Il patron della Fiorentina torna a parlare dopo la partita con la Lazio e i discussi episodi arbitrali: "Non capisco perché non è stato ancora deciso un utilizzo più significativo del Var. Continuo a pensare che debba essere data possibilità alle squadre di chiamare gli arbitri a rivedere le immagini"
Il ko rimediato all'Olimpico ha lasciato un po' di strascichi in casa Fiorentina. Ai vertici della dirigenza non sono piaciute alcune decisioni arbitrali, tra cui l'assegnazione del rigore che ha permesso alla Lazio di pareggiare momentaneamente, prima del definitivo 2-1 siglato da Luis Alberto. A poche ore dal match è arrivato anche il commento del patron viola, Rocco Commisso: "Vedendo le immagini e sentendo e leggendo i commenti internazionali relativi alla gestione arbitrale della gara, mi viene da chiedere come mai, dopo più esempi che hanno riguardato non solo la Fiorentina ma anche tante altre squadre, non è stato ancora deciso un utilizzo più significativo e soprattutto utile della tecnologia e del VAR nello specifico - ha detto al sito ufficiale della società -. Come ho già sostenuto mesi fa, continuo infatti a pensare che debba essere data la possibilità alle squadre di richiamare gli arbitri all’utilizzo del VAR, con regole da definire, così da permettere a tutti di non avere dubbi e di avere la certezza che tutto è stato giudicato nel migliore modo possibile. A tal proposito continuerò a battermi in prima persona, per il rispetto della Fiorentina, del suo popolo e del calcio italiano in generale".
Commisso ha poi commentato la prestazione dei suoi: "Ho visto una squadra in crescita e voglio fare i complimenti ai ragazzi - ha aggiunto -. C'è stato un giocatore sopra tutti gli altri, con la maglia numero 7, che ha fatto divertire me e credo tutti gli appassionati che amano il bel calcio. Frank Ribery, considerando la sua età e il recupero fisico dopo un lungo infortunio, è stato fenomenale: un esempio per tutti. Ma tutta la squadra ha giocato bene. Ora l’attenzione va alla partita di mercoledì con il Sassuolo. La speranza è che ognuno ricopra al meglio il proprio ruolo, per un calcio sempre più giusto”.