzimma, un po’ di sana ignoranza: ci è mancata contro il Milan, proprio nel momento in cui l’avremmo potuta ribaltare. Abbiamo i mezzi per riuscirci e abbiamo il dovere di crederci. Un ritorno alla Juve? Non mi sono posto il problema perché sto bene dove sono adesso. Personalmente in questa stagione non mi sono piaciuto con la Juve all’andata, troppo passivo l’atteggiamento. Lì ho deciso di essere un po’ più aggressivo. Ho sbagliato anche sulla punizione di Pjanic perché mi sono tuffato col timore del palo. Devo però dire che i portiere sbagliano, lo fanno tutti, quelli bravi reagiscono meglio all’errore. Però quest’anno siamo migliorati sotto tanti punti di vista: nella valorizzazione dei giovani, per esempio. Vedi Diawara, Pulgar, Masina, Verdi o Di Francesco. Donadoni è l’uomo giusto per noi, mi viene da ridere quando si cerca di farlo passare per uno dei tanti. Il suo curriculum parla per lui".