Un dribbling di Federico Chiesa, lo scavetto di Messias e altre giocate dalla terza giornata del campionato 2021/21
Certo probabilmente la terza giornata della Serie A 2020/21 verrà ricordata per una partita non disputata, ma a voler guardare oltre è stata una giornata piena di spunti interessanti. La conferma della forza offensiva dell’Atalanta, lo scontro tattico tra Lazio e Inter, due delle squadre che puntano ai primi quattro posti, il Milan che si dimostra una delle realtà più giovani e spettacolari della Serie A e il Sassuolo che continua a confermare i miglioramenti mostrati nello scorso campionato. In tutto questo è stata una giornata di grandi giocate, ecco alcune delle migliori.
Chiesa sui pattini
Federico Chiesa ha giocato la partita contro la Sampdoria con la fascia di capitano e tutti gli occhi puntati addosso, a causa delle voci che lo davano a un passo dalla Juventus (voci poi confermate). Il suo talento, sbocciato in maniera irruente, vive ancora di alti e bassi, ma non si può negare che le fiammate e gli strappi di Chiesa siano rari in Serie A.
Da quando ha esordito nel nostro campionato, solo il Papu Gomez ha fatto più dribbling di Chiesa, e questa giocata spiega bene il motivo. Per i difensori la sua velocità è una minaccia costante, Augello deve affrontarlo con le gambe basse e l’impossibilità di temporeggiare. Qualcuno da fuori gli grida “va sul destro". Chiesa che è chiuso nell’angolo punta il fondo, ma in un decimo di secondo rientra verso il centro e poi, di nuovo, ripunta il fondo sbilanciando Augello e guadagnandosi lo spazio per un cross pulito. Una giocata che dimostra anche la sensibilità di Chiesa nel muovere il pallone negli spazi stretti, una capacità che dovrà migliorare per affermarsi come uno dei migliori calciatori italiani.
Il controllo al velcro di Verre
La bellezza di questo gol è che possiamo concentrarci su almeno tre gesti tecnici e scomporli senza perdere nulla. L’assist di Audero, forse casuale, forse no, ma preciso in quello spazio di nessuno tra difesa e portiere; il pallonetto di Verre quasi controintuitivo, che ha bruciato l’uscita avventata di Dragowski appoggiandosi delicatamente in porta, ma vale la pena concentrarsi sul controllo di Verre, che è il gesto tecnico che ribalta l’azione, che rende il lancio di Audero perfetto e l’uscita di Dragowski sbagliata.
Nel calcio di oggi saper controllare bene il pallone è fondamentale, con spazi sempre più ridotti bisogna guadagnare ogni frazione di secondo possibile per la giocata successiva. Il controllo di Verre da solo crea il gol, gli permette di non dover affrontare un uno contro uno scomodo con il portiere né dover stare attento al recupero di Caceres.
Lo scavetto di Messias
Non è questo il momento di raccontare la storia fiabesca di Junior Messias, brasiliano di 29 anni che gioca con scritto “Junior” dietro la maglia come Neymar Jr.. Basterà dirvi che è una delle sorprese di queste prime giornate di Serie A, se non lo conoscevate già dalla Serie B, dov’era un giocatore di culto. Un attaccante diventato mezzala, con una tecnica in spazi stretti da futsal che mostra anche qui, con uno scavetto di mezzo esterno che si può fare solo con una sensibilità tattile in parti del piede in teoria inutili.
La transizione del Milan
Il Milan di Pioli è comparso nella sua forma ideale quasi all’improvviso, nel momento in cui il calcio è ripartito dopo la lunga sosta per il lockdown. Le idee dell’allenatore si sono plasmate alla perfezione sulle qualità di alcuni giocatori. Il Milan oggi è una squadra che si trova bene a giocare un calcio intenso, fatto di transizioni verticali. Tra tutti il giocatore che più sembra averne tratto beneficio è Hakan Calhanoglu, passato rapidamente da delusione a fulcro della squadra in testa alla classifica.
Anche in assenza di Ibrahimovic il Milan riesce a giocare il suo calcio. E se non può appoggiarsi sullo svedese, può sfruttare la qualità nelle connessioni tra Calhanoglu e Leao per risalire il campo rapidamente. Ai due giocatori sono bastati due leggeri (e geniali) tocchi con il tacco per aprirsi il campo e portare Theo Hernandez alla conclusione da solo in area di rigore dall’altro lato. In tutta l’azione, nonostante la velocità, ogni tocco è ben fatto, ogni scelta è quella giusta, almeno fino al tiro del terzino francese. Se il Milan riuscirà a tenere questo rapporto tra intensità e precisione, sarà una buona stagione per loro.
Il cambio gioco di Locatelli
Manuel Locatelli migliora partita dopo partita, quasi minuto dopo minuto. Nelle prime uscite del Sassuolo è sembrato l’assoluto dominatore dei tempi e degli spazi del centrocampo. Il suo talento è poco appariscente ed è rappresentato dalle letture, con e senza palla (queste ultime sempre più affinate), dal gioco di passaggi corti e dalle resistenze alla pressione. Contro il Crotone, però, una squadra che aggredisce il possesso con grande intensità, Locatelli si è espresso con un paio di cambi di gioco di quelli che sembrano disegnati da un bambino col senso fumettistico delle proporzioni. In questo vediamo anche la bellezza del suo controllo orientato, col piatto e con già in mente la giocata dopo. Questo tipo di cambi di gioco di solito viene sempre intercettato dal difensore davanti all’esterno, ma Locatelli è così preciso che arriva diretto sul tacco di Berardi - che naturalmente prova un controllo da mitomane.