Napoli, Hamsik: "L'amore dei tifosi è speciale. Restare anche dopo la carriera? Può essere"

Serie A
Hamsik presenta la sua biografia 'Marekiaro'

Il centrocampista durante la conferenza stampa di presentazione della sua biografia: "L'amore e l'affetto che mi danno questi tifosi è speciale. Finire la carriera qui? Può essere. Magari potessi restare a Napoli a vita"

DE LAURENTIIS: "NAPOLI IN CHAMPIONS A BARI SE..."

TUTTE LE PARTITE DEL NAPOLI SU SKY

La didascalia nel retro della copertina della sua biografia vale più di mille parole: "Il Napoli è una seconda famiglia, nella quale ho assunto la mia parte di responsabilità. Non sono napoletano, ma ho il sangue azzurro", firmato Marek Hamsik. Nella sala stampa di Castelvolturno, il centrocampista slovacco ha parlato della sua avventura in maglia azzurra proprio in occasione della presentazione della sua biografia dal titolo 'Marekiaro': "I tre momenti più importanti vissuti in questi anni con la maglia del Napoli? Sicuramente l'arrivo a Castelvolturno, con tanti tifosi presenti, in quell'occasione capii la grandezza di questa piazza. Poi la vittoria in Coppa Italia contro la Juventus e poi il superamento del record di gol col Napoli di Maradona. Cosa mi ha dato Napoli? Dal primo giorno l'amore dei tifosi, col passare degli anni ancora più affetto. Il calore della gente è bello, non capita a tutti. Sono  davvero orgoglioso del rapporto con la città".

"Magari potessi restare a Napoli a vita"

Un rapporto davvero strettissimo quello che c'è tra Hamsik, i tifosi e la città di Napoli: "Ogni applauso dei tifosi mi rende felice. Avverto in maniera profonda il loro tifo. Il tifoso napoletano ha una passione vera e sincera per questa squadra e noi ogliamo ripagarli di tutto ciò. Spero che la mia fascia di capitano un domani possa essere data a Lorenzo Insigne: è già un simbolo, ci tiene tanto, è capitan futuro. Bruscolotti per lo scudetto lasciò la fascia di capitano a Maradona, ma noi non abbiamo Diego purtroppo (ride, ndr). Abbiamo giocatori forti, ma non Diego. Se Insigne me lo assicurasse al 100% gliela darei (ride, ndr). Ammetto che mi piacerebbe visitare Napoli in maniera approfondita ma non è stato possibile sinora per il tanto amore dei tifosi che mi chiedono foto e autografi", ha aggiunto lo slovacco. Che ha poi ammesso: "Ho sempre detto che a questa maglia tengo tanto. Finire la carriera qui? Può essere, sono fiero di aver dedicato la mia carriera a questa maglia. Magari potessi restare a Napoli a vita”.

"La gara di Firenze un brutto colpo. Questo il gruppo più bello"

Hamsik ha poi ricordato alcuni momenti di questa sua lunga avventura al Napoli: "I miei gol più belli? Con il Milan nel primo anno di serie A, poi quello in finale di Coppa Italia con la Juventus. La partita dell'anno scorso a Firenze fu un brutto colpo, mi cadde il mondo addosso ma nel calcio capita, bisogna ripartire. Siamo professionisti e dobbiamo dimenticare certe sconfitte. L'approccio alle partite va cambiato e bisogna cominciare già con la Fiorentina. I cori contro Napoli? Non li capirò mai, fanno solo male e sono inutili". Il centrocampista azzurro si sofferma poi sul presente: "Il mio  adattamento al nuovo ruolo di regista procede bene. Mi serve tempo per adattarmi a ciò che Ancelotti mi ha chiesto dalla prima telefonata che mi fece. Questo gruppo credo sia il più bello e più compatto in cui ho giocato. Possiamo fare molto bene. Nel mio futuro vedo ancora il calcio, ho ancora delle stagioni da professionista da affrontare poi dopo non so, magari mi occuperò della mia scuola calcio in Slovacchia". Chiusura finale sulle difficoltà della nazionale italiana nell'ultimo periodo: "Fa male vedere l'Italia così, quando ero bambino ricordo la finale '94 ed era eccezionale. Spero torni a quei livelli", ha concluso Hamsik.