Galliani: "Milan ai milanisti, gestione perfetta. Gattuso l'uomo giusto"

Serie A

Intercettato dai microfoni di Sky Sport, l’ex amministratore delegato del Milan ha parlato del nuovo corso della società rossonera: "Proprietà fortissima, ottimi dirigenti e grande allenatore, il mix è perfetto. Gattuso? Ricordo quando voleva andare via…". Chiosa sul caso-Icardi: "No comment"

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Un periodo ricco di trionfi e successi da amministratore delegato del Milan, poi la fine dell’avventura con la società rossonera dopo il termine dell’era targata Silvio Berlusconi. Adriano Galliani, in ogni caso, rimane sempre tra i tifosi più importanti di quello che è stato per trentuno lunghi anni il suo club. Intercettato in esclusiva al centro di Milano dai microfoni di Sky Sport, l’ex dirigente – attualmente amministratore delegato del Monza, in Serie C – ha parlato del nuovo corso della società rossonera. Un giudizio più che positivo quello di Galliani: "Il Milan finalmente ha una grandissima proprietà – le sue parole -, perché il fondo Elliot è una proprietà fortissima, e un grande presidente che è Paolo Scaroni, milanista da sempre con il quale siamo amici e con il quale parlavamo di Milan anni fa. Poi ha un grande amministratore delegato come Gazidis, ha due bravissimi dirigenti tecnici ultra-milanisti come Leonardo e Paolo Maldini e infine ha un grande allenatore come Gennaro Gattuso. Quindi non c’è bisogno che faccia nessun commento. Il Milan finalmente è tornato ai milanisti, ci voleva, perché c’è stato un periodo tra la proprietà Berlusconi e quella Elliot che non era propriamente dei milanisti. Io tifo con la stessa passione di prima, sono felice di fare il tifoso. Non perdo mai una partita del Milan. Il Milan è veramente ben gestito, c’è un mix perfetto tra proprietà, presidente, amministratore delegato, allenatore, Leo e Paolo. È perfetto, non c’è nulla da dire, c’è solo da tifare per il Milan perdutamente come io sto facendo".

Gattuso e l’amore per il Milan

Galliani ha poi parlato di Gennaro Gattuso, svelando un curioso retroscena sugli anni trascorsi insieme al Milan. "Si vedeva che Gattuso aveva questa propensione difensiva – ha proseguito l’ex amministratore delegato rossonero -, poi lui a centrocampo faceva una copertura formidabile. Di Gattuso la cosa che mi ricordo di più è il periodo in cui ho passato giornate intere con lui dopo Istanbul, era disperato e voleva andare via dal Milan per eccesso d’amore, perché mi diceva che non avrebbe mai superato lo schock per la sconfitta di Istanbul. Io ci ho lavorato piano piano, gli dicevo 'io non ti firmo niente'. Poi finalmente l’ho convinto a rimanere al Milan. Lui ha sempre amato perdutamente questa squadra. Me li ricordo bene quei momenti, tutti i giorni veniva in ufficio da me e passavamo ore insieme, io facevo lo psichiatra o lo psicologo per convincerlo a rimanere. Il suo affetto per il Milan è assoluto".

La nuova vita al Monza

Spazio poi al Monza, società di Serie C acquistata da Silvio Berlusconi nella quale Galliani ricopre l’incarico di amministratore delegato. "Io a cinque anni andavo a vedere il Monza con mia mamma, che purtroppo ho perso da giovane. Il Monza è la squadra del mio cuore – ha spiegato -, quando ho incontrato Silvio Berlusconi ero al Monza ed ero uno dei proprietari del club, quindi il Monza è la squadra della mia città ed è la mia vita prima del Milan. Sono rimasto al Monza fino al 31 dicembre 1985, poi Berlusconi mi ha detto di dimettermi da lì perché avrebbe comprato il Milan. Così mi sono occupato del Milan per 31 anni. Ma il Monza non è una squadra di Serie C qualunque, il Monza è dove sono nato, dove ho fatto la mia azienda, la mia giovinezza e dove ho vissuto per 40 e passa anni”.

Icardi? No comment

In chiusura Galliani ha chiosato sul caso-Icardi, sempre ai margini dell’Inter. "Se mi aspettio di vedere Icardi in campo nel derby del 17 marzo? Non lo so, non voglio parlare di Milan figuriamoci se parlo dell’Inter. La settimana dopo, invece, ci sarà una grande partita a Liverpool, dove il Milan-glorie affronterà le leggende del Liverpool. Sarà la rivincita di Istanbul e di Atene – ha concluso -, sarà il 23 marzo e sto convincendo Berlusconi a venire, mi ha già detto di sì”.