Gol e assist nel derby di Milano per conquistare Spalletti: "Lautaro è l'attaccante forte che ci serve". A 15 anni decise di smettere con il basket per dedicarsi al calcio, avrebbe voluto diventare un nutrizionista. Svezzato da Diego Milito e amico di Icardi. I segreti del 'Toro' Martinez
Un grande sportivo lo vedi dai dettagli: "Ho sempre studiato, volevo finire la scuola senza lasciare le cose a metà". Così è stato, anche se ha intrapreso un'altra strada. Quella dei sogni. Oggi Lautaro gioca a calcio, è la nuova stella dell'Inter e ha segnato nel derby. Se non avesse fatto il calciatore sarebbe diventato un nutrizionista: "Ci ho pensato".
Nonostante i tanti impegni è riuscito a veicolare questo interesse nel pallone: Lautaro ha una dieta tutta sua, ha eliminato dolci, bevande gasate e qualsiasi tipo di grasso. Perfezionista anche nel fisico, meticoloso e attento, sveglio nelle scelte.
La personalità di Lautaro
È cresciuto a Bahía Blanca, nel sud dell'Argentina, 300mila abitanti e una passione più grande del calcio: il basket. A 15 anni gioca sia a pallacanestro che a pallone, ma sceglie il tiro a giro al posto di quello da tre punti. Guizzo decisivo, perché oggi si prende il derby grazie a un assist per Vecino e a un rigore calciato con personalità. Il suo biglietto da visita fin dai tempi del Racing de Avellaneda, quando a 19 anni era già il numero 10. In estate ha preso proprio il 'diez' perché "non sente la pressione". Il destro all'angolino lo dimostra.
Lo chiamano 'El Toro' fin dai tempi dalle giovanili, il soprannome di una vita che si è portato anche in Italia, 9 gol stagionali tra campionato e coppe (6 in Serie A). Sogna la doppia cifra. Mamma casalinga, papà calciatore (ex terzino sinistro del Nacional B, oggi infermiere) e un fratello più piccolo che ha continuato a giocare a basket.
Lautaro batte Donnarumma e segna il suo primo gol nel derby di Milano
Milito e il 'no' al Real
Un paio di idoli - Luis Suarez, Falcao - e Diego Milito come sponsor: Lautaro ha esordito tra i professionisti nel 2015 entrando al posto del 'Principe' nerazzurro, quello che decise una finale di Champions nel 2010 con una doppietta. Dici il suo nome e pensi al Triplete. Diego l'ha sempre apprezzato: "Ha una mentalità vincente, farà grandi cose". Prima di andare all'Inter i due si sono sentiti a lungo, scambiandosi qualche consiglio: "Milito mi ha spiegato cosa significa l’Inter, ne sono orgoglioso". Il 'Toro' ha capito subito, e si vede. Prima di sbarcare in Europa ci ha pensato a lungo, nel 2014 rifiutò perfino il Real: "Non me la sento, non sono ancora pronto", disse al suo procuratore. Il tempo gli ha dato ragione.
Il 'nuovo' Mauro Icardi
A 20 anni segna 9 gol in Prima divisione, a 21 ne realizza 13. L'Inter riesce a bloccarlo prima dell'estate portandolo a Milano per 30 milioni di dollari. Stavolta cambia lo sponsor: da Milito a Mauro Icardi, il suo migliore amico, argentino come lui. Tra i due non c'è invidia, non c'è rancore, soltanto rispetto e stima reciproca, tant'è che adesso Lautaro l'ha sostituito dopo il 'caso' iniziato più di un mese fa. Icardi ha un problema al ginocchio (ufficialmente), deve ancora fare pace con la società, non gioca una partita ufficiale dal 9 febbraio e non segna dal 31 gennaio (Inter-Lazio di Coppa Italia). In Serie A addirittura dal 15 dicembre.
Lautaro è sbucato dal nulla nel momento di crisi sostituendo Mauro: gol a Parma, gol a Cagliari (inutile ai fini del risultato) e 'partidazo' nel derby col Milan: "Sono felice per ciò che sto vivendo, penso a lavorare, a dare il massimo. Ogni volta che ho l'opportunità cerco di sfruttarla, è il mio compito". Anche se nel tempo libero pensa poco al calcio: "Preferisco guardarmi il basket". Quel bivio che poteva essere ma non è stato. Meglio per l'Inter.
I compagni celebrano Lautaro dopo il gol