L'ex fantasista rossonero ha parlato alla Gazzetta per presentare il derby: "Leonardo e Maldini stanno lavorando bene. Ritorno in Italia? Non so quando, ma è nei miei pensieri". Su Piatek e Paquetà: "Sono forti! Devono costruirsi una loro storia senza guardare gli altri"
Dici Kakà e pensi al Milan, al Pallone d'Oro del 2007 e la Champions League ad Atene. Ricardo ha lasciato ricordi indelebili, gol e magie. L'Italia è sempre nei suoi pensieri: "Quando sarà il momento? Non lo so, ma con mia moglie Carolina ne parliamo spesso. Anche a lei piace molto". Ha smesso di giocare l'anno scorso dopo tre anni nell'Orlando City in MLS, adesso si gode la vita e guarda sempre il Milan con interesse: "Sta tornando in alto, ma ci vorrà del tempo prima di parlare di rinascimento rossonero". Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Kakà ha presentato il derby in programma domenica sera.
"Vince il Milan!"
Pronostico secco: "Stasera vinceranno i rossoneri, segnano Piatek e Paquetà". I due acquisti del mercato estivo, guai a paragonarli con Sheva e lo stesso Kakà: "Non mi piacciono i paragoni, non sono giusti. Ma è bella la scelta di tutti e due, la sua di venire al Milan da giovane e quella del Milan che lo ha preso". Un pensiero su Paquetà: "La sua strada è in Europa, Leo sarà importante per lui quanto lo è stato per me. E poi è un brasiliano, cresciuto nel Flamengo, ricrea passione fra il Brasile e il Milan, riavvicina i due club. Mi fa doppiamente piacere che faccia cose belle con il Milan, mi fa tornare ai momenti vissuti lì. Lui e Piatek si costruiranno la loro storia, non devono pensare agli altri”.
"Gattuso incide, si vede il dna rossonero"
Belle parole per il suo ex compagno Rino: "Il fattore Gattuso ha inciso molto e si è visto nei momenti difficili. Rino ha il Dna rossonero, se torna in Champions League è perfetto”. Elogi per Piatek, arrivato dal Genoa per circa 35 milioni di euro: "È forte, è un bomber, ma paragonare è nocivo. Quello che impressiona di Piatek è che sta sempre al posto giusto nel momento giusto. È veramente un bell’acquisto. Leo e Maldini stanno lavorando bene".
"Icardi? Lui e l'Inter si devono parlare"
Un pensiero sul caso Icardi: "So poco e non entro nel merito. Certamente Maurito è un giocatore che sposta gli equilibri. In questo mondo dominato dai social è difficile per i giocatori gestirsi, è un rischio molto grande, perché loro sono celebrità. Devi riuscire a dividere il personale dalla carriera, tenere separati i piani. Non è semplice, ma Icardi è importante per la squadra. Penso che la cosa migliore sarebbe parlare con l'Inter".
"Maledetti infortuni..."
Kakà avrebbe potuto dare molto di più, soprattutto al Real: "Ho avuto tanti infortuni. La forza mentale non mi mancava, avrei voluto vincere anche altri Palloni d’oro, ma quando ti fai male devi pensare prima di tutto a tornare in forma. Avrei dovuto convincere Mourinho a farmi giocare di più, ma al Real Madrid, con tanti grandi giocatori, era difficile. Con lui non ho mai avuto problemi, rispettavo le sue scelte". E ancora: "“Avrei potuto prendermi presto un fisioterapista che si prendesse cura di me tutti i giorni: ripensando ai problemi che ho avuto, questo mi avrebbe aiutato a rendere di più. Anche se ho avuto la fortuna di giocare in club molto organizzati". E oggi cosa fa Ricardo Kakà? "Non mi sento più vecchio, ma è strano. Sto viaggiando molto, sto di più con i miei figli, scio e vado a surfare. Ho vissuto il prima e il dopo, adesso il calcio è diverso, ai miei tempi non c’erano i cellulari".