Grande spettacolo nel nuovo stadio del Tottenham per la sfida tra le leggende degli Spurs e quelle dell'Inter, allenate da Francesco Toldo e Josè Mourinho (in versione assistente). Le glorie nerazzurre vincono 5-4 grazie a un gol nel finale di Kharja
Le immagini di Josè Mourinho che sulla panchina dell’Inter se la ride al fianco di Francesco Toldo avranno fatto venire il magone a molti tifosi interisti. Nostalgia canaglia, quella del Triplete nerazzurro. E pazienza se è una semplice amichevole tra le vecchie glorie di Tottenham e Inter e in campo ci sono soltanto due reduci della mitica cavalcata del 2010: Javier Zanetti e Julio Cesar (più Toldo in panchina). Nel Tottenham Hotspur Stadium, nuovo gioiello nel cuore di Londra appena inaugurato sulle ceneri del vecchio White Heart Lane, finisce 5-4 per l’Inter Forever. Ma più che il risultato sono gli aneddoti ad arricchire una serata di spettacolo e malinconia: da Nicola Berti, che sbaglia un gol davanti alla porta ed esce dopo 7 minuti tra gli applausi, alla standing ovation per Paul Gascoigne, dalle scorribande sulla fascia di Zanetti, come se il tempo non si fosse mai fermato, ai lampi di classe di Veron e Robbie Kean, uno dei doppi ex della partita insieme con Jurgen Klinsmann e lo stesso Berti. E anche momenti di tensione, quando Karagounis prende una botta ed esce imbufalito e con il viso sanguinante.
TOTTENHAM LEGENDS-INTER FOREVER 4-5
6' Tainio (T), 13' e 29' Suazo (I), 15' Keane (T), 30' Nielsen (T), 33' Veron (I), 61' Ventola (I), 67' Berbatov (T), 88' Kharja (I)
Per il Tottenham Legends segnano Tainio, Keane, Nielsen e Berbatov, per l’Inter Forever Suazo (doppietta), Veron, Ventola e Kharja. L’ex Ternana realizza il gol decisivo dopo una grande azione di Javier Zanetti, ma il gol-copertina del match è il primo di Suazo: Zanetti sfonda sulla destra e triangola con Veron, la Brujita pesca dal cilindro un tacco da applausi a liberare l’honduregno, che davanti alla porta non può sbagliare. Finisce con il sorriso di Mourinho in panchina, come non si vedeva dai tempi di Madrid 2010 e della finalissima di Champions League contro il Bayern Monaco.
Tutti in piedi al minuto 55 per salutare l'ingresso in campo di Paul Gascoigne. "Gazza" prende il posto di Van der Vaart e inizia la sua partita con un divertente siparietto con Fabio Galante, con i due che fingono di prendersi a "cazzotti". Il numero 8 uscirà al minuto 70 visibilmente affaticato ma con la standing ovation del pubblico.
Per "Gazza" solo 15 minuti in campo, ma è andata peggio a Nicola Berti. Il suo primo tempo dura appena 8 minuti, giusto il tempo di sbagliare un gol davanti alla porta e disperarsi con le sue solite espressioni accentuate. Berti, uno dei tre doppi ex in campo, cerca un diagonale pretenzioso di prima intenzione ma svirgola il pallone. Uscirà poco dopo, anche lui applaudito dal suo vecchio pubblico (ha giocato con la maglia degli Spurs nella stagione 1998-1999).
Berti: "Volevo giocare di più"
A fine partita Nicola Berti ha scherzato ai microfoni di Sky Sport, lamentandosi con Francesco Toldo per averlo impiegato poco: "Potevo giocare di più, non capisco perché mi ha fatto giocare solo sette minuti. Se ce l'ho più con Toldo o con Mourinho? Prima con Francesco, poi con Josè... A parte gli scherzi sono contento di essere sceso in campo in uno stadio come questo, uno dei più belli del mondo".