Ronaldo a Del Piero: "Meritavi il Pallone d'Oro"

Serie A

Il brasiliano in una diretta Instagram con il suo ex avversario: "Meritavi di vincere il Pallone d'Oro come Totti, Maldini, Raul e Roberto Carlos". Poi sul 5 maggio 2002: "Noi distratti per le tante voci. Si disse anche che Nesta sarebbe venuto all'Inter". Infine gli infortuni: "Io allenato male prima del 2000"

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Del Piero e Ronaldo si sono affrontati otto volte. Il primo sempre con la maglia della Juventus, il secondo con quelle di Real e Inter. Nel mezzo anche un 3-3 in Nazionale: "Era il 1997, io segnai due gol e tu uno", ricorda con il sorriso Alex. Hanno parlato a lungo su Instagram, nel corso di una diretta che ha toccato passato, presente e futuro. A partire dal 5 maggio del 2002, quando Juventus e Inter si contesero lo scudetto fino all'ultima giornata. Poi il 4-2 dell'Olimpico che condannò Ronaldo e compagni: "Il titolo lo abbiamo perso noi - ammette amaro il brasiliano - eravamo primi, la Lazio non si giocava niente. In quella settimana uscirono tante cose strane, fra cui la voce per cui Nesta sarebbe venuto all'Inter. Siamo scesi in campo distratti contro una squadra dai giocatori importanti, capaci di farti male in ogni momento. E' una ferita ancora aperta. Cuper? Dopo la panchina con l'Atalanta capii che il mio futuro sarebbe stato lontano da lui". 

"Meritavi il Pallone d'oro"

Nel 2002 Ronaldo alla fine riuscì comunque a consolarsi. Prima il trionfo al Mondiale, poi il secondo Pallone d'Oro della sua carriera: "Ci sono cinque giocatori che avrebbero meritato di averlo nel proprio palmarès - afferma il Fenomeno - tu, Totti, Maldini e Raul. Ah, e non voglio dimenticare Roberto Carlos, arrivato per due volte secondo. Siete sempre stati lodati e stimati per quello che avete fatto, ma ho questa convinzione". Del Piero lo ascolta, lo ringrazia e gli risponde: "Sì, mi sarebbe piaciuto vincerlo - ammette - ma non provo rammarico, nella vita si vince o si perde. Come mi è successo in finale di Champions o all'Europeo".

"Italia un dono di Dio"

Ronaldo era arrivato a Milano nel 1997 dopo aver detto addio al Barcellona: "Avevo segnato 50 gol e avevo appena rinnovato. Poi, passati 5 giorni, il presidente mi chiamò per dirmi che non poteva più rispettare l'accordo. Gli dissi che, a quel punto, sarei andato via perché non mi sentivo valorizzato dal club. In quel momento arrivò l'Inter, con Moratti che nel frattempo era già pronto con un assegno (sorride ndr). Con l'Inter è stata una storia d'amore bellissima, non solo sul campo ma anche fuori. Sette anni in Italia sono stati un regalo di Dio". 

"Infortunio? Io allenato male"

Il 12 aprile del 2000 Ronaldo si ruppe il ginocchio nella finale di andata di Coppa Italia contro la Lazio: "Stavo benissimo - racconta - da quattro o cinque anni non avevo problemi fisici. Prima del 2000 ci siamo sempre allenati in maniera molto diversa rispetto ad ora. Spesso mi sono ritrovato a correre con Roberto Carlos e Cafù e dovevo seguire il loro ritmo per 10 giri di campo. Cosa che a me non serviva per le caratteristiche che avevo. Queste lunghe distanze mi hanno sempre turbato moltissimo. Dopo il 2000 le squadre hanno cominciato a fare allenamenti individuali, cercando di ottimizzare le qualità del singolo. Non voglio dare la colpa a nessuno ma l'unica spiegazione che do al mio infortunio è che sono stato allenato male prima. A Dio chiedevo perché fosse capitato proprio a me, ci ho messo due anni per recuperare. Ma ne sono uscito migliore".