Il presidente del Collegio di Garanzia dello Sport, Franco Frattini, ha accolto l'istanza cautelare invocata dall'Associazione italiana arbitri sul caso dell'arbitro della sezione di Latina e ha sospeso l'esecutività della decisione impugnata, fissando per l'11 marzo l'udienza per discutere la questione nel merito
Stava quasi per preparare le valigie, Claudio Gavillucci, l'arbitro di Latina protagonista di un clamoroso braccio di ferro con l'Aia, per recarsi a Coverciano al prossimo raduno arbitrale. La Corte Federale d'Appello infatti, dopo la bocciatura in primo grado, gli aveva dato ragione accogliendo il suo ricorso contro la disimissione "per motivate ragioni tecniche" subita al termine della scorsa stagione. La sentenza ordinava il reintegro nell'organico a disposizione del designatore Rizzoli, dal momento che la bocciatura dell'estate scorsa era avvenuta in violazione dei principi di trasparenza a cui il ruolo abritrale deve essere assoggettato. In sintesi: il numero di arbitri da dismettere era cambiato in corsa (da due a tre), e durante la stagione stessa i voti e la posizione nella classifica di merito degli arbitri non erano stati comunicati esplicitamente e puntualmente. Una lettura alla quale l'Aia si è sempre opposta, rivendicando l'autonomia della valutazione tecnica sugli arbitri stessi, e arrivando fino a ricorrere in sede CONI contro una sentenza di un organo della stessa Figc, la Corte Federale appunto. Così, subito dopo aver "obtorto collo" richiamato Gavillucci, convocandolo a Coverciano, ha inviato al Collegio di garanzia il ricorso contro la sentenza con contestuale istanza di sospensiva. In pratica - ha scritto l'Aia al Collegio di Garanzia - Gavillucci non può arbitrare perché se poi il Collegio stesso dovesse bocciare il reintegro il suo utilizzo si sarebbe rivelato illegittimo. E il Collegio ha accolto la richiesta, in meno di 48 ore. Una rapidità che non convince Gavillucci e i suoi legali. Pronti a dare ancora battaglia quando, l'11 marzo, ci sarà l'udienza vera e propria.