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Juventus, attacco da record: mai così tanti gol dai tempi di Boniperti, Charles e Sívori

Serie A

Marco Salami

Il presente e il passato della Juventus (foto Getty e Wikipedia)

Gli 84 gol messi a segno dai bianconeri alla 36^ giornata sono un nuovo record negli ultimi sessant'anni. Mai la Juve aveva segnato così tanto nei suoi sei (quasi sette) scudetti: ecco l'attacco di Allegri ai raggi X, e il confronto col Trio Magico che nel 1959-60 segnò addirittura più di novanta reti

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L’aritmetica non c’è ancora, ma è ormai impossibile che qualcuno privi la Juventus del suo settimo sigillo sul campionato. Dal 2011 con Conte fino al 20 maggio con Allegri, ma verosimilmente già il prossimo weekend all’Olimpico contro la Roma sarà festa tricolore, di nuovo. Nel segno ancora una volta della miglior difesa del campionato, come già da sette stagioni a questa parte, ma quest’anno anche grazie a un attacco che ha raddoppiato i giri del motore e alzato l’asticella dei record. Dybala e Higuain, ma anche Mandzukic, Douglas Costa, Cuadrado e Bernardeschi. I segreti di questa Juve sono proprio lì, dove uno dei suoi attaccanti - quasi inevitabilmente - riesce sempre a decidere la partita. Forse a turno, a volte tutti insieme, ma il gol non manca (quasi) mai, e non stupisce allora che le 84 reti registrate alla 36^ giornata (con un +61 di differenza gol) siano record storico per i bianconeri negli ultimi sessant’anni. Mai la Juve aveva infatti fatto così bene sotto porta, meglio dei 72 gol alla terzultima di campionato dell’anno scorso, e dei 76 allo stesso punto del 2013-14. Solo nella lontanissima stagione 1959-60, in un campionato che di partite totali ne contava solo 34, era arrivato un numero più alto, con 92 centri (e un +59 di differenza reti) fatto registrare da certi signori chiamati Giampiero Boniperti, John Charles e Omar Sivori, passati alla storia come Il Trio Magico.

Focus attacco

Ottantaquattro gol sono dunque un nuovo record per la Juventus, che in attacco di classe e qualità ne ha in abbondanza, e forse mai come quest’anno è stata spietata e cinica al momento giusto. Dei bianconeri è infatti il primato per percentuale realizzativa del campionato (22,3%) grazie proprio gli 84 centri su 377 tiri. È la squadra che segna più di tutti di sinistro (21) e su punizione (5), e quella che segna di più con gli attaccanti (55 gol), a cui si sommano poi anche i 16 dei centrocampisti e i 9 dei difensori. Il leader in zona rete è Paulo Dybala, lontano dalla vetta di Immobile (che gioca e segna per la Lazio che ha il miglior attacco del campionato, a +1 proprio sulla Juve), ma primo tra i bianconeri con 22 reti. Una ogni 99’, meglio dell’una ogni 168’ di Higuain, che ha invece timbrato il cartellino 16 volte. In mezzo ci sono certamente anche i meriti dei 12 assist di Douglas Costa, anche se i numeri da record della Juve targata 17-18 si scontrano con la fantasia al potere degli altri campioni nazionali d’Europa. Il City di Guardiola di reti ne ha fatte 102, il Psg 108, il Bayern 91 in appena 33 partite, mentre il Barcellona, con una gara in meno rispetto ad Allegri&Co, è a quota 89. E se è vero che i campionati esteri hanno caratteristiche diverse rispetto alla nostra Serie A, in tema numeri mostre ci sarebbero anche gli 86 (+2 sulla Juve di quest’anno) nel Napoli della scorsa stagione alla 36^ giornata.

Il Trio Magico

Mancano otto reti alla Juve di oggi per raggiungere la Juve di allora, e difficilmente Higuain e Dybala arriveranno ai numeri di Sivori e Charles quest’anno, anche perché in quel 1959-60 i due ci misero appena 34 partite per confezionare gli oltre novanta centri complessivi in campionato. Charles, gallese alto quasi un metro e novanta, segnò 23 gol in 34 partite. Uno di media ogni 133 minuti, e in totale nella sua storia bianconera oltre 90 in poco più di 150 partite. Meglio di lui, e capocannoniere assoluto del campionato, fu però un allora ventitreenne Omar Sivori. I suoi numeri? 28 in 31, uno ogni 93’ (meglio anche di Dybala). Statistiche che lo portarono poi al quinto posto dei marcatori all time dei bianconeri, alle spalle di Trezeguet, Bettega e… Giampiero Boniperti, secondo sono ad Alex Del Piero nella storia e uomo da sette centri nella cavalcata del 59-60 che lo portò al quarto di cinque scudetti bianconeri. In gol quell’anno - sempre rimanendo in tema di attaccanti - ci andarono anche Bruno Nicolé con un tondo numero dieci nella casella delle reti, Gino Stacchini - ala di mestiere - con otto, e Giorgio Stivanello con due.