Il presidente della Fiorentina ha parlato della situazione attuale della Serie A: "C’è troppa burocrazia per la ripartenza del calcio italiano, cerchiamo un’intesa. In America non c’è un ministro dello Sport"
Resta ancora incerta la data in cui il calcio italiano potrà riprendere. Una situazione che tiene in apprensione i club, preoccupati per la salute economica societaria e la condizione atletica dei giocatori. In questo senso si è espresso Rocco Commisso, presidente della Fiorentina, intervistato da Mediaset: "C’è troppa burocrazia in relazione alla ripresa del campionato. La salute viene prima di tutto, ma cerchiamo un punto d’intesa per ripartire. In America non c’è un ministro dello Sport, mi auguro che si arrivi ad una decisione che ci permetta di giocare. E non penso che sia giusto mettere tutta la squadra in quarantena se viene trovato un giocatore positivo. In Germania non va così".
Il punto sul mercato
Commisso ha affrontato anche i principali temi di mercato: "Di Chiesa ne riparleremo tra 30-40 giorni. Paquetà e Belotti? Fatturiamo meno di 100 milioni, non è facile comprare giocatori importanti. Dovremmo aumentare i ricavi e per questo ci serve lo stadio nuovo e spero che me lo facciano fare. Al momento non abbiamo deciso nulla per quanto riguarda gli acquisiti". A proposito delle strutture, il presidente ha lanciato un nuovo appello alle istituzioni: "I lavori per il centro sportivo subiranno il ritardo di un paio di mesi, l’obiettivo è finirlo entro il 2021. Per lo stadio prima si andava fast fast fast, ora si va slow slow slow. Io chiedo di lasciarmi fare, perché ciò che costruisco rimarrà lì e non lo porterò con me".