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Atalanta-Napoli, le chiavi tattiche della sfida

Serie A

Fabio Barcellona

©Getty

Le due squadre stanno attraversando un ottimo momento di forma e per le loro caratteristiche tattiche possono dare vita ad una grande sfida. La partita sarà in diretta alle 19.30 su DAZN1, canale 209 di Sky Sport

ATALANTA-NAPOLI LIVE

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L’Atalanta ha ripreso il suo campionato come lo aveva interrotto tre mesi fa. I nerazzurri hanno vinto le tre partite disputate – in casa contro Lazio e Sassuolo e in trasferta contro l’Udinese – segnando almeno tre gol in ogni partita e subendo reti in ogni match, in accordo con quello che è il miglior attacco del campionato (80 gol in 27 partite) e la nona difesa del campionato per gol subiti. Ancora meglio, se possibile, ha fatto il Napoli che è riuscito a conquistare la Coppa Italia pareggiando con Inter e Juventus, poi battuta ai calci di rigore. Nell’ultimo turno la squadra di Gattuso ha regolato con relativa facilità la SPAL al San Paolo, ma, soprattutto, è riuscita a vincere a Verona, in un match decisivo per le ambizioni europee delle due squadre, che al momento della partita erano distanziate solamente di un punto in classifica.

La sfida tra Atalanta e Napoli non è però interessante solo per l’ottimo momento di forma che stanno attraversando, ma anche per l’affascinante incastro tra le caratteristiche tattiche delle due squadre. 

 

L’Atalanta sta concedendo tanto

Al ritorno in campo dopo una sosta lunga quasi quattro mesi, gli uomini di Gasperini non hanno modificato di una virgola il loro stile di gioco, riproponendo il pressing offensivo esasperato sull’uomo, la ricerca costante dell’anticipo sugli attaccanti avversari, gli attacchi arrembanti portati da tanti uomini, compresi i propri difensori, e un baricentro inevitabilmente alto senza apportare aggiustamenti che tenessero conto del particolare stato atletico dei calciatori.

 

Se la produzione offensiva non sembra avere risentito della imperfetta condizione atletica, l’efficacia difensiva è invece apparsa appannata da un’aggressione sugli avversari meno intensa di quanto richieda il sistema di Gasperini per essere efficace. È noto che l’intero sistema difensivo dei nerazzurri si muova sempre sul sottile filo del rasoio: il forte orientamento sull’uomo del proprio pressing e i continui tentativi di anticipo e di difesa in avanti anche sulla linea arretrata rendono la fase di recupero del pallone dell’Atalanta particolarmente rischiosa ed ogni errore è capace di liberare spazi enormi agli attacchi avversari. 

Contro la Lazio è bastato un duello individuale vinto da Savic per aprire una voragine per l'inserimento di Lazzari.

 

Nelle tre partite giocate gli uomini di Gasperini hanno concesso davvero tante chiare occasioni da gol in campo aperto: contro la Lazio, nel primo tempo, l’Atalanta è apparsa in balia degli attacchi in campo lungo degli avversari e ha concesso 1.6 xG all’Udinese e ben 2.8 xG al Sassuolo. L’Atalanta è stata bucata dagli attacchi avversari in tanti modi diversi: con scambi ravvicinati tra le punte, come nel caso della coppia Caputo-Defrel che con movimenti coordinati e contrapposti hanno messo in crisi le marcature individuali atalantine; con banali lanci alle spalle dei difensori, come ad esempio in occasione del primo gol di Lasagna nel match contro l’Udinese e con gli inserimenti da dietro dei centrocampisti avversari non assorbiti dai difensori, impegnati a difendere in avanti sui propri riferimenti diretti, come in occasione del primo gol subito dalla Lazio.

 

È probabile, come accennato, che l’Atalanta stia pagando una fase difensiva che richiede un’intensità elevata e una precisione nei tempi di aggressione pressoché perfetti che la condizione atletica attuale non consente.

 

Il Napoli di Gattuso

Dopo un inizio davvero complicato Gattuso sembra aver imboccato la strada giusta per definire l’identità della propria squadra. In antitesi al lavoro fatto da Ancelotti, che aveva puntato su una struttura tattica leggera con l’intenzione di liberare il talento dei propri giocatori dopo gli anni di gestione Sarri, Gattuso ha puntato su una squadra il più possibile ordinata e con pochi ma chiarissimi compiti nelle due fasi di gioco. 

 

Con Ancelotti la squadra, più che libera da vincoli, aveva finito per essere slegata in ogni fase di gioco e troppo spesso vittima di una certa approssimazione strategica. In particolare, in fase di non possesso, la copertura degli spazi non era sempre ottimale e le distanze tra i giocatori eccessive. Gattuso ha riorganizzato in maniera efficace la fase difensiva della squadra che, contro le squadre di alto livello, è centrata sull’adozione di un baricentro basso e sulla disposizione su linee strette e ravvicinate partendo da un 4-1-4-1 che prevede un generoso contributo difensivo dei due esterni offensivi e un grosso lavoro di scorrimento degli uomini in direzione del pallone. 

Il blocco difensivo super compatto del Napoli nella partita contro la Juventus.

 

In fase d’attacco il 4-3-3 di Gattuso si muove su binari piuttosto canonici, provando a costruire dal basso e lavorando sulle combinazioni delle catene laterali e sui movimenti nella zona della trequarti delle mezzali. Partendo inoltre dalla posizione arretrata assunta in fase difensiva, il Napoli è capace di colpire in ripartenza, sfruttando la tecnica e la velocità di tanti dei suoi uomini offensivi e le capacità in conduzione di Zielinski e Fabian Ruiz. 

 

La similitudine tattica tra il Verona di Juric e l’Atalanta di Gasperini può rendere interessanti alcuni spunti tattici tratti dalla partita giocata qualche giorno fa dal Napoli contro la squadra veneta. In fase d’attacco gli azzurri hanno provato a muovere e disordinare il sistema di marcature avversarie con frequenti rotazioni del terzetto di centrocampo che, scambiandosi la posizione, provava a portare fuori posizione i giocatori avversari e a trovare gli spazi utili per la risalita palleggiata del pallone. Raggiunto il vantaggio, il Napoli ha potuto abbassare il baricentro per proteggere meglio l’intera ampiezza del campo, solitamente sfruttata dal Verona, ma anche dell’Atalanta, per portare i propri attacchi. Fondamentale in quest’ottica è stato l’instancabile lavoro delle mezzali e degli esterni offensivi che hanno costantemente presidiato la loro posizione, non concedendo la superiorità numerica che la squadra di Juric prova a creare sulle fasce. 

 

L’Atalanta ha certamente molta più qualità del Verona, ma soprattutto può far male attaccando anche al centro grazie alla qualità di Gomez e Ilicic. Il Napoli dovrà quindi riuscire a conciliare la difesa dell’ampiezza con quella delle zone centrali, soprattutto sulla trequarti.

 

Atalanta-Napoli si giocherà quindi sulla capacità del sistema difensivo del Napoli di reggere l’esuberante attacco atalantino da una parte, mentre dall’altra saranno le abilità in ripartenza degli uomini di Gattuso a dover mettere in difficoltà la fase difensiva dell’Atalanta. La profondità delle rose a disposizione dei due allenatori gli consentirà anche di sfruttare a pieno la nuova regola delle 5 sostituzioni e quindi tenere elevato il ritmo della partita, che si preannuncia come la più interessante e combattuta di questa giornata di campionato.