Ma è anche l’anno in cui il 23enne Icardi pubblica la sua autobiografia, “Sempre avanti”, libro che fa immediatamente discutere per un passaggio in particolare, in cui l’argentino ricorda l’aneddoto (gara contro il Sassuolo del 2015) del bambino a cui aveva regalato la maglia, poi strappatagli di mano e rigettata indietro da un tifoso della Curva. Icardi usa parole durissime (“I dirigenti temevano che i tifosi potessero aspettarmi sotto casa per farmela pagare. Ma io ero stato chiaro: ‘Sono pronto ad affrontarli uno a uno. Forse non sanno che sono cresciuto in uno dei quartieri sudamericani con il più alto tasso di criminalità e di morti ammazzati per strada. Quanti sono? Cinquanta, cento, duecento? Va bene, registra il mio messaggio, e faglielo sentire: porto cento criminali dall’Argentina che li ammazzano lì sul posto, poi vediamo’”), la Curva gli risponde con uno striscione. È rottura totale