Il direttore dell'area tecnica stabilisce l'obiettivo dopo il sorteggio del calendario: "Non possiamo non lottare per entrare fra le prime quattro. Gli sforzi del club sono mirati al miglioramento rispetto agli ultimi anni". Poi sul mercato: "Rinnovo Ibra trattativa più importante. Diaz può fare la differenza"
La Serie A del Milan comincerà a San Siro, il prossimo 20 settembre, contro il Bologna. Come nel 2008, quando in campo c'era ancora Maldini e i rossoneri persero a sorpresa per 2-1: "Mi ricordo bene - le parole del direttore dell'area tecnica a Sky Sport - Ancelotti mi telefonò subito dopo la partita, mentre stavo tornando a casa. Parlammo un po' della situazione, sicuramente non è stata fra le nostre migliori prestazioni. La speranza adesso è quella di poter fare meglio di allora". La squadra di Pioli riparte dalla grandissima seconda parte dello scorso campionato. L'obiettivo è la Champions: "Gli sforzi della società sono mirati a migliorare la nostra posizione in classifica - ribadisce Maldini - abbiamo fatto un quinto e un sesto posto negli ultimi due anni, quindi lavoriamo per entrare nelle prime quattro. Un traguardo che potrebbe far cambiare una serie di cose. Il Milan non può non competere per entrare fra le prime quattro". I rossoneri hanno una rosa giovane, chissà che lo scudetto non possa diventare un obiettivo nel giro di un paio di anni: "Ma i giovani non sono tutti uguali - avverte Maldini - ci sono ragazzi pronti prima e altri che hanno bisogno di un adattamento diverso. La nostra linea è chiara, sappiamo che non esiste un modello di squadra, soprattutto del prestigio del Milan, che abbia avuto successo con soli ragazzi giovani. Alcuni inserimenti sono stati fatti per aiutarli a crescere. Va sottolineato anche che il nostro monte ingaggi scende in maniera sostanziale da due anni".
"Diaz può fare la differenza"
Dal campo al mercato, perché l'obiettivo Champions dipenderà anche da lì: "Ufficialmente la sessione è cominciata il primo settembre, ma ci siamo portati avanti con delle operazioni già dopo il campionato. La più importante e difficile è stata sicuramente quella che ha portato al rinnovo di Ibrahimovic. La sua importanza, oltre al campo, sta nella competitività che ha portato a Milanello. E' un campione, lo sarà sempre. Ha 38 anni e lui per primo lo sa, ma io sono stato premiato - anche se immeritatamente - come miglior difensore della Champions del 2007, nonostante avessi 39 anni". Chiosa poi su Brahim Diaz, arrivato nel frattempo a Milano: "Può giocare in tutte le tre posizioni offensive del 4-2-3-1. E' un giocatore che può fare la differenza". Infine sul gap con l'Inter: "L’anno scorso abbiamo perso due Derby, il secondo in modo clamoroso, giocando molto meglio. Il gap con l’Inter sembrava aumentato, ora vediamo".